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Libri di Gianvito Martino

Usare il cervello. Ciò che la scienza può insegnare alla politica

Gianvito Martino, Marco Pivato

Libro: Copertina morbida

editore: La nave di Teseo

anno edizione: 2018

pagine: 171

Cosa sono l'intelligenza, la memoria e le emozioni? Come prendiamo decisioni e ricerchiamo la felicità? Oggi possiamo comprendere almeno in parte come il cervello, la nostra scatola delle meraviglie, ci metta in grado di percepire il mondo attraverso i cinque sensi, come ci permetta di rielaborarlo e di tradurlo in azioni concrete e pensieri astratti. Non tutto ci è ancora chiaro: ad esempio non abbiamo svelato gli intimi meccanismi che inducono proprio alcune cellule del cervello a "decidere" di interagire tra di loro per dare origine a un pensiero o a un'azione concreta. Non abbiamo nemmeno compiutamente riempito di significato, dal punto di vista scientifico, termini come intelligenza, coscienza, empatia e sentimento, che pure ci risultano così familiari. Ciononostante il nostro agire è il prodotto delle funzioni del cervello, quindi studiare l'uomo che pensa può aiutarci a capire l'uomo che fa. Per questo descrivere la parte del nostro corpo che conosciamo meno significa parlare non soltanto di scienza ma affrontare la società, la politica, la cultura, la nostra vita quotidiana. Questo libro racconta in modo avvincente l'architettura del laboratorio delle idee e le leggi che lo governano: avvicinarsi a questo mistero permette di intuire ciò che può fare e non può fare il cervello, prima di immaginare cosa è bene che faccia o non faccia.
16,00 15,20

Non tutto è scritto nel DNA

Gianvito Martino, Jacopo Lo Grasso

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2024

pagine: 192

Se per tutto il secolo scorso gli scienziati hanno indagato a fondo il ruolo del DNA nel determinare chi siamo, negli ultimi decenni lo sviluppo dell'epigenetica sta dimostrando quanto l'ambiente e il contesto psicosociale possano anch'essi rilevarsi fondamentali. Mappare il codice genetico di un organismo non è sufficiente per prevedere come si svilupperà, perché la funzione del nostro DNA è influenzata anche dagli stimoli esterni, come l'attività fisica e la dieta, le relazioni personali e le abitudini sociali. Questa prospettiva stravolge il paradigma riduzionista che ha caratterizzato lo studio della vita, per cui le cause delle malattie vanno ricercate sempre a livello molecolare, marginalizzando il ruolo della psiche e delle manifestazioni psicosomatiche nell'influenzare i processi biologici. Noi non siamo il prodotto di istruzioni fisse e invariabili, scritte nel nostro codice genetico: diventiamo chi siamo grazie all'interazione tra corpo e mente, individuo e ambiente. Sta dunque emergendo un approccio più olistico, in grado di spiegare l'effetto di fenomeni come l'isolamento sociale e lo stress, che molteplici studi correlano a esiti avversi sulla salute non solo mentale, ma anche fisica. Si fa così strada una nuova visione per la prevenzione e il trattamento delle malattie croniche che affliggono le società avanzate, dalla depressione al cancro. In un viaggio attraverso la storia e la filosofia della scienza, "Non tutto è scritto nel DNA" ci porta tra le pieghe della rivoluzione epigenetica e ci proietta nel futuro della medicina. Con l'auspicio che, grazie a un dialogo sempre più serrato tra discipline, «lo sguardo clinico si allarghi su orizzonti sempre più ampi e capaci di accogliere una nuova concezione della natura e della materia».
18,00 17,10

Il cervello, tra cellule ed emozioni

Il cervello, tra cellule ed emozioni

Gianvito Martino

Libro: Libro in brossura

editore: Castelvecchi

anno edizione: 2017

pagine: 48

Si è creduto a lungo che il cervello fosse innanzitutto un organo adibito al ragionamento razionale e che operasse attraverso un sistema logico. Oggi sappiamo che non è così. Il cervello, proprio perché in primis deve difendere la propria struttura, risponde innanzitutto attraverso un sistema di difesa automatica, che è più veloce e non mediato dal ragionamento razionale, ovvero dalla corteccia cerebrale. Il sistema di difesa precede la razionalità del nostro cervello e ne indebolisce il ruolo. Questo, molto prima degli scienziati, lo avevano detto una serie di filosofi e di scrittori, da Shakespeare a Spinoza fino a Hume. Prefazione di Pierluigi Mingarelli.
5,00

Il cervello gioca in difesa

Il cervello gioca in difesa

Gianvito Martino

Libro

editore: Mondadori Università

anno edizione: 2013

pagine: VII-200

Noi "esistiamo" solo perché siamo capaci di interagire favorevolmente con l'ambiente che ci circonda, con l'ecosistema. È la pressione ambientale che orchestra la nostra evoluzione di esseri viventi. Ma l'ambiente è per definizione mutevole e, nella sua mutevolezza, è spesso "inquinato" da pericoli, inaspettati e imprevedibili, che mettono a repentaglio il nostro equilibrio, il nostro "io biologico". Proprio per questa vulnerabilità ai cambiamenti ambientali, gli organismi viventi hanno sviluppato in miliardi di anni una sofisticata macchina di difesa, il sistema immunitario, che li rende capaci di affrontare tempestivamente pericoli sia previsti sia imprevisti. Una macchina imponente ed estremamente articolata, che svolge un'azione incessante basata sulla capacità di discriminare tra cosa è necessario e cosa non lo è, tra ciò da cui ci si deve difendere e ciò di cui si ha bisogno. Perché combattiamo un agente patogeno ma non consideriamo un "intruso" il feto che cresce nel ventre materno e che possiede per metà i geni paterni, quindi estranei al corpo della madre? Quali sono gli amici e quali i nemici del nostro organismo? Come può il sistema immunitario "ricordare" un antigene e combatterlo con le strategie già acquisite quando lo incontriamo nuovamente? (Questo, per esempio, è il meccanismo che sta alla base delle vaccinazioni).
15,00

In crisi d'identità. Contro natura o contro la natura?

In crisi d'identità. Contro natura o contro la natura?

Gianvito Martino

Libro

editore: Mondadori Università

anno edizione: 2014

pagine: X-174

Cellule della pelle e del sangue diventano cellule embrionali, topi femmine diventano topi maschi, topi maschi diventano topi femmine, specie cambiano specie: non vi è dubbio che siamo arrivati al punto in cui definire l'identità a livello biologico è un'operazione destinata al fallimento, perché il concetto stesso di identità sembra avere poco senso, in natura. La cellula può decidere di cambiare forma e funzione, e quindi identità, anche dopo aver assunto la sua forma definitiva, considerata fino a poco tempo fa immutabile e irreversibile. Il genere, cioè l'essere maschi o femmine, è anch'esso soggetto a mutevolezze che possono stravolgerne il senso - ci sono organismi bisessuali o transessuali la cui dubbia identità di genere è essenziale per la loro stessa sopravvivenza. Pure la specie può cambiare. È proprio la mancanza di identità a rendere possibile la vita, ed è il concetto di plasticità, in contrapposizione a quello di identità, a caratterizzare la natura. Se assumiamo questo sguardo, gli sviluppi della scienza ci spaventeranno di meno, perché ci riveleranno ciò che la natura sa già da miliardi di anni e le questioni ideologiche legate a tematiche di tipo sessuale, specista o razziale non potranno così più ammantarsi di una inesistente realtà biologica. Ed additare come 'contro natura' certi comportamenti assolutamente naturali significherà ignorare la realtà delle cose scegliendo, deliberatamente, di essere 'contro la natura'.
16,00

Identità e mutamento. La biologia in bilico

Identità e mutamento. La biologia in bilico

Gianvito Martino

Libro: Libro in brossura

editore: Editrice San Raffaele

anno edizione: 2010

pagine: 224

19,50

La medicina che rigenera. Non siamo nati per invecchiare

La medicina che rigenera. Non siamo nati per invecchiare

Gianvito Martino

Libro: Libro in brossura

editore: Editrice San Raffaele

anno edizione: 2009

pagine: 241

Il nostro corpo è un cantiere di cui vengono senza sosta demolite e ricostruite molte parti. Ciascuno di noi, per sopravvivere, deve combinare ogni secondo miliardi di atomi, così da produrre milioni di nuove cellule che nascono dalla divisione di cellule preesistenti. L'instancabile lavorio volto a sostituire le cellule che, invecchiando, non sono più in grado di assolvere al loro compilo, e a riparare le cellule che si danneggiano inavvertitamente, Gli studi svolti nei secoli ci hanno permesso di comprovare l'esistenza in natura di fenomeni rigenerativi spontanei o indotti da danni, e di iniziare a indagarne gli intimi meccanismi biologici e fisico-chimici. Ora sappiamo che la rigenerazione è intrinsecamente collegata alla vita: ci si rigenera per vivere. Ci aspetta il gravoso e affascinante compito di tradurre tali conoscenze in approcci terapeutici capaci di stimolare le capacità (auto)rigenerative del nostro organismo, fondando una vera medicina naturale che rigenera e non ripara, rivoluzionando così il modo stesso di curare. Per quanto i proclami siano altisonanti, le applicazioni disponibili si contano, purtroppo, sulle dita di una mano. Tuttavia i presupposti per essere ottimisti ci sono. Ed è proprio su tale terreno che si inoltra questo libro, coniugando spirilo divulgativo e precisione scientifica. (Prefazione di Edoardo Boncinelli)
15,50

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