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Libri di M. Fresa

Il tempo, ovvero Dio e l'uomo

Gabriele Rossetti

Libro

editore: Carabba

anno edizione: 2012

A cura di Mario Fresa. "Il tempo, ovvero Dio e l'uomo" riordina, modifica e accresce "Iddio e l'uomo", prima redazione del Salterio stampata a Londra nel 1833. La presente edizione riproduce il testo pubblicato a Londra nel 1843 (seconda edizione) opportunamente riscontrato con la prima parte del manoscritto autografo dell'opera.
24,00 22,80

I nostri giardini. Tutela, conservazione, valorizzazione, gestione

Libro: Libro in brossura

editore: Gangemi Editore

anno edizione: 2006

pagine: 142

"I nostri giardini": il titolo sembrerebbe indicare un senso di proprietà; al contrario, il possessivo "nostri" vuol suggerire la necessità del "prendersi cura", l'urgenza di una nuova responsabilità che non sia solo di chi possiede o no in gestione il parco o il giardino, ma diventi un sentire comune. La scelta dei "case studies" e ricaduta su alcuni giardini di proprietà demaniale - gestiti dalle Soprintendenze e dai Poli museali - interessati in anni recenti da progetti o da interventi di restauro. Ne è emersa una casistica ampia: restauri nella maggior parte dei casi attenti alla fragilità del manufatto, idealmente legati fra loro da un comune intento conservativo, ma talvolta oggetto anche di scelte non sempre condivise.
23,00 21,85

La poesia e la carne. Tra il labirinto dei corpi e l'inizio della parola

La poesia e la carne. Tra il labirinto dei corpi e l'inizio della parola

Libro: Libro in brossura

editore: La Vita Felice

anno edizione: 2009

pagine: 246

Il quadro di Schiele che riproduciamo in copertina rappresenta un uomo e una donna nudi in procinto di abbracciarsi. Sono due creature prigioniere del proprio corpo e dal quale tentano di distillare, un po' goffamente, una goccia di piacere. Ma allo stesso tempo quell'involucro accidentale di carne in cui sono stati gettati, e che verrà gettato via con la morte, è una sorta di geroglifico che testimonia l'infinita e profonda necessità alla radice di ogni esistenza. Schiele, in questo come in tutti i suoi dipinti, e come in tempi più vicini a noi farà Francis Bacon, sembra voglia trarre dalla miseria e fragilità del corpo umano la sensazione struggente e tenera di una carne abitata dalla coincidentia oppositorum del piacere e della morte. Non come momenti separati, ma compresenti nella forma stessa del corpo e nella sua accidentalità. Ed è questo geroglifico che si sono piegati a interrogare i saggisti presenti in questo volume, tentando di fondare un provvisorio sapere della carne che tenesse congiunti poeticamente il corpo vivente e la carogna, da cui, dice in una poesia Baudelaire, "attraverso la dissoluzione viene restituita in modo centuplicato alla grande Natura tout ce quensemble elleavaitjoint". Secondo Rainer Maria Rilke, commentatore di questi versi nel Malte, è questo "l'Essere che vale fra tutto l'Essere" e da cui si sprigiona l'essenza stessa della poesia.
18,00

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