Libri di Marco Di Capua
Lo sguardo occidentale. Come abbiamo visto il mondo. Storie di artisti dall'Ottocento al Duemila
Marco Di Capua
Libro: Libro in brossura
editore: Galaad Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 384
C'è tutto un mondo di forme e colori là fuori, e qualcuno l'ha visto, l'ha messo in relazione a ciò che si portava dentro e l'ha rappresentato in quadri e sculture. Probabilmente non si potrà mai più parlare di canone occidentale, ma di un certo tipo di sguardo, intensamente nostro, mutevole, aperto, avido di tutto, allarmato, spettacolare, universale e intimo al tempo stesso, anche perché connesso alla vita e alle esperienze degli individui. Leggendari artisti europei e americani della Modernità l'hanno meravigliosamente esercitato, cercando i corpi, le città, la natura o, andando contromano, desiderando il nulla, un vuoto che li placasse, ma sempre, ogni volta, illuminando una realtà altrimenti opaca. E così, ancora ci invitano a seguire la rotta del loro/nostro modo di guardare, interpretandone il punto di impatto, la bellezza imprevedibile, come rifrazioni di un'intera civiltà. Questo libro interroga gli occhi e narra le storie di molti tra i più grandi protagonisti dell'arte occidentale degli ultimi due secoli, da Ingres a Peter Doig, da Monet a Picasso, da Schiele a Lucian Freud, da Gauguin e Matisse a Jackson Pollock e Gerhard Richter.
Goya. Storia, vita e opere di un artista totale
Marco Di Capua
Libro: Libro in brossura
editore: Galaad Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 394
Francisco José de Goya y Lucientes (1746-1828) irrompe in scena come un artista totale e senza tempo. È emozionante percorrerne la storia, legandola a capolavori ineguagliabili per qualità, potenza, oscurità e splendore, raccolti in un'opera così vasta da rappresentare tutta la vita - anche la nostra - con i corpi, i gesti e i sentimenti afferrati al loro acme d'intensità: la tenerezza, forse la felicità, la passione erotica, la commedia, il gioco, la follia, l'angoscia, la visione, le enormi paure, l'insostenibilità della sofferenza fisica, la crudeltà, l'eroismo, chi viene dalla vita e va verso la morte, e chi dalla morte ritorna, come in sogno. Il duro Francisco, per il quale tutto ciò che è vero è anche sorprendentemente bello, è stato il leggendario protagonista di una tragica stagione spagnola, tanto che la percezione di quell'epoca, a cavallo tra Settecento e Ottocento, rivela come sia tutta una straordinaria società - interpretata qui da un corteo di re, regine, nobili, duchesse, ministri, majas, popolani, intellettuali, patrioti - ad adattarsi al passo del genio goyesco, non il contrario. Che volesse mostrare il piacere di stare al mondo, oppure il terrore, il pathos degli inermi e la guerra, Goya non desiderò altro che ritrovare sempre l'avvincente presenza degli esseri umani. Ogni volta rendendola indimenticabile.