Libri di Honoré de Balzac
La commedia umana. Volume Vol. 1
Honoré de Balzac
Libro
editore: Mondadori
anno edizione: 2006
pagine: 1928
La cugina Bette
Honoré de Balzac
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2006
pagine: XXI-464
					Nella mitologia realista di Balzac, La cugina Bette rappresenta la «parente povera, oltraggiata e che vivendo nell'intimità di tre o quattro famiglie, cerca di vendicarsi di tutte le sue sofferenze». Solo che Lisbeth Fischer, familiarmente Bette, non è né cacciata né maltrattata dai suoi ricchi parenti, bensì aiutata e amorevolmente accolta dalla cugina Adeline e da tutta la famiglia Hulot. Ma l'oltraggio, in lei, è anteriore a qualsiasi offesa, vera o presunta: povera, per nulla avvenente, ma anche intelligente e risoluta, riversa su chi la ama tutto il suo rancore verso il mondo. Ossessionata dal confronto con la bellezza e la ricchezza della cugina, dietro le sembianze di umile e dolce zitella coltiva un feroce desiderio di rivalsa e intesse trame di inganno e distruzione, succube di un odio che si trasforma in lucida follia. Pochi romanzi balzachiani, sono, come questo, foschi e inquietanti, ma nello stesso tempo anche patetici e melodrammatici. Introduzione di Ferdinando Camon.				
									Wann-Chlore. Jane la pallida
Honoré de Balzac
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Clichy
anno edizione: 2020
pagine: 479
					Nel 1825 Honoré de Balzac, a 26 anni, pubblica anonimamente il più ambizioso dei suoi romanzi giovanili, "Wann-Chlore". Si ispira nell'intreccio a un dramma giovanile di Goethe, "Stella", che affronta il tema di un uomo diviso tra l'amore di due donne. È questa anche la situazione del protagonista di "Wann-Chlore", un giovane ufficiale di nobile e ricca famiglia, Horace Landon. Durante le guerre napoleoniche, Horace vive un'intensa e romantica storia d'amore con una fanciulla inglese, Wann-Chlore. Credendosi però tradito da lei, in seguito a un complesso inganno ordito da un falso amico, sposa nel 1814 Eugénie, dolce e devota creatura martirizzata da una madre ambiziosa e durissima. Quando, troppo tardi, Horace scopre che Wann-Chlore non l'aveva mai tradito, abbandona Eugénie e torna da lei. Eugénie però non si rassegna: si fa assumere sotto falso nome al servizio della rivale e sviluppa verso di lei una sorta di complesso e tormentato odio-amore. La situazione precipiterà verso uno scioglimento tragico, che riunirà gli amanti in una «morte d'amore» simile a quella di Tristano e botta. Lungamente elaborato da Balzac tra il 1822 e il 1825, "Wann-Chlore" alterna episodi più realistici (come i rapporti di Eugénie con la madre) a parti dall'atmosfera fantastica e onirica, ispirate al romanzo gotico. Balzac lo ripubblicherà nel 1836, insieme ad altre opere giovanili, in un'edizione censurata e ridotta, con il titolo "Jane la Pale".				
									Ferragus
Honoré de Balzac
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 176
					Splendida e terribile, «grande cortigiana» e insieme «mostruosa creatura»: non sono i tratti della protagonista femminile di Ferragus (1833), ma quelli della cornice in cui Balzac ha incastonato questa travagliata storia di amori e gelosie – Parigi, la città dei contrasti, dove «tutto fuma, brucia, brilla, fermenta, crepita e si consuma». Il racconto ruota attorno a una donna bella come un angelo che frequenta uno dei quartieri più malfamati della città e a un ex forzato, un tenebroso individuo già a capo di una congregazione segreta e ora ai margini della società, ma la cui potenza occulta si disvela lentamente nel corso della narrazione. Carico di mistero e di suspense come un enigma poliziesco, punteggiato di inattesi colpi di scena e con un finale a sorpresa nel quale, pur nella tragedia, trionfano i sentimenti «interi e sublimi », Ferragus può essere a buon diritto considerato uno dei romanzi fondatori del grande ciclo della Comédie humaine. Introduzione di Lanfranco Binni.				
									Le illusioni perdute
Honoré de Balzac
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 800
					"È il volume monstre! È l'opera capitale nell'opera." Così, in una lettera del 1843, Balzac annunciava a madame Hanska la scrittura di "Illusioni perdute": un'ampia narrazione che si colloca tra "Scene della vita di provincia" e "Scene della vita parigina" e che insieme a "Splendori e miserie delle cortigiane" compone un dittico imperniato sulla figura di Lucien de Rubempré. Opera esteticamente innovativa e alimentata dalle esperienze centrali nell'esistenza di Balzac (i diversi mestieri del libro e della scrittura, dal tipografo al giornalista), "Illusioni perdute" narra infatti la vicenda di questo giovane di provincia bello, povero e ambizioso, parente stretto del Rastignac di Papà Goriot, che sogna la gloria poetica e il successo mondano e si trasferisce a Parigi sperando di procurarsi entrambi. Nella capitale finirà per perdere la propria integrità morale e, infine, ogni fortuna. Meno determinato e vitale di Rastignac, Rubempré rimane uno dei personaggi più scolpiti di Balzac, tanto che un lettore esigente come Oscar Wilde ebbe a scrivere: "Chi avrà mai voglia di uscire per andare a una serata mondana e incontrarci il suo amico d'infanzia Tomkins, quando può starsene a casa in compagnia di Lucien de Rubempré?". Con uno scritto di Alessandro Piperno.				
									Papà Goriot
Honoré de Balzac
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni Theoria
anno edizione: 2020
pagine: 256
					La storia è ambientata nella pensione di Madame Vauquer, frequentata sia da pensionanti sia dagli habitués che si recano lì ogni giorno per il pranzo. In questa pensione si ritrovano in particolare Eugène de Rastignac, giovane rampollo di una nobile famiglia venuto per studiare diritto a Parigi, Vautrin, un uomo avvolto nel mistero e papà Goriot, un anziano pastaio, che alloggia alla pensione Vaquer da tanti anni, dopo il ritiro dagli affari. Papà Goriot ha due figlie, Anastasia e Delfina, che ama in modo morboso. Proprio per permettere loro una vita agiata, l'amorevole padre si è rovinato e ora vive nella mansarda della pensione, l'alloggio più umile. A differenza del sincero attaccamento di papà Goriot, le sue figlie gli fanno visita solo per ottenere soldi, in modo da poter soddisfare tutti i loro capricci. La vicenda di papà Goriot si intreccia con quella degli altri pensionanti e soprattutto con l'ambizione del giovane Eugène de Rastignac. Il romanzo, grazie all'abile e minuziosa capacità descrittiva dell'autore, è giustamente considerato uno dei capolavori del realismo. Saggio introduttivo di Pietro Paolo Trompeo.				
									Addio
Honoré de Balzac
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2020
pagine: 95
					Apparso per la prima volta nel 1830, ma rivisto dallo scrittore fino all'ultima edizione del 1846, "Addio" resta tra i racconti più affascinanti eppure meno noti di Balzac. Sullo sfondo della narrazione, ma al centro della storia, sta la celebre battaglia della Beresina (1812), nella quale la Grande Armata di Napoleone, durante la ritirata di Russia, subì gravi perdite. In seguito a quella tragica battaglia, i due giovani innamorati protagonisti del racconto, il barone Philippe de Sucy e la contessa Stéphanie de Vandières, avevano visto separarsi tragicamente i loro destini, fino a un incontro casuale anni dopo, quando ormai però la storia di quella guerra tremenda si era impossessata delle loro vite. Come scrive Maurizio Ferrara nella prefazione, «il dramma privato dei singoli personaggi si unisce qui al dramma collettivo», facendo di questo breve romanzo, e in particolare della rievocazione della battaglia della Beresina, uno dei momenti più alti nell'opera del grande scrittore francese.				
									Un tenebroso affare
Honoré de Balzac
Libro: Libro in brossura
editore: Foschi (Santarcangelo)
anno edizione: 2017
pagine: XVI-190
					Il romanzo, pubblicato in origine come feuilleton, uscì in forma completa nel 1843. In quest'opera Balzac mostra a pieno le sue doti narrative e descrittive, concentrandosi su intrighi, complotti e avvincenti colpi di scena, inseriti in una Parigi sapientemente delineata, carica di paesaggi e ambientazioni affascinanti. La storia parte da un fatto di cronaca realmente accaduto: il rapimento del conte Dominique Clement de Ris da parte di alcuni agenti di Fouché, ministro della polizia al tempo di Napoleone. Attraverso diverse vicissitudini viene tratteggiata, con grande abilità e dovizia di particolari, la società francese dell'epoca, in un noir in cui storia e politica si intrecciano alla perfezione. Il magistrale stile di Balzac conduce a un finale amaro, che fa indubbiamente riflettere, offrendo spunti interessanti anche al lettore odierno. Introduzione di Pietro Paolo Trompeo.				
									L'ignoto capolavoro
Honoré de Balzac
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2019
pagine: 96
					"Gli occhi non avevano più ciglia, e a mala pena si scorgeva qualche traccia di sopracciglia sopra quelle arcate sporgenti. Ponete questa testa sopra un corpo esile e debole, circondatela di una trina scintillante di biancore e lavorata come una spatola da pesce, gettate sulla nera casacca del vecchio una pesante catena d'oro, e avrete un'immagine imperfetta di quel personaggio al quale la flebile luce delle scale prestava anche un fantasioso colore".				
									Fisiologia dell'impiegato
Honoré de Balzac
Libro: Libro in brossura
editore: Elliot
anno edizione: 2019
pagine: 96
					In questo trattato semiserio, Honoré de Balzac si batte contro quella potentissima forza inerziale che sa impedire o ritardare all'infinito le decisioni indispensabili: la burocrazia, pietra miliare dell'era moderna. Pubblicato per la prima volta nel 1841 e modello per il successivo "Gli impiegati" (1844), in questo libro sembra quasi che l'autore abbia saputo bloccare per un istante il poderoso ingranaggio della macchina burocratica facendone inceppare le ruote dentate, e riuscendo così ad analizzarne impietosamente tutte le componenti; ne emerge la prima analisi approfondita sull'argomento (ben prima che Kafka consegnasse alla letteratura i suoi incubi), che sa descrivere in modo delizioso la realtà intrisa di polvere dei lavoratori da ufficio, realtà che l'autore conobbe in prima persona dopo la laurea alla Sorbona e che lo lasciò irritabile e irrimediabilmente depresso.				
									Studi su Stendhal e «La Certosa di Parma». Testo francese a fronte
Honoré de Balzac
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2019
pagine: 216
					«Monsieur Beyle, più conosciuto con lo pseudonimo di Stendhal è, secondo me, uno dei maestri più importanti della Letteratura delle Idee [...]. La Charteuse de Parme è, nella nostra epoca e fino ad ora, ai miei occhi, il capolavoro della Letteratura delle Idee, e Monsieur Beyle vi ha saputo fare delle concessioni alle altre scuole che le persone intelligenti possono accettare e che sono soddisfacenti per entrambi i campi.» Quando, il 14 ottobre 1840, il console francese a Civitavecchia Monsieur Henri Beyle, noto a noi come Stendhal, ricevette con il battello postale proveniente da Marsiglia il terzo numero della «Revue Parisienne», la rivista politico-letteraria fondata, diretta e quasi interamente scritta da Balzac, trasecolò. Più della metà della rivista era occupata da un articolo, un vero e proprio saggio letterario, intitolato Études sur M. Beyle, dedicato alla sua Certosa di Parma. E che articolo! In esso Stendhal veniva riconosciuto come uno dei maggiori scrittori della Francia contemporanea, un vero e proprio genio, e il romanzo il capolavoro di quella che veniva definita la Letteratura delle Idee [...]. Ma l’interesse dell’articolo non è limitato solo all’analisi letteraria che uno dei maggiori scrittori dell’Ottocento fa a uno dei maggiori capolavori della sua epoca, né allo stile in cui è scritto; forse l’interesse maggiore sta nel lungo riassunto che Balzac fa del romanzo di Stendhal [...]. L’articolo di Balzac ha avuto larga fortuna editoriale, ma in italiano è stato tradotto una sola volta, all’interno di un’antologia degli scritti critici di Balzac, da Mario Bonfantini nel 1958. Qui lo presentiamo insieme alle diverse risposte di Stendhal. Lungi dal voler fare un’operazione di esclusivo interesse filologico, si vuole offrire al lettore uno strumento per entrare nella psicologia di Stendhal. Balzac visto e raccontato da Stendhal e, beninteso, Stendhal visto da se stesso.				
									Honorine
Honoré de Balzac
Libro: Copertina morbida
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2019
pagine: 244
					«Se i francesi mostrano tanta ripugnanza per i viaggi quanto al contrario gli inglesi li apprezzano, può essere che i francesi e gli inglesi abbiano entrambi ragione. Si trova ovunque qualcosa di migliore dell'Inghilterra, mentre è veramente difficile ritrovare lontano dalla Francia le attrattive della Francia. Le altre nazioni offrono paesaggi meravigliosi, presentano spesso e volentieri un comfort superiore a quello della Francia, che in quest'ambito progredisce assai lentamente. Ma la vita intellettuale, lo scambio delle idee, l'abilità nella conversazione e quell'atticismo così familiare a Parigi; ma quell'improvvisa intuizione di ciò che si pensa e non si dice, quel genio del sottinteso, che costituisce una buona metà della lingua francese, non si incontrano da nessun'altra parte».				
									
