Libri di Luigi A. Manfreda
L'intimo e l'estraneo. Scrittura e composizione del sé
Luigi A. Manfreda
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2021
pagine: 365
Per quali esigenze si è costituito un discorso, o meglio: un'ampia serie di discorsi, intorno a ciò che si definisce "spazio interiore", e per quali forme? La sua genesi è legata alla consapevolezza del non coincidere integralmente con ciò che facciamo e diciamo, con i nostri modi d'essere in relazione agli altri. C'è uno scarto, un residuo in cui risiederebbe la nostra identità più profonda – qualcosa che resta sempre indietro, per così dire, rispetto a ciò che di noi si mostra nel quotidiano. Solo collocandosi in questo più proprio ci si emanciperebbe dalla scena in cui si atteggia e gesticola invano la maschera sociale. Per questo, sin dagli inizi della cultura occidentale, sorge la difficile pratica del volgere le spalle al mondo alla ricerca del proprio intimo, del ritrarsi in esso. Ma come individuarlo? Quando si prova a tradurlo in linguaggio, si finisce col tradirlo in un universale in cui si smarrisce. Tale ricerca sembra piuttosto una costruzione del sé. Radicata per secoli nell'idea di un esercizio del libero arbitrio come fulcro dell'anima individuale, è riemersa poi nel più ampio orizzonte del soggettivismo moderno, del suo "umanismo". Pur pensandosi spesso come una sorta di contro-movimento rispetto ad esso, ha finito col situarsi, seppure in una tensione mai risolta, nel suo grande alveo. Questo libro non è una storia dell'idea di interiorità. Pure, individua una delle sue genesi nella tragedia greca. E tenta di cogliere le sue linee essenziali in una serie di figure (filosofi, artisti, scrittori) e di punti di svolta storici in cui essa di volta in volta riaffiora, da Montaigne a Sade, da Dürer a Messerschmidt, da Nietzsche a Rilke.
Il circolo e lo specchio. Sul fondamento in Hegel
Luigi A. Manfreda
Libro: Libro in brossura
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2012
pagine: 274
L'intera storia della filosofia potrebbe essere letta come un'interrogazione orientata al fondamento, sin dai suoi esordi in Grecia, in cui i presocratici lo pensano come il Primo, sorgente originaria della totalità dell'essente: "arché", fino alle riflessioni heideggeriane, nella seconda metà del Novecento, sul "principium reddendae ratione". E proprio intorno alla questione del fondamento il pensiero filosofico è sembrato impigliarsi in una fitta rete di aporie che rinviavano alla sua stessa natura, al suo costituirsi come spazio in cui si dà disvelamento del vero, logos che "rende la ragione ultima". Hegel ripensa radicalmente questa tradizione: nella struttura circolare del sistema i suoi nodi, per così dire, vengono al pettine - insieme svolti e rimodulati in una forma talmente potente da costituire, anche per il pensiero contemporaneo, un punto di passaggio ineludibile.
Simone Weil tra mistica e politica
Margarete Durst, Luigi A. Manfreda, Aldo Meccariello
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2011
pagine: 152
Come parlare di Simone Weil? Non è un quesito retorico perché l'irripetibilità della sua vita appare dall'inevitabile confronto tra la brevità della durata (1909-1943), la vastità della produzione intellettuale e l'intensità della militanza etico-politica. L'interesse per questa pensatrice irregolare e di difficile collocazione disciplinare si è moltiplicato negli ultimi anni per la radicalità delle sue analisi e la potenza delle sue provocazioni teoriche. Nel volume, che raccoglie gli atti di un omonimo convegno tenutosi a Frascati il 26 novembre 2009, vengono messi a fuoco l'unitarietà e l'attualità dell'opera della pensatrice francese. Si può tracciare una linea di continuità tra la prima produzione "politica" e l'ultima produzione "mistica" della Weil che, nell'impegno di ripensare il mondo, attinge all'esperienza del soprannaturale.