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Libri di Lorenzo Del Boca

Il maledetto libro di storia che la tua scuola non ti farebbe mai leggere

Lorenzo Del Boca

Libro: Copertina morbida

editore: Piemme

anno edizione: 2017

pagine: 370

Ricordare è faticoso, meglio non sapere: sembra questa la regola aurea di tanta storiografia ufficiale. Lorenzo Del Boca fa l'esatto contrario. Vuole ricordare tutto: anche i lati oscuri su cui si è sempre preferito tacere. «Il maledetto libro» è innanzitutto questo: uno sconvolgente viaggio nel tempo attraverso due secoli di bugie sfacciate e vergogne nascoste, animato dal desiderio di rendere giustizia alla storia. Anche a rischio di toccare i nervi scoperti della nostra identità nazionale. I Savoia furono sovrani illuminati o squallidi approfittatori? I garibaldini furono eroi senza macchia o un'accozzaglia di avventurieri mossi dalle più disparate motivazioni? L'unità d'Italia fu il sogno di un intero popolo o una frottola ideologica per camuffare la sete di conquista delle élite? Siamo certi che la lotta contro i banditi del Meridione non sia stata in realtà una feroce occupazione coloniale? E ancora: cosa descrivono i terribili diari dei soldati nelle trincee della Grande Guerra? Un'impresa gloriosa o una carneficina insensata, voluta da cinici politicanti e condotta da ufficiali codardi e incapaci? E il fascismo fu davvero, come in troppi ancora pensano, un regime autoritario ma di specchiata onestà? Dalla rilettura della nostra storia - quella non "taroccata" - emerge un sottile filo rosso che, in maniera contorta ma senza soluzione di continuità, si dipana dall'Italia di ieri per attorcigliarsi intorno a quella di oggi...
18,50 17,58

Grande guerra, piccoli generali. Una cronaca feroce della prima guerra mondiale

Lorenzo Del Boca

Libro: Libro in brossura

editore: UTET

anno edizione: 2020

pagine: 206

Alla vigilia dello scoppio della prima guerra mondiale, i più immorali pensavano soltanto di ricavare dei guadagni per potersi adeguatamente arricchire. Gli idealisti, invece, credevano di offrire all'Italia l'opportunità di conquistare peso e prestigio internazionale, in modo da restituirle quel ruolo che vagheggiavano ma che, dopo i fasti della Roma dei Cesari, era rimasto incartato nei libri della storia classica. Negli ultimi dieci anni, prima di quel 1914, i soldati erano cresciuti alle direttive del generale Paolo Spingardi, ottimo oratore parlamentare e del generale Alberto Pollio, ottimo scrittore. L'uno e l'altro - con tutto lo stato maggiore coltivavano il mito di Napoleone del quale leggevano con avidità biografie, recensioni, commenti strategici e valutazioni tattiche. Al momento dell'entrata in guerra, l'esercito italiano venne affidato a Luigi Cadorna che, se avesse ottenuto risultati proporzionali alla sua presunzione, avrebbe conquistato il globo terracqueo. I guai maggiori di chi combatteva per l'Italia vennero dagli stessi italiani che dimostrarono di non aver maturato alcuna idea e che, tuttavia, a quel nulla, si aggrapparono con convinzioni incrollabili. Si armarono di ordini assurdi. Pretesero di mandare le truppe all'assalto anche quando ogni logica l'avrebbe sconsigliato. Instaurarono un regime di oppressione che sarebbe risultato odioso per una qualunque dittatura. E provocarono la morte di un numero imprecisato di loro uomini.
16,00 15,20

La guerra per Roma. 1848-1871. Tradimenti, speculazioni, intrighi internazionali nella nascita della capitale d'Italia

La guerra per Roma. 1848-1871. Tradimenti, speculazioni, intrighi internazionali nella nascita della capitale d'Italia

Lorenzo Del Boca

Libro: Libro rilegato

editore: Piemme

anno edizione: 2020

pagine: 268

Il 3 febbraio 1871 Roma è proclamata ufficialmente capitale d'Italia. Dovrebbe essere il punto culminante delle lotte risorgimentali, eppure Garibaldi, dal suo esilio, commenta: «Tutt'altra Italia sognavo, non questa, in preda alla parte peggiore della nazione, miserabile all'interno e umiliata all'estero». E Mazzini confessa di avere «l'anima a bruno». Qual è dunque la verità dietro i proclami e la retorica nazionale del sacrificio e della vittoria di eroici patrioti e intrepidi condottieri? Indagando sulle contraddizioni e gli interessi contrastanti che animano le parti in causa, Lorenzo Del Boca ripercorre gli anni in cui la questione romana è al centro della lotta politica e militare fra i Savoia, il papa, il Regno delle Due Sicilie, la Francia e l'Austria, e ricostruisce le vicende che continuano a dividere gli storici: dalla brevissima avventura della Repubblica romana all'impresa dei Mille, dall'invasione del Sud da parte dei piemontesi alle opache alleanze politiche di Vittorio Emanuele II. La guerra per Roma si mostra, nel suo racconto, costellata di tradimenti e intrighi: quelli dei liberali per manovrare il papa; dei repubblicani mazziniani contro i garibaldini; dei cardinali nei confronti degli alleati francesi; dei comandanti borbonici contro il loro re. Da un Sud ribelle e un regno sabaudo convinto che l'unificazione del Paese si stava rivelando un pessimo investimento nasceva uno stato diviso e disattento alle differenze territoriali. Mentre nella nuova capitale si riversavano carabinieri e burocrati, parlamentari e ministri, palazzinari, speculatori, trafficanti. «Insomma, tutta quell'umanità che, tempo qualche decennio, si ritrovò con la qualifica di "generone"».
17,00

Garibaldi... Ma quale «eroe»! Il vero volto di un falso mito

Erminio De Biase

Libro: Libro in brossura

editore: Controcorrente

anno edizione: 2023

pagine: 240

Si dice che di Giuseppe Garibaldi non bisogna parlar male. Invece, si può, anzi si deve. Bisogna smascherare questo pseudo-eroe che, da oltre un secolo, ci guarda beffardo dall’alto dei suoi piedistalli massonici sparsi in tutte le piazze d’Italia. Questo scritto ha l’intento di smontare tutta la mielosa oleografia in cui è stata sempre avvolta la sua figura; vuole rivelare le pecche, vuole svelare gli altarini di questo “eroe” di professione che degli eroi, però, così come ebbe ad affermare il poeta inglese Alfred Tennyson, ebbe solo la divina stupidità… Per saperne di più basta, quindi, sfogliare queste pagine in cui ogni argomento riportato è suffragato da testi dell’epoca e da documenti di prima mano reperiti in archivi italiani ed esteri. Se, invece, si ha voglia di sentirsi narrare la solita, eterna, noiosa, trita favoletta dell’eroe puro e immacolato e dei suoi avventurieri in camicia rossa, sempre “pronti all’uso”, si cerchi altrove. Qua tira tutt’altra aria. Con documenti inediti. Prefazione di Lorenzo Del Boca.
20,00 19,00

L'intermediazione di interessi. Lobbying

L'intermediazione di interessi. Lobbying

Marcello Menni, Lorenzo Del Boca

Libro: Libro in brossura

editore: Aracne

anno edizione: 2007

pagine: 136

"... Il libro di Marcello Menni, a differenza di altri volumi scritti sul tema, assicura un approccio al problema senza la distorsione dell'ideologia o delle tesi pre-confezionate. L'autore è un osservatore attento e scrupoloso del fenomeno del lobbismo, lo descrive, lo analizza e immagina delle soluzioni capaci di trasformare un'attività di per sé sotterranea almeno in Italia in un'attività trasparente e, persino, dignitosa...." (Lorenzo Del Boca).
9,00

Maledetta guerra. Le bugie, i misfatti, gli inganni che mandarono a morire i nostri nonni

Maledetta guerra. Le bugie, i misfatti, gli inganni che mandarono a morire i nostri nonni

Lorenzo Del Boca

Libro: Copertina morbida

editore: Piemme

anno edizione: 2015

pagine: 314

Un conflitto che ha accatastato venti milioni di morti, probabilmente il più sanguinoso dell'intera storia umana (per non parlare delle epidemie collegate, altrimenti si superano i sessanta milioni), è nato dalle menzogne di un duplice omicidio e dalla fucilazione di 50 innocenti. Un conflitto che decisero economia, politici e un manipolo di invasati... ma poi a combattere dovettero andarci i soldati. E fu una carneficina. Lettere e diari dal fronte sono stati sempre trascurati - al più lasciati alle cure delle Pro Loco che, di tanto in tanto, potevano scoprire qualche scritto di un loro concittadino. Ma quei fogli raccontano un'altra guerra. Una guerra insensata, da combattere con armi vecchie, indumenti inadeguati, cartine sbagliate. Con i piedi a mollo nel fango delle trincee, i gomiti appoggiati sulla neve, facendo colazione a un passo dai corpi dei caduti. Altro che l'epica e l'eroismo, altro che medaglie al valore. Dalla voce dei soldati traspare il dolore, la sofferenza, la necessità di obbedire a ordini spesso insensati e la voglia di mandarli tutti a quel paese. "Il nostro peggior nemico era Cadorna" dichiara efficacemente uno di loro. Rivelando segreti, Lorenzo Del Boca racconta l'altra faccia della Prima guerra mondiale, quella che la retorica ufficiale e i libri di scuola nascondono. Perché dovremmo deciderci finalmente a onorare il debito di riconoscenza nei confronti dei nostri nonni.
17,50

Il sangue dei terroni

Lorenzo Del Boca

Libro: Copertina morbida

editore: Piemme

anno edizione: 2016

pagine: 214

Lavarono con il loro sangue le pietraie del Carso e i dirupi dell'Altopiano. Nel corso del conflitto più spaventoso della storia, diedero la vita per una patria che non avevano mai conosciuto se non con la maschera di un potere centrale lontano, arrogante e rapace. Ogni anno si celebrano con enfasi insensata le ricorrenze della Prima Guerra Mondiale, ma da nessuna parte si sente dire che l'assoluta maggioranza delle vittime era gente del Sud. Un'intera generazione spazzata via. Figli del Meridione, contadini poveri, braccianti, piccoli artigiani, quasi per metà analfabeti, giovani di vent'anni che furono strappati alle loro famiglie e alla loro terra e mandati a morire in lande remote, tra montagne da incubo e pianure riarse. Si sacrificarono per gli interessi di quelle élite economiche che sfruttavano la loro terra e per il tornaconto di una nuova classe politica che li trattava con ferocia o disprezzo. Finirono a decine di migliaia nelle trincee, stretti nella morsa del fango e del gelo, sotto una pioggia perenne di bombe. Diventarono carne da cannone, numeri da inserire nelle statistiche dello Stato Maggiore, bandierine che i generali spostavano sulle mappe con noncuranza. Vennero massacrati sull'Isonzo e a Caporetto, combatterono con disperazione e con valore sul Piave, lanciati contro un nemico che non conoscevano e che non avevano motivo di odiare. Conobbero la paura, la morte, l'eroismo. Erano i nostri nonni, i nonni del nostro Sud. L'esercito dei terroni. Prefazione di Pino Aprile.
17,50 16,63

Risorgimento disonorato

Lorenzo Del Boca

Libro: Copertina morbida

editore: UTET

anno edizione: 2016

pagine: 160

Quanti ladri? E quanti truffatori? È nata male l'Italia... non soltanto per il modo affrettato di mettere insieme regioni e tradizioni spesso troppo distanti fra loro ma perché, confusi con patrioti che, sinceramente, credevano di rischiare la vita per un ideale di patria, si è mescolata una genìa di arraffatori la cui unica preoccupazione era arricchirsi. In fretta. Rubavano nel Piemonte e rubavano nelle regioni meridionali appena conquistate. Rubavano nei mesi della repubblica Romana e rubavano agli albori dell'unità d'Italia. Ippolito Nievo cui era stata affidata la cassa dei Mille "perché unico onesto" tenne bilanci rigorosi che era disposto a portare in parlamento. Finì in fondo al mare, vittima, probabilmente, di un attentato. Questioni di soldi attraversano l'epoca gloriosa del Risorgimento che la tradizione storica ancora presenta come un'epoca disinteressata, animata soltanto dagli immortali ideali di Patria. Il Risorgimento venne giustificato dal desiderio di rendere l'Italia indipendente dalla tirannide degli austriaci e dai tanti "tirannelli austriacanti" a cominciare dal Borbone "re bomba" che, nel 1848 non era andato troppo per il sottile per domare le insurrezioni nel regno delle Due Sicilie. Il pulpito di dove veniva la predica era affollato da Lamarmora che rase al suolo due quartieri di Genova; da Bixio che, a Bronte, fece fucilare anche lo scemo del villaggio; e da Cialdini che riuscì a sparare 500 colpi di mortaio al giorno per conquistare Gaeta, affollata da borbonici.
14,00 13,30

Venezia tradita. All'origine della «questione veneta»

Lorenzo Del Boca

Libro

editore: UTET

anno edizione: 2016

pagine: 169

La "questione veneta" costituisce una delle controverse eredità del Risorgimento. Un lascito che ancora oggi è vivo e che si riflette nella battaglia sostenuta da un numero sempre crescente di veneti per ottenere, attraverso un referendum, l'indipendenza. Ma quali sono le ragioni che animano questi "italiani riluttanti"? Quali sono le cause del loro impulso secessionista? Lorenzo Del Boca, lo studioso che da anni va scrivendo la "controstoria" del nostro Paese, ripercorre le tappe del grande tradimento subito da Venezia a partire dall 'Ottocento, quando, nel giro di poco più di cinquant'anni, i liberi cittadini della ricca e fiorente Serenissima si ritrovarono sudditi, maltrattati e depredati, dapprima degli Austriaci e quindi dei Piemontesi. Se il primo tradimento fu compiuto nel 1797 da Napoleone con lo sciagurato trattato di Campoformio, l'apice fu raggiunto col plebiscito-truffa del 1866, in cui la percentuale di chi votò "pel sì" all'annessione fu del 99,99% una cifra inverosimile e senza eguali nella storia, mai raggiunta nemmeno nei kolchoz di Stalin. Tra questi avvenimenti si trovano l'insuccesso delle rivolte del 1848 di Daniele Manin e Nicolò Tommaseo, mosse, per la verità, più dal desiderio di affrancarsi dal dominio asburgico che dalla volontà di aderire alla causa nazionale, e le azioni, non prive di ombre, di Garibaldi, La Marmora, Cialdini e Vittorio Emanuele II durante la Terza guerra d'indipendenza.
15,00 14,25

Classe 1899. La guerra del nonno. Diario dal Grappa 1917-1918

Salvatore Barbera

Libro: Libro in brossura

editore: Magenes

anno edizione: 2018

pagine: 150

"Dal diario di un nonno. Salvo Carreca affronta il racconto della Prima guerra mondiale, utilizzando i pensieri e i sentimenti che il suo antenato si era appuntato in un quadernetto. Classe 1899, trapanese di nascita, Salvatore Barbera era uno dei 'ragazzi' sbattuti nel conflitto quando stavano per compiere i 18 anni. Quelle pagine rappresentano una chiave di lettura di quella immensa carneficina che, fra il 1915 e il 1918, ha mandato a morire centinaia di migliaia di giovani. In questo non molta differenza fra i terroni di Napoli e della Sicilia o i mangia polenta di Piacenza o di Cuneo. Intere generazioni si sono sacrificate nel Carso e sull'Adamello. Nei loro confronti abbiamo contratto un debito morale che, prima o poi, dovremmo deciderci di onorare. Anche recuperando un diario che per un secolo è rimasto a prendere la polvere del tempo." (Lorenzo Del Boca)
16,00 15,20

L'ultimo duca. Francesco V d'Austria Este

Elena Bianchini Braglia

Libro: Libro in brossura

editore: Terra e Identità

anno edizione: 2019

pagine: 272

Francesco V non è l'uomo dei nostri tempi. Questa è l'accusa che maggiormente ricorre, la frase più usata e abusata dagli avversari politici dell'ultimo Duca di Modena. Ribaltata in elogio dai suoi sostenitori. Da qualunque parte lo si guardi, è questo il tratto saliente della sua personalità. Il coraggioso ancorarsi a principi che sembrano superati, la difesa di un mondo che nel corso dell'Ottocento cola a picco. E per questo Francesco V diventa un simbolo, un punto di riferimento. (Prefazione di Lorenzo Del Boca)
15,00 14,25

Sulla via Francigena. Storia e geografia di un cammino millenario
15,00

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