Libri di Giuseppe De Rita
L'eclissi della borghesia
Giuseppe De Rita, Antonio Galdo
Libro
editore: Laterza
anno edizione: 2012
pagine: 102
Dove è finita una borghesia in grado di governare il nostro Paese? In sua assenza, gli italiani non hanno coltivato il senso delle istituzioni, della nazione e dello Stato. E salita l'onda di un populismo viscerale, che in alcuni casi si è tradotto in antipolitica, non si è consolidata una classe dirigente di stampo europeo, sono cresciuti le paure e il risentimento. Il futuro è scomparso dal nostro orizzonte. Il ceto medio ha così preso il sopravvento senza che la borghesia esercitasse doveri e responsabilità che le competono per mettere ordine in un sistema altrimenti condannato al caos. Giuseppe De Rita e Antonio Galdo analizzano i diversi modi in cui si manifesta l'eclissi della borghesia: dallo svuotamento dei partiti e della rappresentanza a un capitalismo refrattario a regole ed etica, dalla rinuncia all'impegno nella vita pubblica al dilagare di corporativismo e pulsioni individuali, dallo smarrimento di elementi di equilibrio all'interno di una democrazia compiuta alla crescita di un'informazione poco indipendente. Fino all'abbandono delle nuove generazioni che vanno a studiare all'estero e lasciano il Paese al suo declino. La conseguenza di quanto è accaduto è un evidente corto circuito tra governanti e governati, tra istituzioni e cittadini. E rappresenta un vuoto che bisognerà colmare per restituire all'Italia un'idea forte e condivisa di cambiamento.
Dappertutto e rasoterra. Cinquant'anni di storia della società italiana
Giuseppe De Rita
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2017
pagine: 850
È dal 1967 che, con i suoi rapporti annuali, il Censis fotografa la realtà italiana, fornendo al pubblico uno strumento qualificato e completo per analizzare e interpretare i fenomeni, i processi, le tensioni e i bisogni del paese. Per Giuseppe De Rita, fondatore e presidente del Censis, ripercorrere il lavoro svolto in questi cinquant'anni non è solo ricordare quello che è avvenuto, ma anche «fare memoria» e fare autocoscienza collettiva di quel che siamo stati e di quel che siamo. È l'autocoscienza collettiva l'obiettivo principale di un istituto di ricerca da sempre privato, autonomo e indipendente. Uno scopo esplicitato soprattutto in quelle Considerazioni generali che hanno aperto ogni rapporto annuale del Censis: agili saggi, innovativi nel lessico e immaginifici nell'uso di metafore memorabili, che offrono le chiavi di lettura dei fatti raccontati dai dati statistici e dei processi sociali di lunga durata. Questo volume raccoglie in un testo organico e completo le considerazioni scritte da De Rita nell'arco di mezzo secolo: scorrono tra le pagine gli anni della contestazione e del terrorismo, il sommerso e l'esplosione della piccola impresa, la crescita del ceto medio e la vitalità di una società «molecolare» il cui sviluppo si è propagato «dappertutto e rasoterra», tra la fine di un secolo e l'inizio di quello nuovo.
Prigionieri del presente. Come uscire dalla trappola della modernità
Giuseppe De Rita, Antonio Galdo
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2018
pagine: 98
Una società prigioniera del presente non progetta futuro e non ha memoria del passato. Cova rancori e paure, riuscendo solo ad adattarsi: al desiderio sostituisce la voglia, al progetto l'annuncio, alle passioni le emozioni. Diventa una società rattrappita. La schiavitù del presente è una forma di asservimento contagioso, una patologia che ha portato perfino a un mutamento antropologico: nella vita privata, nella sfera dei sentimenti, delle relazioni, dei rapporti umani, e nella dimensione pubblica, dalla politica all'economia, dalle istituzioni alle imprese. Il presentismo condensa l'aria del tempo. Ratifica il primato della tecnologia senza umanesimo e della finanza senza redistribuzione della ricchezza. Assembla il virtuale in un'eterna connessione, e rende opaco il reale, fino a farlo sfumare. Ma da questa schiavitù, si può uscire, se partiamo dalla consapevolezza di quanto siamo ormai scollegati dal passato e dal futuro. E come diceva Camus "il senso della vita è resistere all'aria del tempo".
Il lungo Mezzogiorno
Giuseppe De Rita
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2020
pagine: 224
Come cambia l'Italia. Discontinuità e continuismo
Giuseppe De Rita
Libro: Libro in brossura
editore: E/O
anno edizione: 2020
pagine: 112
Durante la sua lunga militanza di osservatore della società italiana, come fondatore e presidente del Censis, Giuseppe De Rita ha spesso fatto ricorso alle categorie del continuismo e della discontinuità per interpretare le diverse fasi che hanno contrassegnato l'evoluzione della storia del nostro paese. Questo libro raccoglie un saggio magistrale per leggere gli eventi recenti alla luce del passato, preceduto dal "consolato guelfo", un'ipotesi di governo per il futuro per coniugare le spinte individuali e insieme collettive della società italiana.
Corruzione: e se un po' servisse? I suoi apologeti da Cicerone a Hamilton (passando per Cavour, Giolitti, Mattei e Craxi)
Luigi Grassia
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2025
pagine: 140
I mali della corruzione politica sono evidenti. Ma provando a pensare l’impensabile, non sarà che in qualche caso la corruzione possa anche recare benefici alla collettività? Nel 1967 lo statunitense Joseph Nye, uno dei giganti mondiali della scienza politica, creatore del concetto di soft power, affermò che sì, la corruzione può servire: in certi casi smussa conflitti interni e internazionali, oppure unge le ruote di sistemi economici o burocratici sclerotizzati. Da allora nessuno si è più occupato degli eventuali aspetti benefici della corruzione. C’è spazio quindi per aggiornare il suo studio, più di cinquant’anni dopo. Questo libro riscopre le apologie della corruzione di Cicerone, Hamilton, Cavour, Giolitti e Mattei, le analisi di Schumpeter, Pareto e Bobbio e ascolta le voci dello stesso Joseph Nye, di Luciano Canfora, di Giuseppe De Rita, di Giulio Sapelli e di altri. Perché, come dice Nye, “la corruzione è un fenomeno troppo importante per lasciarlo ai moralisti”.
L'eclissi della borghesia
Giuseppe De Rita, Antonio Galdo
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2011
pagine: 91
Dove è finita una borghesia in grado di governare il nostro Paese? In sua assenza, gli italiani non hanno coltivato il senso delle istituzioni, della nazione e dello Stato. E salita l'onda di un populismo viscerale, che in alcuni casi si è tradotto in antipolitica, non si è consolidata una classe dirigente di stampo europeo, sono cresciuti le paure e il risentimento. Il futuro è scomparso dal nostro orizzonte. Il ceto medio ha così preso il sopravvento senza che la borghesia esercitasse doveri e responsabilità che le competono per mettere ordine in un sistema altrimenti condannato al caos. Giuseppe De Rita e Antonio Galdo analizzano i diversi modi in cui si manifesta l'eclissi della borghesia: dallo svuotamento dei partiti e della rappresentanza a un capitalismo refrattario a regole ed etica, dalla rinuncia all'impegno nella vita pubblica al dilagare di corporativismo e pulsioni individuali, dallo smarrimento di elementi di equilibrio all'interno di una democrazia compiuta alla crescita di un'informazione poco indipendente. Fino all'abbandono delle nuove generazioni che vanno a studiare all'estero e lasciano il Paese al suo declino. La conseguenza di quanto è accaduto è un evidente corto circuito tra governanti e governati, tra istituzioni e cittadini. E rappresenta un vuoto che bisognerà colmare per restituire all'Italia un'idea forte e condivisa di cambiamento.
Cristiani nelle Venezie
Enrico Berti, Giuseppe De Rita, Bartolomeo Sorge
Libro
editore: Ist. Rezzara
anno edizione: 1985
pagine: 112
Manifesto per lo sviluppo locale. Teoria e pratica dei patti territoriali
Aldo Bonomi, Giuseppe De Rita
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1998
pagine: 224
La prima parte del volume, redatta da Giuseppe de Rita, contiene la filosofia generale di un progetto e di una forma d'intervento che assegna la priorità all'agire locale - coordinato e orientato a livello nazionale - sul centralismo che continua a dominare quando si tratta di sviluppo o di redistribuzione assistenziale. La seconda parte, redatta da Aldo Bonomi, espone teoria e pratica dei "patti territoriali", ovvero intese a livello locale coordinate secondo un modello e un metodo nazionale che vedono riuniti amministrazioni locali, sindacati, università che si concertano a livello subregionale per ottimizzare le risorse locali, economiche e culturali, in vista dello sviluppo e della creazione d'impresa.
Cinquant'anni a Courmayeur
M. Luisa De Rita, Giuseppe De Rita
Libro: Libro in brossura
editore: Liaison
anno edizione: 2010
pagine: 75
Maria Luisa e Giuseppe De Rita raccontano la lunga frequentazione della località ai piedi del Monte Bianco e l'affettuosa amicizia con gli abitanti del luogo. Una frequentazione molto speciale, non solo perché estiva, ma anche perché riguarda l'intera e numerosa famiglia, composta da otto figli e quattordici pronipoti, che si ritrova ogni anno nell'amatissima casa del Biolley. Nell'epoca del turismo mordi e fuggi e delle vacanze "last minute", è un invito ad andare controcorrente, a capire l'importanza dell'attaccamento ai luoghi e alle persone. La casa dei sogni di un'intera famiglia che diventa la casa di tutti noi.
Controscie. Canoista una volta, canoista per sempre
Fabio Donfrancesco
Libro: Libro in brossura
editore: Lab DFG
anno edizione: 2025
pagine: 240
La canoa è uno sport che ci porta all’aperto, a diretto contatto con la natura e soprattutto con l’acqua, elemento primordiale della vita. La canoa ci proietta in una dimensione diversa, dove i rumori di sottofondo della città, i pensieri e lo stress scompaiono. La canoa insegna a uscire in barca in qualsiasi condizione atmosferica, sotto la pioggia o con il vento contrario e quando ci si trova in gara si è davvero messi alla prova. Chi scrive ha vissuto la sua giovinezza alla ricerca di un effimero successo sulle acque dei bacini lacustri in Italia. Ha conosciuto e gareggiato con tanti appassionati della canoa come lui. E parlando con gli allenatori, quasi tutti ex atleti, sentiva raccontare storie ed esperienze uniche e talvolta affascinanti. Così siamo andati a parlare con alcune figure di primo piano della canoa olimpica, che hanno scritto o sono state testimoni di pagine memorabili e anche meno “nobili” del mondo della pagaia. Sembrava davvero un peccato lasciarle andare via lungo la corrente ininterrotta del fiume della storia. Ne è venuto fuori uno spaccato di vita e di esperienze sportive che in alcuni casi ci hanno fatto sorridere, in altri ci hanno lasciato senza parole. Prefazione di Giuseppe De Rita.
Il popolo e gli dei. Così la Grande Crisi ha separato gli italiani
Giuseppe De Rita, Antonio Galdo
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2014
pagine: 103
Il popolo e gli dei si sono allontanati irrimediabilmente. La Grande Crisi ha separato con un abisso i diversi gironi della società e si è spezzata la catena di connessioni tra il popolo e l'élite. Abbiamo ceduto sovranità a sfere sovranazionali e a oscuri poteri finanziari, coperti dall'impunità e inquinati dai conflitti di interesse. Siamo diventati sudditi di regni lontani. La politica e gli italiani non hanno più molto da dirsi. Il rapporto si è deteriorato e si è spento nella reciproca separatezza. Siamo un popolo vitale, dobbiamo però riprendere la strada dello sviluppo e recuperare sovranità. E soprattutto dobbiamo ridurre le distanze tra sempre più ricchi e sempre più poveri. Non si riaccende la fiamma dei desideri senza interpretarli, senza individuare un orizzonte condiviso, senza riscoprire il fascino di un sogno collettivo.