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Libri di Giuliano Ferrara

Mi mancano i vecchi comunisti. Confessione inaudita di un libertario

Giovanni Sallusti

Libro: Libro in brossura

editore: Liberilibri

anno edizione: 2024

pagine: 144

Questo non è un libro, è piuttosto una confessione - apparentemente blasfema - che l'autore non è riuscito a trattenere: oggi chiunque sostenga la libertà individuale e d'intrapresa non può non provare una nostalgia inquietante e paradossale per i Vecchi Comunisti. Si tratta della nostalgia di un avversario ovviamente, ma un avversario che accettava alcune premesse: la Rivoluzione industriale come fatto storico-economico positivo, l'autonomia della politica, l'appartenenza alla cultura occidentale. Il Vecchio Comunista non praticava l'"oicofobia", l'odio di sé, che è invece la specialità della Nuova Sinistra Woke, sempre più intollerante e censoria. Una sinistra che ha sostituito la fabbrica con Instagram, il partito gramsciano con la sudditanza all'antipolitica, la dialettica hegeliana con la decrescita "gretina". Fino a farci rimpiangere il barbuto Marx e la sua celebre battuta: ben scavato, vecchia talpa! Prefazione di Giuliano Ferrara.
16,00 15,20

Novantatré. L'anno del terrore di Mani pulite

Mattia Feltri

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2022

pagine: 320

Quando scoppia Mani pulite, Mattia Feltri è un giovane cronista. Curioso e appassionato, segue quelle vicende e ne scrive sulle pagine del quotidiano per cui lavora. Dieci anni dopo, nel 2003, è al Foglio. Lì prende corpo un progetto: raccontare quei dodici mesi che hanno stravolto l’Italia, attraverso un gusto letterario e uno stile comunicativo in grado di sottolineare le atrocità di quei giorni, che con un’iperbole paragona al Terrore della Rivoluzione francese. Quella che sembrava un’epoca di catarsi e rinascita si è rivelata, infatti, un periodo cupo, meschino, di furori e paure, di follia collettiva, in cui una cultura politica era stata spazzata via in modo dissennato. Per colpa della politica stessa e per mano di una magistratura che si sentiva a capo di un moto rivoluzionario. Il libro, frutto di quella lunga controinchiesta, restituisce intatta l’atmosfera di quei giorni con un resoconto puntuale e spietato: dai grandi ai piccoli eventi, dai grandi ai piccoli personaggi. Rivivono tutte le contraddizioni di una fase cruciale della nostra storia, con un vantaggio sulla contemporaneità: evidenziare ipocrisie e meschinità. «L’occhio – scrive Giuliano Ferrara nella Prefazione – ha vagato tra i documenti, le testimonianze, lo sviluppo al presente storico degli avvenimenti, e il giovane che aveva creduto tutto senza vedere niente si è ritrovato a smascherare, nel suo magnifico futuro anteriore di italiano diffidente, questo marcescente idolo del vero giuridico, che era un sordido fatto politico». Prefazione di Giuliano Ferrara.
12,00 11,40

Io vedo il mare. La vera storia di Simon Gautier che si smarrì con Dostoevskij su un sentiero del Cilento

Io vedo il mare. La vera storia di Simon Gautier che si smarrì con Dostoevskij su un sentiero del Cilento

Luca Maurelli

Libro: Libro in brossura

editore: Guida

anno edizione: 2021

pagine: 160

Un giovane uomo è steso, con il viso al sole, privo di sensi, nascosto alla vista dai cespugli, a poche decine di metri dalle spiagge incontaminate e affollate dove ogni giorno barconi e yacht scaricano turisti in arrivo da tutta Europa in uno dei tratti di costa più belli del sud Italia. È Simon Gautier, 27 anni, francese, dottorando in Storia dell’Arte alla Sorbona, scomparso l’8 agosto del 2019 su un costone roccioso di San Giovanni a Piro, nel Golfo di Policastro: è arrivato lì in treno per fare trekking e ha provato a tornare a Napoli a piedi, col solo zaino in spalla, ma nella ricerca del sentiero migliore si è perso per poi cadere da uno sperone di roccia e spezzarsi le gambe. Una drammatica telefonata al 118 sconvolge l’estate italiana: Simon, con voce flebile, chiede aiuto da un luogo misterioso. Partono le ricerche, la comunità cilentana si mobilita, pastori, volontari e pescatori si uniscono alle forze dell’ordine, qualcuno organizza una messa, in piazza, per chiedere alla Madonna di aiutarli a trovare Simon, invano. Cosa è accaduto davvero a Simon Gautier? Chi era e dove voleva andare? Perché si è perso ed è caduto?
15,00

Mi chiamavano Togliatti. Autobiografia disegnata a dispense. Volume Vol. 1

Vincino

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: UTET

anno edizione: 2018

pagine: 161

Forse non lo sapevate, ma da piccolo Vincino odiava Togliatti. E per un motivo più che giustificato: «Siccome avevo il naso buffo e gli occhialini tondi, a scuola i compagni mi chiamavano Togliatti. “Ehi, Togliatti, prrrr!” Erano i giorni del dramma di Ungheria». Questa è solo una delle mille, scomode rivelazioni di una vita disegnata male, anzi: peggio. Tutto ha inizio nel 1957, quando un Vincino undicenne presta la penna al giornalino delle maestre amiche di sua madre, per una prima vignetta satirica addirittura sul Mercato Comune Europeo. Da lì in poi, è un crescendo di azioni sconsiderate: dalle lotte politiche nella Palermo di Ciancimino alle prime rubriche per “Lotta Continua”, tra mastini napoletani e pistole; dai soggiorni in carcere («Esperienza bellissima, la consiglio a tutti») alla naja come architetto sovversivo. E poi la fondazione del famigerato “Male”, con la sua satira feroce e le finte prime pagine di “Repubblica” («Arrestato Ugo Tognazzi. È il capo delle br»), che gli vale perfino una cena al Quirinale con Sandro Pertini. E ancora: il furto di una Panda di proprietà della Fiat, le incursioni travestito da Craxi a un comizio dello stesso, il pornofotoromanzo con Cicciolina, i viaggi a scrocco per “Avaj”, la finta epurazione dal “Foglio”, ordita insieme a Giuliano Ferrara… “Mi chiamavano Togliatti” è uno sghembo manuale di satira, un flusso d’incoscienza, un’autobiografia oscena e candida, funestata dalle facce note di Andreotti, Fanfani, Agnelli, Berlusconi, Scalfari, Occhetto, ma anche ispirata a ricordi affettuosi e privati: il padre, direttore integerrimo dei cantieri navali palermitani, la famiglia e i figli, gli amici geniali morti troppo presto, come Stefano Tamburini e Andrea Pazienza. Vincino ha deciso di vuotare il sacco perché nella vita arriva un momento in cui certe cose non riesci più a tenerle dentro, ma soprattutto perché non voleva perdere l’occasione di farci diventare tutti, dal primo all’ultimo lettore, complici delle sue malefatte. Prefazione di Giuliano Ferrara. Con ebook scaricabile fino al 31/12/2018.
18,00 17,10

Il Royal baby. Matteo Renzi e l'Italia che vorrà

Giuliano Ferrara

Libro: Copertina rigida

editore: Rizzoli

anno edizione: 2015

pagine: 116

"Abbiamo smentito gufi e rosiconi, sono felice, andiamo avanti come treni." Come un abile delfino del Cavaliere, Renzi sta trasformando la lingua e la politica di un'Italia che fatica a tenergli il passo. E, com'era prevedibile, il catalogo dei suoi avversari inizia ad assomigliare in modo impressionante a quello di Berlusconi: i poteri forti e i salotti buoni, Confindustria e i sindacati, l'Europa e i "manettari". "Stessi nemici, in contesti diversi, e in contesti diversi forse gli stessi errori", per questo Renzi ha già metà del piede nella tagliola. Che in Italia non tarda mai a scattare. "Volete che un vecchio e intemerato berlusconiano pop, come me, non si innamori del boy scout della provvidenza?" Quella del royal baby è una provocazione all'establishment nostrano, che Giuliano Ferrara, col suo stile inimitabile, accetta e porta fino in fondo: perché Renzi non ha rottamato solo la classe dirigente del Pd, ma almeno un paio di generazioni che hanno combattuto le loro battaglie e hanno, con alcuni onori e qualche disonore, perduto. Allora è arrivato il momento di cedergli il passo e, con dignità, abdicare: "Largo ai giovani e bando ai tromboni: non avrei mai pensato che potesse essere questo un programma civile, invece lo è".
15,00 14,25

Non dubitare. Contro la religione laicista

Non dubitare. Contro la religione laicista

Giuliano Ferrara

Libro: Libro in brossura

editore: Solfanelli

anno edizione: 2005

pagine: 64

6,00

Macron. La rivoluzione liberale francese

Macron. La rivoluzione liberale francese

Mauro Zanon

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2017

pagine: 160

In tanti lo avevano definito una «bolla mediatica» che sarebbe esplosa dinanzi alle prime difficoltà. Invece la voglia di rinnovamento dei francesi era assolutamente reale. Per comprendere le ragioni di una rivoluzione che interessa l’Europa intera, Mauro Zanon ricostruisce i mille volti del trentanovenne leader di En Marche! che, insieme a Marine Le Pen, ha sbaragliato al primo turno i due grandi partiti da trent'anni alla guida della Francia. Con un’intervista a Emmanuel Macron.
12,00

Novantatré. L'anno del terrore di Mani pulite

Novantatré. L'anno del terrore di Mani pulite

Mattia Feltri

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2016

pagine: 316

Quando scoppia Mani pulite, Mattia Feltri è un giovane cronista. Curioso e appassionato, segue quelle vicende e ne scrive sulle pagine del quotidiano per cui lavora. Dieci anni dopo, nel 2003, è al "Foglio". Lì prende corpo un progetto: raccontare quei dodici mesi che hanno stravolto l'Italia, ma con una lente diversa, attraverso un gusto letterario e uno stile comunicativo in grado di sottolineare le atrocità di quei giorni, che con un'iperbole paragona al Terrore della Rivoluzione Francese. Quella che sembrava un 'epoca di catarsi e rinascita si è rivelata, infatti, un periodo cupo, meschino, di furori e paure, di follia collettiva, in cui una cultura politica era stata spazzata via in modo dissennato. Per colpa della politica stessa e per mano di una magistratura che si sentiva a capo di un moto rivoluzionario. Il libro è frutto di quella lunga controinchiesta durata un anno e, come un diario, restituisce intatta l'atmosfera di quei giorni con un resoconto puntuale e spietato: dai grandi ai piccoli eventi, dai grandi ai piccoli personaggi. Rivivono tutte le contraddizioni di una fase cruciale della nostra storia, con un vantaggio sulla contemporaneità: evidenziare ipocrisie e meschinità. "L'occhio - scrive Giuliano Ferrara nella prefazione - ha vagato tra i documenti, le testimonianze, lo sviluppo al presente storico degli avvenimenti, tra ladri ambigui e guardie di una fissità paranoide..."
17,50

Questo papa piace troppo. Un'appassionata lettura critica

Questo papa piace troppo. Un'appassionata lettura critica

Giuliano Ferrara, Alessandro Gnocchi, Mario Palmaro

Libro: Libro rilegato

editore: Piemme

anno edizione: 2014

pagine: 220

I gesti e le parole di papa Francesco sono campionario di relativismo morale e religioso. Le esibizioni di ostentata umiltà ben poco francescane. La sua proclamazione dell'autonomia della coscienza e della visione personale del Bene e del Male, in palese contraddizione con il catechismo e il magistero dei pontefici precedenti. In un panorama in cui, dall'ultimo dei parroci al più agguerrito degli atei militanti, tutti si profondono a cantare le lodi del primo gesuita asceso al soglio di Pietro, la lettura controcorrente di due puntute firme del mondo cattolico tradizionale è apparsa come una vera e propria pietra dello scandalo. Mentre opinionisti da sempre anticattolici, su giornali da sempre anticlericali, riprendono le frasi "rivoluzionarie" di Bergoglio trasformandole in roboanti titoli da prima pagina, questa arguta riflessione si pone come primo contraltare all'unanime (e spesso per nulla disinteressato) consenso tributato al "vescovo venuto dalla fine del mondo". E offre nuove indicazioni per amarlo, nonostante tutto.
15,90

L'inganno di Tangentopoli. Dialogo sull'Italia a vent'anni da Mani pulite

L'inganno di Tangentopoli. Dialogo sull'Italia a vent'anni da Mani pulite

Renato Altissimo, Gaetano Pedullà

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2012

pagine: 173

Dopo aver messo "l'Italia in esilio" per un finanziamento al partito che gli è costato una condanna nell'inchiesta di Mani pulite, da Nizza e da Londra, dove vive, Renato Altissimo non ha mai smesso di osservare con attenzione le vicende italiane. Mai prima d'ora, però, aveva sentito così vicino il clima cupo di quegli anni, tanto da voler rendere pubblica in questo libro-intervista con Gaetano Pedullà una dettagliata, quanto scomoda, testimonianza diretta, per capire fino in fondo quella stagione e non ricadere negli stessi errori. Se è vero che la storia è scritta dai vincitori, infatti, Tangentopoli rischia di restare una vicenda senza storia. Non solo perché a vent'anni di distanza i vizi dell'Italia sono sempre gli stessi, la corruzione è diffusa, il debito pubblico ha toccato vette inesplorate e il vento dell'antipolitica ha svuotato di potere istituzioni e democrazia. Se a questo si aggiungono l'indignazione ancora percepibile in gran parte del Paese e il camaleontismo di chi ha tratto grandissimi benefici da quella stagione, ecco che diventa difficile trasferire i fatti di allora dalle pagine della cronaca a quelle della storia. Un compito arduo quanto doveroso, perché senza determinarne gli anticorpi, presto o tardi potremmo trovarci a dover fare i conti con una nuova Tangentopoli, persino più dirompente di vent'anni fa. Prefazione di Giuliano Ferrara.
15,00

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