Libri di Giorgio Agamben
Studiolo
Giorgio Agamben
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2019
pagine: X-136
«Studiolo» si chiamava nei palazzi rinascimentali la piccola stanza in cui il principe si ritirava per meditare o leggere, circondato dai quadri che amava in modo speciale. Questo libro è, per l'autore, una specie di studiolo. Ma non si comprende che cosa significhino per lui le immagini che cerca ogni volta di leggere e di commentare, se non si comprende che in questione non è uno spazio privato, ma innanzitutto un'altra esperienza del tempo, che concerne ciascuno di noi. Benjamin diceva che fra ogni istante del passato e il presente vi è un appuntamento segreto e che se si manca a quest'appuntamento, se non si comprende che le immagini che il passato ci trasmette erano dirette proprio a noi, qui e ora, è la nostra stessa consapevolezza storica che si spezza. La scommessa che tiene insieme le opere raccolte nello studiolo è, infatti, che esse, benché siano state composte in un arco di tempo che va dal 5000 a.C. ad oggi, giungano alla loro leggibilità soltanto ora. Per questo, malgrado l'attenzione ai dettagli e le cautele critiche che caratterizzano il metodo dell'autore, esse ci provocano con una forza e quasi con una violenza a cui non è possibile sottrarsi. Quando comprendiamo perché Dostoevskij teme di perdere la fede davanti al 'Cristo morto' di Holbein, quando la 'Lepre' di Chardin si rivela di colpo ai nostri occhi come una crocifissione o la scultura di Twombly ci mostra che la bellezza non possa in ultimo che cadere, l'opera d'arte è allora strappata dal suo contesto museografico e restituita alla sua quasi preistorica sorgività. E questo e non altro, suggerisce l'autore, è il compito del pensiero.
Lo stato di eccezione. Homo sacer. Volume Vol. II/1
Giorgio Agamben
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2003
pagine: 120
Lo stato di eccezione, ossia quella sospensione dell'ordine giuridico che siamo abituati a considerare una misura provvisoria e straordinaria, sta oggi diventando sotto i nostri occhi un paradigma normale di governo, che determina in misura crescente la politica sia estera sia interna degli stati. Il libro di Agamben è il primo tentativo di fornirne una sommaria ricostruzione storica e, insieme, di analizzare le ragioni e il senso della sua evoluzione attuale, da Hitler a Guantanamo. Quando lo stato di eccezione tende a confondersi con la regola, le istituzioni e gli equilibri delle costituzioni democratiche non possono più funzionare e lo stesso confine fra democrazia e assolutismo sembra cancellarsi. Muovendosi nella terra di nessuno fra la politica e il diritto, fra l'ordine giuridico e la vita, dove i ricercatori non amano avventurarsi, Agamben smonta a una a una le teorizzazioni giuridiche dello stato di eccezione e getta una luce nuova sulla relazione nascosta che lega violenza e diritto.
Il potere sovrano e la nuda vita. Homo sacer
Giorgio Agamben
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2005
pagine: VIII-225
Seguendo un percorso che da Aristotele e il mondo classico giunge sino a tempi recenti con Hanna Arendt e Michel Foucault, Agamben analizza il concetto di vita e di sacro, proponendone l'applicazione in ambito politico dove, a partire dall'età moderna "la vita naturale comincia a essere inclusa nei meccanismi e nei calcoli del potere statuale e la politica si trasforma in bio-politica". Protagonista del libro è la nuda vita dell'homo sacer. Soltanto superando una dimensione politica che non conosce altro valore che la vita, sarà possibile alle democrazie moderne andare oltre le tragiche tentazioni di nazismo, fascismo e, in generale, dei regimi totalitari. La prima edizione in "Einaudi contemporanea", 1998.
Il regno e la gloria. Per una genealogia teologica dell'economia e del governo. Homo sacer
Giorgio Agamben
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2009
pagine: 333
"Dalla teologia cristiana derivano due paradigmi politici in senso lato, antinomici ma funzionalmente connessi: la teologia politica, che fonda nell'unico Dio la trascendenza del potere sovrano, e la teologia economica, che sostituisce a questa l'idea di una "oikonomia" concepita come un ordine immanente - domestico e non politico in senso stretto - tanto della vita divina quanto di quella umana. Dal primo, derivano la filosofia politica e la teoria moderna della sovranità; dal secondo, la biopolitica moderna fino all'attuale trionfo dell'economia e del governo su ogni altro aspetto della vita sociale". Con quest'opera, qui riproposta con un inedito apparato iconografico, l'indagine sulla genealogia del potere iniziata da Agamben con "Homo sacer" giunge a uno snodo decisivo. Il potere moderno - mostra Agamben non è soltanto "governo", ma anche "gloria" e gli aspetti cerimoniali, liturgici e acclamatorii che siamo abituati a considerare come un residuo del passato costituiscono invece tuttora la base del potere occidentale. Attraverso un'analisi affascinante delle acclamazioni liturgiche e dei simboli cerimoniali del potere, dal trono alla corona, dalla porpora ai fasci littori, lo studioso getta una luce nuova sulla funzione del consenso e dei media nelle democrazie moderne. Un libro che rinnova profondamente tutta la nostra visione della politica.
Stanze. La parola e il fantasma nella cultura occidentale
Giorgio Agamben
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2011
pagine: 202
Questo libro propone la ricostruzione di quattro capitoli fondamentali della cultura europea: la teoria del fantasma nella poesia d'amore del '200 (La parola e il fantasma); il concetto di malinconia dai Padri della chiesa a Freud (I fantasmi di Eros); l'opera d'arte di fronte al dominio della merce (Nel mondo di Odradek); la forma emblematica dal '500 alla nascita della semiologia (L'immagine perversa). Così la ricostruzione della teoria del fantasma nella filosofia medievale apre la via a una interpretazione della teoria dell'amore cortese e a una lettura inedita di alcuni testi poetici: da Cavalcanti a Dante.
Bartleby. La formula della creazione
Gilles Deleuze, Giorgio Agamben
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2011
pagine: 89
Fin dalla sua pubblicazione nel 1853, "Bartleby lo scrivano" di Melville, "uno dei più bei racconti dell'epoca moderna", sta iscritto come un enigma sulla soglia della letteratura americana. La figura scialba e "incurabilmente perduta" dello scrivano che ha smesso di scrivere, ha letteralmente paralizzato i critici e tenacemente eluso ogni spiegazione. Qual è il messaggio che, senza mai proferirlo, egli sembra volerci significare con ogni suo gesto? E qual è il senso della formula che egli non si stanca di ripetere a ogni richiesta: "preferirei di no"? In questo libro, due filosofi, Gilles Deleuze e Giorgio Agamben, provano a misurarsi con l'enigma di Bartleby e a decifrare il senso della formula. In pagine straordinariamente dense l'autore dell'Anti Edipo scopre in Bartleby il paradigma della "natura prima" e, insieme, il rappresentante del "popolo a venire"; Giorgio Agamben legge nel "preferirei di no" dello scrivano la formula della potenza pura, l'algoritmo di un esperimento in cui il Possibile si emancipa da ogni ragione.
Paura della libertà
Carlo Levi
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2018
pagine: 154
Sulla spiaggia di Le Baule, mentre le divisioni corazzate tedesche corrono le pianure della Polonia e si preparano a invadere la Francia, l’autore trentasettenne cerca di fissare lo sguardo sulla crisi della cultura europea e di interrogare le ragioni che hanno condotto un’intera civiltà al suo esito catastrofico. Con una scrittura insieme fresca e ambiziosa, Levi sottopone a una critica implacabile la religione (che trasforma il sacro in sacrificio), lo Stato (l’idolo sociale per eccellenza, da cui la politica occidentale in tutte le sue forme non riesce a liberarsi), la guerra, il sangue, la massa, l’amore e l’arte. Ed è solo a partire dalla libertà dischiusa da questo percorso allucinato e quasi profetico che le opere successive di Levi, da "Cristo si è fermato a Eboli" a "L’orologio" acquistano il loro vero senso, che è quello di una testimonianza che non riguarda il passato, ma il nostro presente.
L'uso dei corpi. Homo sacer. Volume Vol. IV/2
Giorgio Agamben
Libro
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2014
pagine: 208
Con questo libro Giorgio Agamben conclude il progetto Homo sacer che, iniziato nel 1995, ha segnato una nuova direzione nel pensiero contemporaneo. Dopo le indagini archeologiche degli otto volumi precedenti, qui si rielaborano e si definiscono le idee e i concetti che hanno guidato nel corso di quasi venti anni la ricerca in un territorio inesplorato, le cui frontiere coincidono con un nuovo uso dei corpi, della tecnica, del paesaggio. Al concetto di azione, che siamo abituati da secoli a collocare al centro della politica, si sostituisce così quello di uso, che rimanda non a un soggetto, ma a una forma-di-vita; ai concetti di lavoro e di produzione, si sostituisce quello di inoperosità - che non significa inerzia, ma un'attività che disattiva e apre a un nuovo uso le opere dell'economia, del diritto, dell'arte e della religione; al concetto di un potere costituente, attraverso il quale, a partire dalla rivoluzione francese, siamo abituati a pensare i grandi cambiamenti politici, si sostituisce quello di una potenza destituente, che non si lascia mai riassorbire in un potere costituito. E, ogni volta, nel tentativo di definire, al di là di ogni biografia, che cosa sia una forma-di-vita, l'analisi dei concetti si intreccia puntualmente con l'evocazione della vita di alcuni personaggi decisivi del pensiero contemporaneo.
L'avventura
Giorgio Agamben
Libro: Copertina morbida
editore: Nottetempo
anno edizione: 2015
pagine: 77
Ogni uomo si trova preso nell'avventura, ogni uomo ha, per questo, a che fare con Demone, Eros, Necessità e Speranza. Essi sono i volti - o le maschere che l'avventura ogni volta gli presenta.
Che cos'è la filosofia?
Giorgio Agamben
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2016
pagine: 156
Alla domanda "che cos'è la filosofia" - una questione che si pone tardi e di cui si può parlare solo fra amici - Agamben, in questo libro che è in qualche modo una summa del suo pensiero, non risponde direttamente, ma attraverso cinque saggi, ciascuno dei quali presenta una sorta di emblema: la Voce, il Dicibile, l'Esigenza, il Proemio, la Musa. In ognuno dei testi, secondo un gesto che definisce il metodo di Agamben, l'indagine archeologica e quella teorica si intrecciano strettamente: alla paziente ricostruzione del modo in cui è stato inventato il concetto di lingua, fa riscontro il tentativo di restituire il pensiero al suo luogo nella voce; a una inedita interpretazione dell'idea platonica, corrisponde una lucida situazione del rapporto fra filosofia e scienza e della crisi decisiva che entrambe stanno attraversando nel nostro tempo. E, alla fine, la scrittura filosofica - un problema sul quale Agamben non ha mai cessato di riflettere - assume la forma di un proemio a un'opera che deve restare non scritta.
Che cos'è reale? La scomparsa di Majorana
Giorgio Agamben
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2016
pagine: 78
Quarant'anni dopo il libro di Sciascia, il mistero della scomparsa di Ettore Majorana, avvenuta il 25 marzo 1938, è rimasto immutato. Com'è possibile che il più promettente e geniale fra i fisici riuniti intorno a Enrico Fermi sia sparito senza lasciare traccia? Sciascia aveva ipotizzato che la decisione di scomparire e di abbandonare la fisica fosse stata presa da Majorana nel momento in cui si era reso precocemente conto che le ricerche di Fermi avrebbero portato alla bomba atomica, ma la sua ipotesi è stata sempre smentita dai fisici. Agamben in questo libro affaccia un'altra e più persuasiva ipotesi. Analizzando attentamente un articolo postumo di Majorana sul “Valore delle leggi statistiche nella fisica e nelle scienze sociali”, che dimostra che nella fisica quantica la realtà deve dissolversi nella probabilità, Agamben suggerisce che Majorana, scomparendo senza lasciare tracce, ha fatto della sua persona la cifra stessa dello statuto del reale nell'universo probabilistico della fisica contemporanea e ha posto alla scienza una domanda che aspetta ancora la sua risposta: che cos'è reale?
Karman. Breve trattato sull'azione, la colpa e il gesto
Giorgio Agamben
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2017
pagine: 160
Azione e colpa sono concetti-soglia, a tal punto fondativi del pensiero giuridico, morale e politico dell'Occidente da rimanere oscurati dalla loro stessa costitutività. Il carattere liminare di entrambi viene però in luce non appena si rifletta sulla corrispondenza stringente tra il latino “crimen”, che designa l'azione umana in quanto imputabile e sanzionata, ossia chiamata in causa nell'ordine della responsabilità e del diritto, e il sanscrito "karman", che contrassegna l'agire generatore di conseguenze. Con mossa disvelatrice, Giorgio Agamben individua nel “karman/crimen” la chiave di volta indoeuropea senza la quale crollerebbero sia l'edificio dell'etica e della politica occidentali sia il soggetto libero e responsabile che ne è il presupposto e l'effetto. Questa archeologia pragmatica, più che gnoseologica, della soggettività, rende evidente quanto la presa dell'azione sanzionata sull'agente si rinsaldi sempre più proprio nel momento in cui - con la patristica - la nozione di libero arbitrio intende assicurare la sovranità della volontà, spodestando il primato aristotelico della potenza. Secondo Agamben, non si riuscirà a inceppare il dispositivo volontà-azione-imputazione se non si uscirà dal paradigma della finalità: contro la signoria dei fini va ripensata una politica di mezzi puri, che già Benjamin affidava al gesto inoperoso, capace di disattivare le opere umane e destinarle “a un nuovo, possibile uso”.