Libri di Liv Ferracchiati
Come tremano le cose riflesse nell'acqua
Liv Ferracchiati
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2024
pagine: 264
Un giovane drammaturgo è impegnato nella stesura di una nuova opera, alla ricerca di una forma innovativa che possa attribuirgli finalmente un posto nel mondo. La madre, attrice ormai in declino, cerca intanto di mantenere vivo il proprio fulgido passato. Lui l’ammira, la teme, la sfida; lei lo giudica e lo sbeffeggia, ma senza mai smettere di amarlo. Intorno a questa coppia si muove una rete di altre solitudini e conflitti: lo zio che «voleva essere, ma non è stato», la vicina, un romanziere, un maestro, un dottore; e poi Nina, l’unica chiamata per nome, una giovane donna con il sogno della recitazione. In quest’opera Liv Ferracchiati attraversa Il gabbiano facendo risuonare nel mondo di oggi i personaggi del capolavoro di Anton Čechov. Tra queste figure, che mostrano un’umana nudità in cui è impossibile non rispecchiarsi, rimbalzano le domande cui da sempre cerchiamo risposta: «Dov’è il senso che lega ogni cosa?», «Chi sono io?». Sulle rive di un lago si annodano così tensioni e dolori, amori non corrisposti, fame di successo, parole più potenti di qualsiasi gesto: uno specchio d’acqua tremolante, che assiste come un ulteriore personaggio alla ricerca di legittimazione che anima i protagonisti di questa storia. “Come tremano le cose riflesse nell’acqua” – citazione da un celebre racconto di David Foster Wallace – è una vicenda che oscilla tra parole dette e scritte, sogno e veglia, in cui tutti amano qualcuno che si sottrae e, al tempo stesso, sono inseguiti da chi vorrebbero evitare. Una partitura che rinnova la vivacità cechoviana e che, come talvolta avviene nella vita, riesce a strappare una risata anche in mezzo alla più angosciante delle tragedie. Prefazione di Margherita Crepax.
Uno spettacolo di fantascienza. Quante ne sanno i trichechi
Liv Ferracchiati
Libro
editore: Scalpendi
anno edizione: 2023
pagine: 92
Hedda. Gabler. Come una pistola carica
Liv Ferracchiati
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2023
pagine: 216
Chi è Hedda Gabler? Una donna in grado di manipolare chi le sta accanto? Una voyeuse che desidera la vita solo attraverso i racconti degli altri? Una persona stanca del gioco di ruoli in cui la società l’ha incastrata? Un personaggio che vive al di là delle epoche e delle morali, capace di rompere ogni barriera davanti a sé, compresa quella della finzione teatrale? Tutto questo e nulla di questo: perché Hedda è soprattutto una pistola carica, pronta a sparare contro le nostre ipocrisie. Liv Ferracchiati si immerge nel capolavoro di Henrik Ibsen “Hedda Gabler” e lo reinterpreta in un dialogo originale tra opera e vita, scena e mondo, passato e presente che è anche una riflessione sull’«identità» e sul modo in cui tentiamo di comunicare noi stessi agli altri. Ferracchiati gioca con l’autofiction mescolando e confondendo le categorie di autore, performer e personaggio: il risultato è un racconto dal punto di vista dell’antieroe Ejlert Løvborg che costringe il lettore/spettatore a specchiarsi nei propri simili ottocenteschi, nei loro salotti e nel loro formalismo, nelle loro vanità e crudeltà. Arricchito dall’analisi di Vera Gheno, “Hedda. Gabler. Come una pistola carica” indaga la tensione tra limite e sconfinamento, tra ribellione e incapacità di decidere, tra l’egoismo di vite convenzionali e l’immobilità gravida di tensione di un colpo nella canna di una pistola.
Trilogia sull'identità. Peter Pan guarda sotto le gonne-Stabat mater-Un eschimese in Amazzonia
Liv Ferracchiati
Libro: Libro in brossura
editore: Cue Press
anno edizione: 2022
pagine: 140
Composta da Peter Pan guarda sotto le gonne (2015), Stabat Mater (Premio Hystrio Nuove Scritture di Scena 2017) e Un Eschimese in Amazzonia (Premio Scenario 2017), la Trilogia sull'Identità si concentra sul tema dell'identità di genere e costituisce l'ideale punto d'arrivo di un'esperienza nata nel 2014 intorno al progetto della compagnia The Baby Walk. I tre testi raccolti nel volume, densi di incalzante ironia e dal grande impatto emotivo dimostrano, grazie alla loro brillante scrittura, come teatro e danza siano ancora capaci di rispondere «a tanti dilemmi senza abbondare di spiegazioni».
Sarà solo la fine del mondo
Liv Ferracchiati
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2021
pagine: 496
L’autore di questo libro è transgender, e il protagonista di questo libro è transgender. Tuttavia, questo libro non è un’autobiografia, è un romanzo. Anzi, quando comincia, l’io narrante non è ancora nato, nonostante i suoi genitori facciano di tutto perché ciò accada, e, nonostante non abbia ancora il corpo, l’io narrante racconta. Sarà solo la fine del mondo, esordio nella narrativa di Liv Ferracchiati, autore teatrale e performer, è infatti un romanzo sul corpo che, anche quando è in piena salute, allegro, bello, può essere percepito come inadatto. È con il corpo che ci presentiamo al mondo prima di aver imparato a parlare, è intorno al nostro corpo nudo che viene pensato il colore rosa o l’azzurro, anche quando non li indossiamo. Così, visto che il corpo è un problema, il protagonista, da subito, comincia a parlare. Comincia a farlo prima di nascere, e poi non smette più: parla tanto, si lambicca, eccepisce, critica e discute. Gioca, soprattutto. E si innamora. L’io narrante bambino vuole tutto, e non ha problemi di identità, è certo di chi è e di ciò che vuole, poi purtroppo qualcosa cambia: qualcuno, oltre a se stesso, vuole spiegargli chi è, cosa è, e quando è. La vita, però, cambierà con l’entrata in scena del mitico e quotidiano Guglielmo Leon. Sarà solo la fine del mondo segue la vicenda umana e preumana del protagonista, e anche quella oltreumana, attraverso i suoi incontri, le sue scoperte, le sue lotte, i suoi tradimenti, le sue risse, le sue gioie, le sue delusioni e la galleria dei personaggi – alcuni buffi, altri odiosi, molti adorabili – che incrociano il suo cammino. Un romanzo comico in senso generale, perché il comico ha a che fare con l’inaspettato, e in senso proprio, perché fa ridere: con una scrittura aerea e musicale, Liv Ferracchiati, rivolgendosi continuamente a chi legge – «Lettore, seguimi!» – e facendoci così diventare personaggi e protagonisti del suo libro, mette in scena il senso di inadeguatezza e la diversità, che sempre ci fa stupendi.