Libri di Giorgio Cavallo
Il quartiere della Crocetta. Dalla chiesa al grande sport
Giorgio Cavallo
Libro: Copertina morbida
editore: Graphot
anno edizione: 2021
pagine: 168
La Crocetta, all'apparenza solo un quartiere residenziale e severo, è un luogo che ha contribuito a scrivere pagine importanti della storia di Torino, momenti spesso sconosciuti ai torinesi e agli stessi abitanti del borgo. Qui, nella penombra dell'antica chiesa dei Padri Trinitari, oggi cuore spirituale del borgo, grazie a Padre Isler è nata la canzone piemontese, un po' goliardica e un po' educativa. Hanno vissuto Cesare Lombroso, Primo Levi e Cesare Pavese. Nel 1897 è nata la Juventus. Allo Stadium ha fatto tappa il superlativo show di Buffalo Bill e il ciclista Giuseppe Loretz ha vinto il primo Campionato italiano di velocità. Vittorio Amedeo II e la contessa di Verrua hanno vissuto il loro amore romanzesco. La Crocetta è anche luogo di beneficienza: quella di Pier Giorgio Frassati, del Convalescenziario e del Regio Educatorio della Provvidenza, quella dei parroci e dei tanti benefattori dell'Ospedale Mauriziano. Piccole e grandi storie si mescolano in questo volume, che presenta i mille volti di un quartiere insospettabile.
L'umorismo arguto di Giorgio Cavallo
Dino Aloi
Libro: Libro in brossura
editore: Il Pennino
anno edizione: 2021
pagine: 256
La scala dei silenzi
Giorgio Cavallo
Libro
editore: Armando Siciliano Editore
anno edizione: 2020
«A metà del Cinquecento, nella Contea di Modica, un governatore di origine toscana venne destituito, sottoposto a processo e carcerato. Traendo spunto da tale avvenimento, è venuto fuori il presente lavoro, animato da personaggi storici e da personaggi di fantasia; egualmente, frutto di fantasia sono i fatti e i misfatti sia agli uni che agli altri attribuiti. Benché, dunque, Belnardo del Nero sia realmente esistito, al pari del conte di Modica, gli avvenimenti narrati in questo romanzo sono di pura invenzione letteraria per cui ogni riferimento a persone realmente esistite è puramente casuale, anche se ho voluto lasciare indenni le date, per rispetto della Storia, e i luoghi, per amore della mia terra.» (dalla Nota introduttiva dell’Autore)