Libri di Honoré de Balzac
La commedia umana. Volume Vol. 1
Honoré de Balzac
Libro
editore: Mondadori
anno edizione: 2006
pagine: 1928
Papà Goriot
Honoré de Balzac
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni Theoria
anno edizione: 2020
pagine: 256
La storia è ambientata nella pensione di Madame Vauquer, frequentata sia da pensionanti sia dagli habitués che si recano lì ogni giorno per il pranzo. In questa pensione si ritrovano in particolare Eugène de Rastignac, giovane rampollo di una nobile famiglia venuto per studiare diritto a Parigi, Vautrin, un uomo avvolto nel mistero e papà Goriot, un anziano pastaio, che alloggia alla pensione Vaquer da tanti anni, dopo il ritiro dagli affari. Papà Goriot ha due figlie, Anastasia e Delfina, che ama in modo morboso. Proprio per permettere loro una vita agiata, l'amorevole padre si è rovinato e ora vive nella mansarda della pensione, l'alloggio più umile. A differenza del sincero attaccamento di papà Goriot, le sue figlie gli fanno visita solo per ottenere soldi, in modo da poter soddisfare tutti i loro capricci. La vicenda di papà Goriot si intreccia con quella degli altri pensionanti e soprattutto con l'ambizione del giovane Eugène de Rastignac. Il romanzo, grazie all'abile e minuziosa capacità descrittiva dell'autore, è giustamente considerato uno dei capolavori del realismo. Saggio introduttivo di Pietro Paolo Trompeo.
Addio
Honoré de Balzac
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2020
pagine: 95
Apparso per la prima volta nel 1830, ma rivisto dallo scrittore fino all'ultima edizione del 1846, "Addio" resta tra i racconti più affascinanti eppure meno noti di Balzac. Sullo sfondo della narrazione, ma al centro della storia, sta la celebre battaglia della Beresina (1812), nella quale la Grande Armata di Napoleone, durante la ritirata di Russia, subì gravi perdite. In seguito a quella tragica battaglia, i due giovani innamorati protagonisti del racconto, il barone Philippe de Sucy e la contessa Stéphanie de Vandières, avevano visto separarsi tragicamente i loro destini, fino a un incontro casuale anni dopo, quando ormai però la storia di quella guerra tremenda si era impossessata delle loro vite. Come scrive Maurizio Ferrara nella prefazione, «il dramma privato dei singoli personaggi si unisce qui al dramma collettivo», facendo di questo breve romanzo, e in particolare della rievocazione della battaglia della Beresina, uno dei momenti più alti nell'opera del grande scrittore francese.
Wann-Chlore. Jane la pallida
Honoré de Balzac
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Clichy
anno edizione: 2020
pagine: 479
Nel 1825 Honoré de Balzac, a 26 anni, pubblica anonimamente il più ambizioso dei suoi romanzi giovanili, "Wann-Chlore". Si ispira nell'intreccio a un dramma giovanile di Goethe, "Stella", che affronta il tema di un uomo diviso tra l'amore di due donne. È questa anche la situazione del protagonista di "Wann-Chlore", un giovane ufficiale di nobile e ricca famiglia, Horace Landon. Durante le guerre napoleoniche, Horace vive un'intensa e romantica storia d'amore con una fanciulla inglese, Wann-Chlore. Credendosi però tradito da lei, in seguito a un complesso inganno ordito da un falso amico, sposa nel 1814 Eugénie, dolce e devota creatura martirizzata da una madre ambiziosa e durissima. Quando, troppo tardi, Horace scopre che Wann-Chlore non l'aveva mai tradito, abbandona Eugénie e torna da lei. Eugénie però non si rassegna: si fa assumere sotto falso nome al servizio della rivale e sviluppa verso di lei una sorta di complesso e tormentato odio-amore. La situazione precipiterà verso uno scioglimento tragico, che riunirà gli amanti in una «morte d'amore» simile a quella di Tristano e botta. Lungamente elaborato da Balzac tra il 1822 e il 1825, "Wann-Chlore" alterna episodi più realistici (come i rapporti di Eugénie con la madre) a parti dall'atmosfera fantastica e onirica, ispirate al romanzo gotico. Balzac lo ripubblicherà nel 1836, insieme ad altre opere giovanili, in un'edizione censurata e ridotta, con il titolo "Jane la Pale".
Ferragus
Honoré de Balzac
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 176
Splendida e terribile, «grande cortigiana» e insieme «mostruosa creatura»: non sono i tratti della protagonista femminile di Ferragus (1833), ma quelli della cornice in cui Balzac ha incastonato questa travagliata storia di amori e gelosie – Parigi, la città dei contrasti, dove «tutto fuma, brucia, brilla, fermenta, crepita e si consuma». Il racconto ruota attorno a una donna bella come un angelo che frequenta uno dei quartieri più malfamati della città e a un ex forzato, un tenebroso individuo già a capo di una congregazione segreta e ora ai margini della società, ma la cui potenza occulta si disvela lentamente nel corso della narrazione. Carico di mistero e di suspense come un enigma poliziesco, punteggiato di inattesi colpi di scena e con un finale a sorpresa nel quale, pur nella tragedia, trionfano i sentimenti «interi e sublimi », Ferragus può essere a buon diritto considerato uno dei romanzi fondatori del grande ciclo della Comédie humaine. Introduzione di Lanfranco Binni.
Le illusioni perdute
Honoré de Balzac
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 800
"È il volume monstre! È l'opera capitale nell'opera." Così, in una lettera del 1843, Balzac annunciava a madame Hanska la scrittura di "Illusioni perdute": un'ampia narrazione che si colloca tra "Scene della vita di provincia" e "Scene della vita parigina" e che insieme a "Splendori e miserie delle cortigiane" compone un dittico imperniato sulla figura di Lucien de Rubempré. Opera esteticamente innovativa e alimentata dalle esperienze centrali nell'esistenza di Balzac (i diversi mestieri del libro e della scrittura, dal tipografo al giornalista), "Illusioni perdute" narra infatti la vicenda di questo giovane di provincia bello, povero e ambizioso, parente stretto del Rastignac di Papà Goriot, che sogna la gloria poetica e il successo mondano e si trasferisce a Parigi sperando di procurarsi entrambi. Nella capitale finirà per perdere la propria integrità morale e, infine, ogni fortuna. Meno determinato e vitale di Rastignac, Rubempré rimane uno dei personaggi più scolpiti di Balzac, tanto che un lettore esigente come Oscar Wilde ebbe a scrivere: "Chi avrà mai voglia di uscire per andare a una serata mondana e incontrarci il suo amico d'infanzia Tomkins, quando può starsene a casa in compagnia di Lucien de Rubempré?". Con uno scritto di Alessandro Piperno.
Piccole miserie della vita coniugale
Honoré de Balzac
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni Theoria
anno edizione: 2019
pagine: 218
«Un marito deve sempre sapere cos'ha sua moglie, perché ella sa sempre ciò che non ha». Quest'opera pungente e sagace - pubblicata nel 1847 - illustra al meglio l'indole di Balzac quale esperto e profondo conoscitore dell'animo umano. In particolar modo l'autore approfondisce piaceri e dispiaceri della vita coniugale da entrambi i punti di vista: maschile e femminile. Nessuno viene risparmiato. Vengono così raccontate oltre trenta scene tipiche dei rapporti di coppia: disavventure, consigli, aneddoti, litigi, conti economici, per denunciare le infelicità che gravano sulla vita matrimoniale e che l'occhio divertito e ironico dell'autore coglie con maestria. Lo stesso Balzac ebbe come modello il matrimonio fallimentare dei genitori e anche lui si sposò solo quando ormai aveva già superato i cinquant'anni. Ancora oggi nelle sue parole notiamo riferimenti a situazioni in cui possiamo riconoscerci molto bene.
L'ignoto capolavoro
Honoré de Balzac
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2019
pagine: 96
"Gli occhi non avevano più ciglia, e a mala pena si scorgeva qualche traccia di sopracciglia sopra quelle arcate sporgenti. Ponete questa testa sopra un corpo esile e debole, circondatela di una trina scintillante di biancore e lavorata come una spatola da pesce, gettate sulla nera casacca del vecchio una pesante catena d'oro, e avrete un'immagine imperfetta di quel personaggio al quale la flebile luce delle scale prestava anche un fantasioso colore".
A Parigi!
Honoré de Balzac
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2019
pagine: 88
«Balzac è fra i primi scrittori a far nascere il mito moderno della grande città. Del resto, sotto i suoi occhi Parigi si trasforma a passo di corsa in metropoli e, al momento della sua morte, nel 1850, conta oltre un milione di abitanti, mentre ne aveva poco più della metà all'inizio del secolo. Altri scrittori, tra cui Baudelaire, Hugo, Zola, Huysmans, contribuiranno a rafforzare il mito di Parigi, ma è stato indubbiamente Balzac ad aprire la strada mostrando che avventure di ogni sorta potevano avere per scenario non un luogo lontano, in un tempo lontano, ma i diversi quartieri di una grande città e nel presente». Così scrive Maurizio Ferrara nella prefazione a questo volume, che raccoglie gli scritti di Balzac dedicati a quella che di lì a poco sarebbe diventata la meta più ambita per artisti e viaggiatori di ogni parte del mondo; non le pagine, pur straordinarie, dei suoi romanzi nel prodigioso e immenso affresco della Commedia umana, dove Parigi è spesso presente con le caratteristiche, quasi, di un personaggio tra i personaggi; bensì le sue pagine giornalistiche, nelle quali lo scrittore testimonia in presa diretta i grandi cambiamenti in atto della città, tra l'entusiasmo per il suo perenne divenire e la nostalgia per i luoghi e i mestieri che stanno scomparendo.
Louis Lambert
Honoré de Balzac
Libro: Libro in brossura
editore: L'orma
anno edizione: 2017
pagine: 192
Al collegio degli Oratoriani di Vendôme s’iscrive un nuovo allievo, di umili origini e di scarso rendimento. L’unico ad accorgersi che in quel figlio di poveri conciatori brucia il fuoco del genio è un suo compagno di classe, il quale decide di raccontarne la folgorante storia di ascesa e declino dando così forma a uno dei più singolari romanzi dell’Ottocento. Attraverso la creazione della figura fragile e preziosa del protagonista, Balzac analizzò e sublimò le tendenze più irrazionali e distruttive della propria indole tempestosa. Esemplare parabola di un essere eccezionale, "Louis Lambert" (1832) è infatti anche un’opera di forte impronta autobiografica, dove si rispecchiano le inquietudini spirituali e le aspirazioni filosofiche di uno scrittore che rischiava di essere fagocitato dalla propria stessa grandezza.
Un tenebroso affare
Honoré de Balzac
Libro: Libro in brossura
editore: Foschi (Santarcangelo)
anno edizione: 2017
pagine: XVI-190
Il romanzo, pubblicato in origine come feuilleton, uscì in forma completa nel 1843. In quest'opera Balzac mostra a pieno le sue doti narrative e descrittive, concentrandosi su intrighi, complotti e avvincenti colpi di scena, inseriti in una Parigi sapientemente delineata, carica di paesaggi e ambientazioni affascinanti. La storia parte da un fatto di cronaca realmente accaduto: il rapimento del conte Dominique Clement de Ris da parte di alcuni agenti di Fouché, ministro della polizia al tempo di Napoleone. Attraverso diverse vicissitudini viene tratteggiata, con grande abilità e dovizia di particolari, la società francese dell'epoca, in un noir in cui storia e politica si intrecciano alla perfezione. Il magistrale stile di Balzac conduce a un finale amaro, che fa indubbiamente riflettere, offrendo spunti interessanti anche al lettore odierno. Introduzione di Pietro Paolo Trompeo.
Il figlio maledetto. Testo francese a fronte
Honoré de Balzac
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2019
pagine: 292
Nel pieno delle guerre di religione, in una notte di tempesta, Jeanne de Saint-Savin dà alla luce un bambino fragile e delicato. Il marito - un uomo d'armi rude e brutale - rifiuta di riconoscere quel figlio tanto dissimile da lui. Étienne, il «figlio maledetto», crescerà esiliato in una capanna in riva all'oceano; dialogherà con le onde, con i fiori e con le stelle, e sarà votato a un destino di amore e di morte. In questo singolare racconto, scritto tra il 1831 e il 1836, Balzac si muove alla ricerca di suspense e di atmosfere da romanzo gotico, e al tempo stesso si immerge in riflessioni sorprendenti sulla natura del pensiero e delle passioni, sui rapporti tra energia e materia. Questa edizione illumina di nuova luce un testo poco conosciuto che pure ispirò a Baudelaire i versi di Benedizione sull'infanzia del poeta: «Sotto la protezione invisibile di un Angelo, il Figlio diseredato s'inebria di sole, e in tutto ciò che beve e in tutto ciò che mangia ritrova l'ambrosia e il nettare vermiglio. Gioca col vento, parla con la nube, s'inebria cantando della via della Croce, e lo Spirito che lo segue nel suo pellegrinaggio piange a vederlo lieto come un uccello dei boschi». Introduzione di Alessandra Ginzburg.