Libri di Luigi Brandajs
Pobre negro
Ròmulo Gallegos
Libro: Libro in brossura
editore: Oligo
anno edizione: 2018
pagine: 302
Ròmulo Gallegos è senza dubbio uno dei massimi esponenti della cultura e della letteratura dell'America Latina, ed è davvero impressionante il successo che i suoi capolavori, come "Donna Barbara" (1929), hanno riscosso nel continente sudamericano, negli Stati Uniti ed in alcuni paesi europei. Ma, curiosamente, non in Italia. Il lavoro straordinario di Luigi Brandajs, intellettuale torinese vissuto per un ventennio in Venezuela, attraverso una traduzione precisa, fedele e filologicamente impeccabile, colma pertanto un vuoto singolare, consegnando finalmente al pubblico la possibilità di conoscere ed apprezzare un capolavoro che affronta temi di impatto emotivo, psicologico e sociale per molti aspetti attualissimi con una parallela e straordinaria messe di dati folklorici, sociologici ed etnografici. La scena è dominata dai temi dell'abolizione della schiavitù e della Guerra Federale, del rapporto tra aristocrazia bianca e "negros", alla luce del desiderio di riscatto ed uguaglianza insiti in quella stagione storica; tutto questo attraverso l'intrecciarsi delle vite parallele di Pedro Miguel, figlio occasionale di un "incontro incantato" tra una giovanissima patrizia ed uno schiavo nero, e Cecilio, suo cugino germano. I due incarnano le figure contrapposte del rivoluzionario e del riformatore, mentre sullo sfondo appare tutto il travaglio della nascita di una Nazione.
L'aldilà e l'aldiquà
Luigi Brandajs
Libro
editore: AbelPaper
anno edizione: 2022
pagine: 150
Questo saggio narrativo che sembrerebbe parlare di "aldilà" (è un giallo per finta, non muore "davvero" nessuno), in realtà è una satira del vivere e morire "aldiquà", in forma di ridanciana rapsodia della nostra vita, delle sue presunte certezze, delle sue magnifiche stupidità, delle sue sgangherate illusioni, ignoranze, proiezioni, giustificazioni, perversioni etiche e ostentazioni di fitness (della serie "vediamo chi ce l'ha più duro almeno in testa"). Sembra quasi rivolto alle donne in particolare, che di vita se ne intendono, come per una nostra tardiva esibizione di attributi maschili metaforici; non più temibili o sbeffeggiabili come quelli fisici, ma adottati come chiave di lettura per far loro capire la profonda natura "etero" dei nostri poveri cromosomi XY, compromessi dall'evoluzione, da eccessi di testosterone, da recente frustrazione e manie da Pigmalione.