Libri di Laura Cannavacciuolo
Lavorare nella contemporaneità. Giuseppe Pontiggia lettore
Laura Cannavacciuolo
Libro: Libro in brossura
editore: Liguori
anno edizione: 2020
pagine: 109
Questo studio intende offrire un profilo critico di Giuseppe Pontiggia focalizzandosi sulla sua identità di liseur e interprete della contemporaneità. I capitoli prendono in esame le prose giornalistiche e gli scritti critici editi in volume, senza tralasciare i lavori nati in seno all'attività editoriale e di traduzione. Dall'esame di tale corpus emerge lo stretto legame che, nella scrittura di Pontiggia, tiene unite letteratura, critica ed editoria. Da tale intreccio scaturiscono le riflessioni riguardo alla tecnica compositiva, alla funzione del Lettore e alla incidenza dello «spazio mediale» nel processo di elaborazione letteraria. Tali aspetti sono messi a frutto grazie anche alla consultazione della ricca documentazione d'archivio proveniente dalle carte del Fondo Pontiggia custodite presso la BEIC (Biblioteca Europea di Informazione e Cultura) di Milano, della quale si pubblicano alcuni "pareri di lettura" inediti.
La musica che porto nel sangue. Memoria e racconto in Domenico Rea
Libro: Libro in brossura
editore: Roberto Nicolucci Editore
anno edizione: 2024
pagine: 150
Compriamo bambini
Luigi Incoronato
Libro: Libro in brossura
editore: Roberto Nicolucci Editore
anno edizione: 2024
pagine: 122
Gemito. La vita, l’opera
Salvatore Di Giacomo
Libro: Libro in brossura
editore: Roberto Nicolucci Editore
anno edizione: 2023
pagine: 260
Postfazione di Raffaello Causa.
Scala a San Potito-Le pareti bianche
Luigi Incoronato
Libro: Libro in brossura
editore: Roberto Nicolucci Editore
anno edizione: 2022
pagine: 168
Dalla penna ingiustamente dimenticata di Luigi Incoronato, scrittore d’eccezione scomparso prematuramente, nascono le potenti pagine di due vere e proprie gemme della letteratura italiana e napoletana. "Scala a San Potito", romanzo d’esordio dell’autore, pubblicato per la prima volta nel 1950, mette in scena la Napoli dell’immediato dopoguerra: una città desolata, afflitta dalla miseria e ferita indelebilmente nel profondo. Lo sguardo del protagonista – intellettuale militante e alter ego dell’autore – si posa sulla devastante realtà della Scala a San Potito: un tetto improvvisato sotto il quale s’intrecciano le miserevoli storie dei suoi abitanti. «Lì, su quella gradinata, quegli esseri umani avevano ben poche speranze di incontrare chi gli offrisse loro il modo di guadagnarsi un tozzo di pane.» Esseri umani condannati a una vita immobile, fatta di giornate che scorrono lente in cui la fame attanaglia e il lavoro non arriva. Scala a San Potito è un romanzo breve ma dal ritmo serrato che nasconde al suo interno un cupo pessimismo. È un racconto di miseria che lascia l’amaro in bocca ma anche la storia di un’amicizia ricca di dolcezza. Le pareti bianche, romanzo d’ispirazione autobiografica pubblicato postumo nel 1968, esplora le condizioni del disagio psicologico del protagonista, un reduce di guerra tornato in Italia dopo essere stato ferito sul fronte greco-albanese. Disilluso dalle ragioni di una guerra in cui non crede e schiacciato dalla paura di tornare faccia a faccia con quegli orrori, il narratore decide di chiudersi in un’amnesia volontaria, simbolo del silenzio e dell’isolamento dell’individuo contemporaneo. Dalla stanza di un ospedale militare, l’unica possibilità di tornare alla vita sembra risiedere nell’oblio. La sua voce, carica di melanconia e disperazione, sparisce all’interno delle quattro mura che lo circondano e, tutto quello che rimane, è il colore delle pareti, bianche, come una pagina vuota che cela la speranza di un nuovo inizio: «Il futuro, il futuro dietro quelle pareti bianche, il futuro, domani, come si arriverà alla pace, che tipo di pace, e come ci arriverò, che parte avrò, chi sarò?» Le pareti bianche è un racconto intenso e introspettivo che, attraverso il suo testo stringato e telegrafico, scava nel profondo dell’animo umano e ne interroga i turbamenti.
Il silenzio e le forme. Modelli e rappresentazione nelle letterature europee moderne. Ediz. italiana e spagnola
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni dell'Orso
anno edizione: 2021
pagine: 244
"Il silenzio è una forma di rappresentazione e un’idea che attraversa, in forma polisemica, nel corso della sua lunga storia, l’intera cultura dell’Occidente; deriva da un concetto indefinibile e pluridimensionale, che racchiude e esplicita misteriosamente la domanda sul valore del non detto, dell’inudibile, dell’ineffabile, sul silenzio della natura, su quello della scrittura e sulle sue strategie e rappresentazioni. E nell’epoca della contemporaneità, in cui ogni cosa è e può divenire rumore o frastuono, è forse utile interrogarsi sulle diverse accezioni e sulle diverse forme che esso ha acquisito nel tempo e nello spazio, le sue versioni e le sue declinazioni, in particolare nello “spazio letterario”. L’idea del silenzio incarna, così, nella sua inafferrabilità, il senso stesso del limite dell’esprimibile e dell’inesprimibile, la tensione segreta e umanissima che unisce idea e rappresentazione. Questo libro, allora (...)".
Napoli boom. Il romanzo della città da «Ferito a morte» a «Mistero napoletano»
Laura Cannavacciuolo
Libro
editore: Alessandro Polidoro Editore
anno edizione: 2019
pagine: 216
Salvatore di Giacomo. La letteratura e le arti
Laura Cannavacciuolo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2014
pagine: 356
Conforme all'orientamento e al gusto di lettura maturati in anni non troppo lontani, il proposito del presente studio è quello di scrutare (si parva licet...) le peculiarità dello scrittore napoletano ragguagliando il piano della sua scrittura in prosa e in versi ai percorsi di una più ampia interrogazione dell'arte - sia pittorica che teatrale o musicale. Trasparirà che il suo complesso laboratorio di forme e linguaggi lo rende a tutti gli effetti una delle personalità più rappresentative del panorama letterario della nuova Italia. Non per nulla il drammaturgo spagnolo Cipriano Rivas Cherif, suo traduttore, ebbe a dire di lui: "l'eminente qualità del suo stile letterario è tale da renderlo grande e universale nel suo apparente particolarismo". Le presenti pagine argomentano d'altronde che di Giacomo raccoglie, sia pure in parte, modelli della tradizione, ma non senza esperire contestualmente altre istanze. Con l'esito che i suoi scritti raggiungono la suddetta universalità letteraria proprio grazie al continuo ricorso a specifiche pratiche di ibridazione tra vari generi e diverse arti. La pubblicazione di alcuni inediti e un'ampia bibliografia delle opere corredano il lavoro.
Napoli boom. Il romanzo della città (1958-1978)
Laura Cannavacciuolo
Libro: Libro in brossura
editore: Sinestesie
anno edizione: 2016
pagine: 240
Questo studio intende offrire una riflessione sul ruolo del paesaggio urbano partenopeo nel romanzo degli anni Sessanta e Settanta del Novecento. Attraversando vent'anni di vita letteraria a Napoli, esso si concentra sulla produzione degli scrittori napoletani della generazione degli anni Venti. Non si tralasciano tuttavia le opere di quegli autori che, pur provenendo da altri contesti territoriali, rivolgono la loro attenzione al racconto di Napoli.
La fabbrica del grottesco. Il teatro di Chiarelli, Rosso di San Secondo, Cavacchioli e Antonelli
Laura Cannavacciuolo
Libro: Libro in brossura
editore: Tullio Pironti
anno edizione: 2012
pagine: 172
Il libro, articolato in sette capitoli dedicati ai protagonisti del teatro grottesco, intende ricostruire la rete di relazioni personali e letterarie che hanno portato alla rinascita della scena italiana fra Otto e Novecento. L'indagine prende avvio da una breve panoramica del grottesco in Italia (1916-1924) per poi intraprendere un percorso analitico attraverso le opere dei singoli autori. Il II capitolo, infatti, è dedicato a Luigi Chiarelli, "ideatore" e teorico del teatro grottesco: la sua opera principale, "La maschera e il volto", rievoca gli intrecci del Mattia Pascal pirandelliano, arrivando a conoscere un discreto successo cinematografico grazie agli adattamenti di Genina e Mastrocinque. Seguono i capitoli dedicati a Rosso di San Secondo, una delle figure più interessanti di questo teatro per la sua vena "espressionista": la sua drammaturgia ricca di figure femminili complesse e di triangoli insostenibili invita alla riflessione sui temi della libertà e del tradimento. Il V capitolo si apre quindi al teatro di Cavacchioli, che offre importanti spunti per ciò che concerne il dibattito sul Novecento e la Commedia dell'arte (non a caso uno dei suoi attori prediletti è Raffaele Viviani). Chiudono la raccolta due saggi dedicati a Luigi Antonelli: il primo riguarda il suo particolare "umorismo fantastico" e gli ambigui rapporti personali con Luigi Pirandello; il secondo analizza la personale operazione di riscrittura del mito di Cassandra compiuta ne "La casa a tre piani".