Libri di Maddalena Bertolini
Sulle punte
Silvia Nava, Maddalena Bertolini
Libro: Libro in brossura
editore: Publistampa
anno edizione: 2019
pagine: 120
Lo sguardo sul mondo, sulla natura, sulle montagne ha continuato a mutare nel corso dei secoli. Tutto ormai si è visto, detto, scritto, dipinto e fotografato. In questo senso l’acquerellista Silvia Nava e la poetessa Maddalena Bertolini si inseriscono nel solco di una lunga tradizione. Tuttavia, il posto che occupano in questa tradizione è per certi versi speciale. Speciale è in primo luogo il loro approccio al tema della montagna, lo sguardo che, pur essendo essenzialmente simile per entrambe, risulta comunque diverso nella sua espressione. Quando Silvia e Maddalena osservano le montagne per rapportarsi ad esse, sanno bene a chi, con chi e di che cosa stanno parlando. Sono delle vere conoscitrici; Silvia e Maddalena le abitano, le attraversano, le arrampicano, le vivono, percependole come il loro habitat, il loro ambiente vitale e anche come parte di se stesse; “camminando su di loro sulle punte dei piedi”, come Maddalena scrive in una delle sue poesie, ovvero in modo leggero e delicato sfiorandole ai loro piedi, ai loro fianchi e sulle loro cime: con prudenza e circospezione.
Una
Maddalena Bertolini
Libro: Libro in brossura
editore: Giuliano Ladolfi Editore
anno edizione: 2012
pagine: 78
Le mani delle parole
Maddalena Bertolini
Libro
editore: Raffaelli
anno edizione: 2009
pagine: 112
«È un parlare che è fatto di sé e dell'altro, che trascina con sé, quasi senza che il dicente se ne accorga, memorie, fiati altrui, essenze dissepolte, sapori del corpo e dell'anima, echi cosmici, influssi lontani e oscuri. "Ho imparato a essere due" dichiara all'inizio di altri versi, e c'è tutto, la copula, la gravidanza, la nascita e persino l'imparare a camminare "con due cuori", e io direi con tanti cuori.» (Dalla prefazione di Franco Loi).
Comunque padri
Maddalena Bertolini
Libro
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2011
pagine: 248
Tre romanzi brevi o tre respiri lunghi, i passi di un endecasillabo: queste le storie raccontata da tre voci di donne che hanno in comune la stessa radice di male e di bene. La prima attraversa l’ossessione dell’anoressia, la seconda il sesso e la prostituzione, la terza il sacrificio e la vocazione, lande desolate che le fanno approdare allo stesso lido, allo stesso abbraccio amoroso: paterno. Questa è una trilogia della necessità, del bisogno e del desiderio del cuore dell’uomo che invoca l’amore a gran voce: “tutto, in ultima istanza, o è salvo o è perso” (Flannery O’Connor) e grida come sia necessario un padre capace di entrare nel male e nel peccato per amarci interamente. La scrittura si inoltra davvero “nel territorio del diavolo” e si adegua assumendo nel corpo vivo della lingua la forma dell’angoscia attraversata. Vischiosa, ipnotica, ossessivante di rime nella prima storia. Affamata, dove la fame, bisogno cogente e primario, parla di un desiderio della carne impossibile da soddisfare. Nella seconda storia, Le tre di Luca, la prostituta minorenne è straniera, l’italiano è la lingua estranea che prima la violenta e poi la placa: sceglie il vecchio padre per il suono della sua voce. Infine, In questa valle, la madre che guarda suo figlio allontanarsi da lei e assumere su di sé un destino assoluto, è sedotta dalla bellezza, offertale in parole piene come pani da mangiare.

