Libri di J. P. Manganaro
Van Gogh. Il suicidato della società
Antonin Artaud
Libro
editore: Adelphi
anno edizione: 1988
pagine: 182
Sovrapposizioni. «Riccardo III» di Carmelo Bene. «Un manifesto di meno» di Gilles
Gilles Deleuze, Carmelo Bene
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2012
pagine: 146
"È come se ci fossero due operazioni opposte. Da un lato si eleva a 'maggiore': di un pensiero si fa una dottrina, di un modo di vivere si fa una cultura, di un avvenimento si fa Storia. Si pretende così riconoscere e ammirare, ma, in effetti, si normalizza. Succede lo stesso per i contadini delle Puglie, secondo Carmelo Bene: si può dar loro teatro, cinema e persino televisione. Non si tratta di rimpiangere i bei tempi andati, ma d'essere sgomenti di fronte all'operazione che subiscono, l'innesto, il trapianto fatto alle loro spalle per normalizzarli. Sono divenuti maggiori. Allora, operazione per operazione, chirurgia contro chirurgia, si può concepire l'inverso: in che modo 'minorare' (termine usato dai matematici), in che modo imporre un trattamento minore o di minorazione, per sprigionare dei divenire contro la Storia, delle vite contro la cultura, dei pensieri contro la dottrina, delle grazie o delle disgrazie contro il dogma?." (Dal testo di Gilles Deleuze)
Succubi e supplizi
Antonin Artaud
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2004
pagine: 519
Concepito nei primi mesi del 1946 nel manicomio di Rodez, dove l'autore era rinchiuso già da tre anni, questo lavoro fu dettato a una segretaria fra il novembre di quell'anno e i primi mesi del 1947, quando riuscì a lasciare il manicomio. Il testo, rifiutato dall'editore Broder, vide la luce solo nel 1978, pubblicato da Gallimard. Risultato di una stesura stratificata, di cui il volume dà interamente conto, tra pagine autografe, dettatura, lettere e precisazioni, è una sorta di stenografia in cui psiche e corpo si insidiano e si sopraffanno. Sono questi i testi fondatori della "scrittura vocale" di Artaud: la parola agisce sui sensi del lettore e compone la scena di quel Teatro della crudeltà che il poeta ha sempre sognato di mettere in scena.
Paesaggio con fratello rotto
Mariangela Gualtieri, Cesare Ronconi
Libro
editore: Luca Sossella Editore
anno edizione: 2012
pagine: 139
"In quest'opera c'è il ritratto, l'istantanea, di qualcosa di attuale e invisibile. C'è un dolore che sembra riguardare soprattutto l'occidente: la spaccatura micidiale fra noi e l'anima del mondo, quell'energia intuita e sempre tradita, che ci tiene vivi. Questa "anima del mondo", questo pezzo di brace cosmica che brucia nella terra e in ognuno di noi, è ciò che viene fotografato in questa opera. È anche fotografata la distanza fra ciò che sentiamo e il modo in cui viviamo, fra il nostro dentro e il nostro fuori, per dirla semplicemente. "Come siamo andati lontano da ciò che ci tiene in vita!" grida la filosofia. Qui appunto si fotografa quella lontananza. Non abbiamo smesso di credere nella forza della poesia, di pensare a uno spettacolo anche come atto di resistenza contro la Signoria Attuale. Che cosa sia questa Signoria Attuale in parte tutti lo sappiamo e in parte non lo sapremo mai: una forza, comunque, che tenta di fare di noi un ovile muto, di deprimere la nostra vivezza, di metterci sulla schiena pesi schiaccianti. Ci guardiamo intorno e scorgiamo ovunque segni invasivi di questa forza indebolente. Pochi chilometri più in là la vediamo all'opera coi suoi morti ammazzati e bombardati. Ecco, ci muove una voglia d'esortazione, una paura, una pietà. Soprattutto la voglia di tenerci ben desti, di pronunciare parole troppo taciute, di cantare e ballare con la potenza disarmata dei bambini." (Mariangela Gualtieri)
Florilegio per Carmelo Bene
Andrea Valcalda
Libro: Libro in brossura
editore: L'Obliquo
anno edizione: 2006
pagine: 62
Sovrapposizioni. «Riccardo III» di Carmelo Bene. «Un manifesto di meno» di Gilles
Carmelo Bene, Gilles Deleuze
Libro
editore: Quodlibet
anno edizione: 2002
pagine: 128
Teatro: Il desiderio preso per la coda-Le quattro bambine. Testo francese a fronte
Pablo Picasso
Libro: Libro in brossura
editore: Ubulibri
anno edizione: 1984
pagine: XV-125
"Queste due pièce teatrali degli anni '40 appaiono assai importanti, rivelandoci un Picasso litteratissimo, perfino eccedente nel gusto di una ricerca verbale sofisticata, autofondata, e nostalgicamente rivolta a celebrare il passato, le avanguardie ruggenti tra fine Ottocento e primi del Novecento. Le due pièce si dividono saggiamente le parti: la prima in ordine di tempo, "II desiderio preso per la coda", è un devoto omaggio dedicato, mezzo secolo dopo, a Ubu e alle sue stilizzazioni tenute su una ostentata chiave grottesca, mentre il successivo "Le quattro bambine" si distende negli spazi eterei di delicati bestiari e erbari, quali trovano posto solo in giardini incantati, dove non si tratta quasi mai di porsi dei fini descrittivi, ma piuttosto di affidarsi al demone associazionistico e di celebrare tanti accostamenti folli e strampalati tra fiori, insetti, astri, accidenti metereologici, al seguito più che altro dei suggerimenti molto concreti provenienti dal suono delle parole. Si tratta, in sostanza, di un enorme ed esteso 'cadavre exquis', attento però a gettare nella fornace materiali lessicali tutti perlopiù di provenienza alta e nobile, stilizzata e rarefatta, in modo che appunto ne risulti un incantato balletto verbale." (dall'introduzione di Renato Barilli)