Libri di I. Alessi
Funzioni della pittura
Fernand Léger
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2021
pagine: 216
«Fernand Léger (1881-1955), pittore la cui opera presuppone il cubismo ma non ne interpreta disciplinatamente le intenzioni, ha saputo tradurre in un'iconografia aderente lo spirito del modernismo novecentesco e delle sue espressioni metropolitane. Ai temi del modernismo ha infatti dedicato, oltre a tante opere inconfondibili, numerosi e importanti scritti che qui vengono ampiamente raccolti. Léger non è un teorico, ma un artista "militante", fautore di un "realismo" non estraneo, inizialmente, al purismo di Ozenfant e di Le Corbusier. La sua prosa è rude e immediata, così com'è "realistica" e oggettiva la sua pittura; sebbene si confronti frequentemente con l'astrazione, la scrittura légeriana esprime efficacemente l'adesione convinta ai grandi temi della "civiltà delle macchine". Quella che Léger persegue è un'arte popolare, immediata, attenta al movimento, allo spettacolo della vita. Entro un arco di tempo che va dal 1913 al 1955 le pagine del maestro francese dichiarano la volontà di superare i condizionamenti del "soggetto" nel nome di una pittura impersonale e nitida, squillante, fortemente capace di comunicare e, oggi, di rievocare una stagione irripetibile dell'arte europea.» (Gianni Contessi)
Oltre il cubismo
Le Corbusier, Amédée Ozenfant
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2011
pagine: 71
Dopo e oltre il Cubismo: dall'incontro fatalmente casuale (nello studio del grande architetto Auguste Perret) fra un giovane, agiato pittore parigino di qualche notorietà, che tra l'altro ha dato vita alla rivista L'Elan, Amédée Ozenfant (1886-1966), ed un altrettanto giovane architetto svizzero di scarsa notorietà, Charles-Edouard Jeanneret (1887-1965), emigrato a Parigi l'anno prima, nel 1918 nasce uno dei più importanti ma meno frequentati manifesti dell'avanguardia artistica novecentesca, "Après le Cubisme". Sarà l'origine del Purismo, meno cruciale ma non poco significativa declinazione dei linguaggi moderni della pittura fatta di chiarezza e precisione. Essa darà i suoi frutti più clamorosi di lì a qualche anno, quando lo svizzero Jeanneret, finalmente denominatosi Le Corbusier, anche attraverso la rivista L'Esprit Nouveau, fondata e condotta con lo stesso Ozenfant, realizzerà le costruzioni paradigmatiche di un razionalismo radicale, chiaro e preciso, divenute ben presto universalmente proverbiali quanto il nome del loro autore. Fortune diverse quelle dei due protagonisti di un'esperienza pittorica relativamente circoscritta e tuttavia intensa e affascinante, così francese, così parigina e così prossima a quel mondo degli oggetti che ritroviamo in tante opere di Braque, Picasso, Gris, Severini, Léger, e naturalmente di Ozenfant e Jeanneret. Vere e suggestive icone della modernità.
Sulla pittura moderna
Le Corbusier, Amédée Ozenfant
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2004
pagine: 270
Nel 1925, quando per la sua attività propriamente architettonica aveva già adottato lo pseudonimo di Le Corbusier, che sarebbe ben presto diventato famoso in tutto il mondo, lo svizzero Charles-Edouard Jeanneret (1887-1965) pubblicò, insieme al suo amico e collega pittore Amédée Ozenfant, un libro intitolato "La peinture moderne". Malgrado il titolo indichi la pittura moderna quale suo tema, lo sguardo dei due autori è molto più ampio e definisce il carattere di un'intera cultura visiva novecentesca, che è cultura eminentemente metropolitana ed esprime i valori dell'epoca della meccanizzazione. Questo libro, dedicato da Le Corbusier e Ozenfant alla pittura, ha il suo punto nodale in un'analisi critica del cubismo.
Quando le cattedrali erano bianche. Viaggio nel paese dei timidi
Le Corbusier
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2003
pagine: XII-339
Con questo famoso libro, scritto negli anni Trenta, Le Corbusier riscopre l'America e inventa un genere letterario, a metà strada fra il manifesto, il saggio e il racconto. "Quando le cattedrali erano bianche" è un originale reportage di viaggio negli USA, al centro del quale si snoda il confronto fra la civiltà europea e quella statunitense, che alla luce delle vicende di questi ultimi tempi, per la frequente contrapposizione politica tra vecchio e nuovo continente, risulta quanto mai attuale. Lo sguardo di Le Corbusier non è rivolto solo al mondo dell'architettura, anche se essa, per il maestro, costituisce una pietra di paragone, un messaggio sociale, una profezia capace d'interpretare le speranze di rinnovamento di un'intera civiltà.
Il mito di Atene. Storia di un modello culturale europeo
André Reszler
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2010
pagine: XXXV-187
"La cultura greca, estinta da lungo tempo, persino in Grecia, è resuscitata e rivive a Firenze", esclama Poliziano, una delle grandi figure del Rinascimento. Presentata come una "nuova Atene", Firenze diviene a sua volta il modello di alcuni dei grandi centri culturali tra il XVIII e la fine del XIX secolo. L'opera di André Reszler traccia la storia di uno dei grandi miti culturali dell'Europa moderna attraverso le sue realizzazioni successive. Un viaggio dall'Atene platonica alla sua rinascita nella Firenze dei Medici, dopo una fugace apparizione alla corte di Carlomagno, per poi dilagare e differenziarsi nelle varianti di Dresda, Weimar, Monaco, Edimburgo e di altre esperienze minori. Il soggetto è un tòpos poco studiato e permette di attraversare discipline diverse, toccando la storia delle idee, la storia e la sociologia della cultura, la letteratura, le arti, l'architettura. Di ogni "nuova Atene" l'autore ricostruisce il contesto che rese possibile lo sviluppo della creatività letteraria, artistica, architettonica e, seguendo il mito di Atene, delinea il ritratto della civiltà umanistica occidentale. Un libro sulla vecchia e grande Europa.
Il mito di Atene. Storia di un modello culturale europeo
André Reszler
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2007
pagine: XXXV-187
"La cultura greca, estinta da lungo tempo, persino in Grecia, è resuscitata e rivive a Firenze", esclama Poliziano, una delle grandi figure del Rinascimento. Presentata come una "nuova Atene", Firenze diviene a sua volta il modello di alcuni dei grandi centri culturali tra il XVIII e la fine del XIX secolo. L'opera di André Reszler traccia la storia di uno dei grandi miti culturali dell'Europa moderna attraverso le sue realizzazioni successive. Un viaggio dall'Atene platonica alla sua rinascita nella Firenze dei Medici, dopo una fugace apparizione alla corte di Carlomagno, per poi dilagare e differenziarsi nelle varianti di Dresda, Weimar, Monaco, Edimburgo e di altre esperienze minori. Il soggetto è un tòpos poco studiato e permette di attraversare discipline diverse, toccando la storia delle idee, la storia e la sociologia della cultura, la letteratura, le arti, l'architettura. Di ogni "nuova Atene" l'autore ricostruisce il contesto che rese possibile lo sviluppo della creatività letteraria, artistica, architettonica e, seguendo il mito di Atene, delinea il ritratto della civiltà umanistica occidentale. Un libro sulla vecchia e grande Europa.
Funzioni della pittura
Fernand Léger
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2005
pagine: 216
Fernand Léger (1881-1955), pittore la cui opera presuppone il cubismo ma non ne interpreta disciplinatamente le intenzioni, ha saputo tradurre in un'iconografia aderente lo spirito del modernismo novecentesco e delle sue espressioni metropolitane. Ai temi del modernismo ha infatti dedicato, oltre a tante opere inconfondibili, numerosi e importanti scritti che qui vengono ampiamente raccolti. Léger non è un teorico, ma un artista "militante", fautore di un "realismo" non estraneo, inizialmente, al purismo di Ozenfant e di Le Corbusier. Quella che Léger persegue è un'arte popolare, immediata, attenta al movimento, allo spettacolo della vita.

