Libri di Gino Doria
Il sogno di un bibliofilo e altre fantasie
Gino Doria
Libro: Libro in brossura
editore: Grimaldi & C.
anno edizione: 2020
pagine: VI-46
Gino Doria ... uomo colto e libero da obblighi di appartenenza a scuole o a gruppi di pensiero, fatte sì per motivi di studio e di ricerca, ma anche e soprattutto per trarne godimento e divertimento. Godimento e divertimento che avevano la massima espressione nella sua inarrestabile bibliofilia... "La sua ingordigia di bibliofilo - è sempre Benedetto Nicolini a scriverlo - era inappagabile, e non potendo sempre soddisfarla, si trastullava con l'immaginazione di essere venuto in possesso dei libri più preziosi e più introvabili, persino perduti... Da queste fantasticherie nacque quello che è il più brillante e il più elegante dei suoi scritti, il Sogno di un bibliofilo"... Prefazione di Mauro Giancaspro.
Il Largo di Palazzo a Napoli & Gaspare degli occhiali
Gino Doria
Libro: Libro in brossura
editore: Grimaldi & C.
anno edizione: 2019
pagine: 60
«Un signore che quasi scompariva dietro enormi occhiali, attraverso cui meglio scorgeva e annotava una infinità di aspetti reconditi delle cose e degli uomini. Perché egli era un pittore e lo chiamavano precisamente Gaspare dagli occhiali. Il suo vero nome era Gaspare Vanviltelli, e neanche questa era la grafia esatta, che sarebbe dovuta essere Van Wttel...».
Le strade di Napoli. Saggio di toponomastica storica
Gino Doria
Libro: Libro in brossura
editore: Grimaldi & C.
anno edizione: 2018
pagine: 506
«Nella pur ampia produzione erudita e letteraria di Gino Doria, "Le strade di Napoli" resta un imprescindibile caposaldo, se non forse il lavoro più importante; del pari, nel novero della pur vasta bibliografia sulla città di Napoli rimane un tassello insostituibile, padroneggiando un ambito di studi che nessuno dopo di lui ha percorso così in profondità. Apparentemente, con la sua organizzazione per voci, in sequenza rigorosamente ma non banalmente alfabetica, configura un testo di consultazione, un colto prontuario da interrogare di volta in volta. In realtà, e già lo lascia intendere il sottotitolo "Saggio di toponomastica storica", nel suo insieme e non soltanto nella sua sagace Introduzione rappresenta un avvincente e rapsodico racconto intorno a Napoli e alla sua storia, in grado di oscillare tra l'antico e il moderno: un testo godibilissimo appieno dotato di quello speciale carattere che - come ha notato Guido Piovene - caratterizza gli scritti di Gino Doria "nei quali, come in Anatole France, la sua cultura di bibliofilo si umanizza nell'umorismo". A distanza tre quarti di secolo da quando, in piena guerra, Doria pubblica per i tipi di Ricciardi la prima edizione", e quasi mezzo da quando nel 1971, pochi anni prima che sopraggiungesse la morte, ne cura un'edizione rivista e aggiornata, "Le strade di Napoli" resta non soltanto un volume utile, ma anche godibilissimo. Al giorno d'oggi però assume però una singolare ambivalenza: per un verso configura una preziosa testimonianza di un glorioso, ma ormai trascorso, mondo intellettuale napoletano e di una maniera nobile ancorché superata di studiare la città; per l'altro invece presenta caratteri di stringente attualità. Già nell'impostazione della sequenza, il raffinato bibliofilo ha preferito mettere in sequenza alfabetica i nomi cosi come venivano scritti nelle targhe stradali. In massima parte la scelta si è risolta nella riviviscenza di un criterio tanto antico e nobile quanto già desueto all'epoca: ovvero quello dell'ordine alfabetico a partire dal nome, o talora dal titolo, come nelle antiche pandette.[...]» (Dalla Prefazione di Fabio Mangone)
Leggende, fatti e meraviglie di Napoli
Alexandre Dumas
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2024
pagine: 640
Quest’opera di Dumas si legge come un romanzo; pubblicata in francese nel 1843 col titolo "Le Corricolo", che è il nome di una piccola carrozzella tirata da un cavallo con la quale Dumas poteva girare per Napoli e passare per i più stretti vicoli, dove raccoglieva e si appuntava i tanti aneddoti, le osservazioni dirette, i racconti e le leggende che circolavano per questa città unica, molto amata, piena di vita, come un’Italia a sé, con la sua storia, i suoi usi e costumi e le credenze leggermente pagane; e dove uno sfarzo meraviglioso stava accanto alla più toccante miseria. L’amore per l’Italia lo mise poi al fianco di Garibaldi nella famosissima spedizione dei Mille che terminò appunto a Napoli, dove nel 1864 fu nominato Conservatore dei Musei, promuovendo gli scavi di Pompei. Qui parla animatamente della singolarità dei quartieri di Napoli, dell’opera lirica, dei cosiddetti lazzaroni, del re «Nasone» Ferdinando I con relativi e risibili aneddoti, della jettatura e degli jettatori più potenti e innominabili, e poi san Gennaro coi relativi miracoli, l’ingresso all’Inferno, ecc. ecc., e anche parla delle sue personali avventure napoletane. Tutto scritto con la maestria e la vivacità del Dumas romanziere fluviale, allora al colmo della sua gloria. La postfazione di Luigi Morrone inquadra il libro nella vita di Dumas a quell’epoca, e delle sue fonti d’informazione.
Via Toledo
Gino Doria
Libro: Libro in brossura
editore: Grimaldi & C.
anno edizione: 2023
pagine: 152
«La nuova strada doveva essere più lunga e più larga delle altre, e tutta dritta, la freccia dell'espansione urbana verso Occidente voluta dal viceré Pedro de Toledo, un Haussmann o Cerdà 'avant la lettre'. La costruzione di Via Toledo, iniziata poco dopo il suo insediamento, si prolungò durante il suo ventennale mandato (1532-1553) e anche oltre, e faceva parte del maggiore ampliamento urbanistico dall'Europa del suo tempo insieme alla chiesa e all'ospedale di San Giacomo nei pressi del porto, al rafforzamento di Castelnuovo, all'imponente baluardo di Cartel Sant'Elmo che dominava dall'alto tutta la città e al reticolo militare e residenziale dei Quartieri Spagnoli ai piedi della collina. Un sistema difensivo inespugnabile con il quale il potere spagnolo si proteggeva dalle minacce esterne, turchi e francesi, ma anche da eventuali rivolte interne, come quella avvenuta nel 1547. Una nuova città rispetto alla città antica; due città collegate da una via battezzata col nome del suo ideatore ed esecutore. Col tempo le due città confluiranno in una sola metropoli che avrà nella strada di Toledo un suo simbolo... [.. .] Nel 1870 il Consiglio comunale, con il sindaco Paolo Emilio Imbriani, ribattezzò la strada Via Roma...» Introduzione di José Vicente Quirante Rives.