Libri di Joachim Du Bellay
Roma prisca-Antiquités de Rome
Janus Vitalis, Joachim Du Bellay, Edmund Spenser, Francisco G. de Quevedo y Villegas
Libro
editore: IkonaLiber
anno edizione: 2024
pagine: 16
Inno alla sordità. «La Compagnia della Sordità» da Du Bellay a Duchamp. Ediz. italiana e francese
Joachim Du Bellay
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Archivio Dedalus
anno edizione: 2017
pagine: 56
Il poemetto "Inno alla Sordità", qui tradotto in italiano da Paola Magi, venne composto nel 1556, quando il poeta angioino era già afflitto dalla malattia che lo renderà completamente sordo. Si tratta di un testo graffiante, ironico e malinconico, che rappresenta un documento prezioso per la storia della poesia e per la storia della sordità in quanto, come scrive Ongaro nella sua nota introduttiva, costituisce una testimonianza storica in forma letteraria dell’approccio alla sordità. Vincenzo Sorrentino ha creato, cinquecento anni dopo, il pezzo mancante a completare il quadro, la realizzazione grafica dell’allegoria della Sordità che chiude il poemetto. Il saggio introduttivo di Paola Magi affronta nell'ambito degli studi duchampiani l’inedita questione delle tracce dei testi di Du Bellay nell'opera di Marcel Duchamp, evidenziando i tributi dell’artista dadaista al poeta della Pléiade. Prefazione di Giancarlo Onger.
I rimpianti. Ediz. italiana e francese
Joachim Du Bellay
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Archivio Dedalus
anno edizione: 2014
pagine: 332
Joachim Du Bellay (Liré 1522? - Parigi 1560) fu uno dei fondatori della Pléiade insieme a Pierre De Ronsard. Ne La Deffence et l'Illustration de la langue francoyse volle dare una base teorica alle aspirazioni dei poeti della Pléiade. Questa è la sua più celebre raccolta di sonetti, scritti durante e dopo il viaggio a Roma, al servizio dello zio Cardinale Jean Du Bellay. Joachim abbandona il petrarchismo della sua precedente raccolta, l'Olive, per cercare una poesia meno levigata ma più autenticamente sentita, che unisce la satira con l'elegia. Come scrive Henri Chamard, "era la totale rinuncia ai sogni di un tempo, il voluto oblio delle prescrizioni della Deffence, l'abbandono della poesia colta: ma era anche la scoperta originale della poesia personale e sincera". Du Bellay è considerato il più importante poeta francese del Cinquecento dopo Ronsard. Questa è la prima traduzione italiana integrale dei Regrets.
Le antichità di Roma
Joachim Du Bellay
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2005
pagine: 108
Giunto a Roma nel 1553 al seguito dello zio cardinale, nella sua opera Joachim Du Bellay non ripercorre linearmente la storia di Roma dalla sua fondazione alla caduta, ma sceglie piuttosto alcuni episodi topici. Il giudizio sulla città eterna oscilla tra la celebrazione e la deplorazione, rimanendo nel complesso ambiguo, e parte delle sue Antiquitez sviluppano il motivo della superbia indomabile che attirò su Roma il giusto castigo divino.