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Libri di Luigi Francesco Clemente

Ignoranza divina. Jacques Lacan e l'ateismo cristiano

Adrian Johnston

Libro: Libro in brossura

editore: Galaad Edizioni

anno edizione: 2025

pagine: 152

Uno degli aspetti più straordinari dell'ateismo di Jacques Lacan sta nel suo netto rifiuto delle dichiarazioni nietzschiane sulla morte di Dio. Come infatti insegna la psicoanalisi, Dio è molto più potente da morto che da vivo: più si proclama che il divino è defunto, più si tende a ignorare la dissimulata non-mortalità dei teismi, la loro inconscia continuazione per le vie più disparate. Insomma: non basta proclamarsi atei. È necessario che in via preliminare si riconosca che le illusioni religiose sono incredibilmente ostinate. Specie quella cristiana. Che, via crocifissione, arriva ad assorbire l'ateismo per svuotarne e pervertirne il senso. Ignoranza divina chiarisce i tratti peculiari di quello che per Lacan sarebbe un vero ateismo e che lo distingue da altre forme di irreligiosità. Nel far questo, Adrian Johnston ripercorre gli ultimi anni dell'insegnamento lacaniano, con l'intento di sollevare questioni cruciali sulla credenza e sull'incredulità in psicoanalisi: l'ateismo è un aspetto indispensabile dell'esperienza analitica? L'analisi è in grado di produrre un soggetto finalmente spoglio di qualsiasi traccia di impegni teistici? È possibile o desiderabile che le persone abbandonino completamente tutto ciò che è associato alla religiosità? Quali potrebbero essere le conseguenze di un tale abbandono per la vita del soggetto? Se la religione rappresenta un orizzonte ineludibile per la soggettività parlante, esiste qualche prospettiva per l'invenzione, favorita dalla psicoanalisi, di forme storicamente inedite di ateismo?
16,00 15,20

Contro il discorso della libertà. Saggi su politica, estetica e religione

Lorenzo Chiesa

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2019

pagine: 186

In "Contro il discorso della libertà" Lorenzo Chiesa sferra un attacco a tutto campo contro l’ideale falsamente trasgressivo di un’emancipazione totale e senza limiti. La posta in palio non è quindi un supposto “soggetto della libertà” capace di superare l’alienazione una volta per tutte, ma la coincidenza dialettica tra dis-alienazione e ri-alienazione da un punto di vista politico, estetico e religioso. Facendo della psicoanalisi lacaniana il suo principale strumento critico, Chiesa vaglia una serie di autori e di temi, quali la fobia del piccolo Hans e l’“ecologia della paura” di Mike Davis come ugualmente dipendenti da un’ideologia della tolleranza repressiva; l’invettiva di Pasolini contro la degenerazione visiva e biologica dei corpi operata dall'edonismo del consumismo “liberale”; l’errata lettura vitalista che Deleuze offre del teatro estintivo ed escrementizio di Bene; i diversi confronti di Agamben e di Žižek con il retaggio cristiano della “povertà” e dell’“inadeguatezza” in quanto potenzialmente salvifiche; le tensioni inerenti all'antropologia filosofica presupposta dalla politica emancipatoria di Badiou.
18,00 17,10

Jacques Lacan e il buco del sapere. Psicoanalisi, scienza, ermeneutica

Luigi Francesco Clemente

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2018

pagine: 252

Nel corso degli anni Sessanta si consuma in Francia un aspro confronto tra Jacques Lacan e Paul Ricœur sul significato della rivoluzione freudiana rispetto alla tradizione filosofica: continuità o discontinuità? Rinnovamento o rottura? Una discussione che non rappresenta un capitolo secondario dell’insegnamento lacaniano. Sebbene oscurata da costanti quanto fuorvianti pseudo-dibattiti sulla filosofia di Lacan, si tratta probabilmente dell’unica circostanza che abbia visto lo psicoanalista parigino direttamente impegnato in un faccia a faccia con un filosofo della propria epoca. "Jacques Lacan e il buco del sapere" ne chiarisce le ragioni di fondo, ricostruendone la genesi, gli sviluppi e le conseguenze di lungo periodo, fino a cogliervi il nucleo proprio dell'antifilosofia lacaniana: la denuncia della tentazione, condivisa da analisti e filosofi, di trasformare la pratica analitica in pratica ermeneutica. Quelle che emergono sono questioni decisive riguardanti il complesso rapporto tra psicoanalisi e filosofia, la loro stessa tenuta nello scacchiere ideologico contemporaneo, segnato dal trionfo della religione e dalla disastrosa convergenza di terapie brevi e ricerca di saggezza.
20,00 19,00

Patologia della libertà. Saggio sulla non-identificazione

Günther Anders

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2015

pagine: 148

«L’uomo fa esperienza di sé come qualcosa di contingente, come qualunque, come “proprio io” (che non si è scelto); come uomo che è precisamente così come è (per quanto possa essere tutt’altro); come proveniente da un’origine di cui non risponde e con la quale deve tuttavia identificarsi; come “qui” e come “ora”. Questo paradosso fondamentale dell’appartenenza reciproca della libertà e della contingenza, questo paradosso che è un’impostura, il dono fatale della libertà, si chiarisce come segue. Essere libero significa: essere straniero; non essere legato a niente di preciso, non essere tagliato per niente di preciso; trovarsi nell’orizzonte del qualunque; in una postura tale per cui il qualunque può anche essere incontrato in altri qualunque. Nel qualunque, che posso trovare grazie alla mia libertà, è anche il mio proprio io che incontro; questo, pur appartenendo al mondo, è straniero a se stesso. Incontrato come contingente, l’io è per così dire vittima della propria libertà».
13,00 12,35

Un idealismo senza ragione. La fenomenologia e le origini del pensiero di Emmanuel Lévinas

Un idealismo senza ragione. La fenomenologia e le origini del pensiero di Emmanuel Lévinas

Luigi Francesco Clemente

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2008

pagine: 233

La produzione teoretica di Emmanuel Lévinas è stata in costante dialogo con la fenomenologia. Il presente volume tenta una lettura analitica dei primi lavori del filosofo francese, antecedenti "Totalità e infinito", tematicamente rivolti allo studio del pensiero di Husserl e di Heidegger, cercando di ricostruirne l'evoluzione e le tensioni interne. Infatti, se da una parte, la fenomenologia rappresenta, secondo Lévinas, un nuovo modo di concepire l'essere, il soggetto e l'idea stessa di filosofia, dall'altra, attraverso la radicalizzazione compiutane da Heidegger, essa finirà per rovesciarsi in un pensiero dell'immanenza e della finitudine incapace di assolvere al suo progetto originario e di rispondere alla sfida totalitaria che va sotto il nome di hitlerismo. Il libro di Clemente cerca dunque di fare un passo indietro rispetto alla riflessione matura di Lévinas e di ricostruire l'orizzonte di senso a partire da cui questa può essere compresa.
19,00

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