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Libri di Marco Martella

Caro giardino, prenditi cura di me. Delicate storie di vita e di ben-essere nella natura

Caro giardino, prenditi cura di me. Delicate storie di vita e di ben-essere nella natura

Monica Botta

Libro: Libro in brossura

editore: Libreria della Natura

anno edizione: 2018

pagine: 104

"Oggi l’'ortoterapia' è alla moda. Se ne parla, se ne scrive e la si pratica sempre di più. Credo sia sempre saggio diffidare delle mode e della formule, ma le storie che i miei amici che operano in questo campo mi raccontano – o quelle che Monica Botta scrive con grande delicatezza in questo libro – mi fanno superare la diffidenza. Sono storie sempre toccanti e che sembra che ci riguardino tutti, anche quando siamo o ci sentiamo lontani dal mondo della malattia – un mondo terribile, che chiude e isola, e che per questo è mortifero – o dalla solitudine della vecchiaia." (Dalla prefazione di Marco Martella)
18,00

L'anima in giardino. Arti e poetiche del «genius loci»

Libro: Libro in brossura

editore: DeriveApprodi

anno edizione: 2018

pagine: 220

Ogni giorno dei luoghi scompaiono. Angoli di mondo, creati dall'uomo o dalla natura, impregnati di un senso che percepiamo senza riuscire a catturarlo. Per i Romani, ogni spazio era abitato da una divinità minore e il massimo pericolo stava nell'abitare luoghi privi di spirito, dunque di anima. Oggi i luoghi sono rari: banalizzati, spazi funzionali e privi di affetti. Con la perdita del senso del luogo, l'uomo si separa sempre di più dal mondo. Il giardino, sia esso antico o moderno, principesco o operaio, utile o di piacere, nascosto o pubblico, è un laboratorio. Da sempre, gli umani vi sperimentano un modo per stare sulla terra, tra natura e cultura. C'è stato un tempo in cui vi condensavano sogni di bellezza ideale e cosmogonie. Oggi sono anzitutto luoghi di resistenza. Esplorare il giardino come spazio poetico ed esistenziale è l'ambizione di questo volume, che raccoglie le voci di alcuni dei principali esponenti del pensiero del giardino contemporaneo.
16,00 15,20

Un piccolo mondo, un mondo perfetto. Coltivare, raccontare e vivere un giardino

Un piccolo mondo, un mondo perfetto. Coltivare, raccontare e vivere un giardino

Marco Martella

Libro: Copertina morbida

editore: Ponte alle Grazie

anno edizione: 2019

pagine: 123

Aprire un cancello, scavalcare un muro o anche solo sbirciare da una siepe: entrare, magari di soppiatto, in un Altrove. Lasciarsi alle spalle l'affanno, il contendere, la bolgia del mercato, per posare il piede in uno spazio protetto, protettore. Perché questo è un giardino. Un luogo progettato dall'uomo ma fatto di materia viva che la mano del giardiniere può guidare, mai padroneggiare: alberi, fiori, frutti, sassi, terra, uccelli, semi, acqua... Se hai un giardino, forse avrai voglia di sentirne raccontare la bellezza da uno scrittore. Se invece non ti sei mai fatto catturare dalla poesia del giardino, puoi cominciare a scoprirla in questi quattordici giardini, piccoli mondi perfetti, anche se fragili, effimeri, esposti al vento e al trascorrere del tempo come ognuno di noi, cheMarco Martella fa rivivere sulla pagina grazie alla sua familiarità con il mondo delle piante. Dal giardino di Pia Pera in Lucchesia a quello di Ninfa, dai misteri di Bomarzo e del Bosco della Ragnaia agli splendori di Versailles, passando per i giardini di Hermann Hesse e Vita Sackville-West: progetti di arte, vita e bellezza che crescono nell'odore fragrante della terra umida.
14,00

E il giardino creò l'uomo. Un manifesto ribelle e sentimentale per filosofi giardinieri

E il giardino creò l'uomo. Un manifesto ribelle e sentimentale per filosofi giardinieri

Jorn de Précy

Libro: Libro in brossura

editore: Ponte alle Grazie

anno edizione: 2012

pagine: 128

Il giardino: ultimo rifugio della spiritualità e della poesia; ultima frontiera al di qua della barbarie e dell'alienazione; ultima utopia - ma un'utopia pratica, tangibile. Questi i temi che il giardiniere-filosofo Jorn de Précy - attivo a cavallo fra Otto e Novecento e di cui poco si sa, ma che è da sempre oggetto di venerazione da parte degli appassionati - ha riunito nel suo "E il giardino creò l'uomo". Questo scritto vibrante è soprattutto il manifesto di un'idea del giardino che l'autore riuscì a realizzare nella sua tenuta di Greystone, nell'Oxfordshire; un'idea straordinariamente attuale e ancora, nella sostanza come nella forma, rivoluzionaria, quella del giardino selvatico. Nel fare il giardino, l'uomo - sostiene de Précy - deve restare in ascolto della natura, del genius loci, non forzare ma assecondare le forze che vi operano, mettendosi al loro servizio e riallacciando così il legame con il mondo naturale; il quale lo ripagherà regalandogli il piacere più compiuto e nello stesso tempo inesauribile, lo spettacolo della vita e delle stagioni. Trattato di storia dei giardini, memoir e nello stesso tempo appassionato pamphlet politico, "E il giardino creò l'uomo" è anche il ritratto di un uomo originale e, a suo modo, enigmatico; al termine della lettura ci sembra di vederlo scomparire lungo uno dei sentieri dell'amato Greystone, a raggiungere gli dèi che si celano tra le sue piante.
10,00

Conversazioni sull'erba

Marco Martella

Libro: Libro in brossura

editore: Libreria della Natura

anno edizione: 2023

pagine: 132

"Oggi l’aria sa di mele cotogne e erba umida. In un campo poco lontano qualcuno ha acceso un fuoco per bruciare i rami secchi. Se mi faccio discreto e con un po’ di fortuna, forse vedrò un capriolo o due che vengono qui a perlustrare tra i cespugli, incuranti della staccionata. E le idee cominciano a venire. È il luogo stesso a darmele, come un suggeritore a teatro. Questo posto, mi dico, sarà un frutteto pieno di fiori in primavera e caldi, malinconici colori in autunno. Un semplice frutteto, rustico, anzi un po’ rude come la gente di qui, ma accogliente, che nutra generosamente spirito e corpo."
18,00 17,10

E il giardino creò l'uomo. Un manifesto ribelle e sentimentale per filosofi giardinieri

Jorn de Précy

Libro: Libro in brossura

editore: Ponte alle Grazie

anno edizione: 2021

pagine: 128

Il giardino: ultimo rifugio della spiritualità e della poesia; ultima frontiera al di qua della barbarie e dell'alienazione; ultima utopia - ma un'utopia pratica, tangibile. Questi i temi che il giardiniere-filosofo Jorn de Précy - attivo a cavallo fra Otto e Novecento e di cui poco si sa, ma che è da sempre oggetto di venerazione da parte degli appassionati - ha riunito nel suo E il giardino creò l'uomo. Questo scritto vibrante è soprattutto il manifesto di un'idea del giardino che l'autore riuscì a realizzare nella sua tenuta di Greystone, nell'Oxfordshire; un'idea straordinariamente attuale e ancora, nella sostanza come nella forma, rivoluzionaria, quella del giardino selvatico. Nel fare il giardino, l'uomo - sostiene de Précy - deve restare in ascolto della natura, del genius loci, non forzare ma assecondare le forze che vi operano, mettendosi al loro servizio e riallacciando così il legame con il mondo naturale; il quale lo ripagherà regalandogli il piacere più compiuto e nello stesso tempo inesauribile, lo spettacolo della vita e delle stagioni. Trattato di storia dei giardini, memoir e nello stesso tempo appassionato pamphlet politico, E il giardino creò l'uomo è anche il ritratto di un uomo originale e, a suo modo, enigmatico; al termine della lettura ci sembra di vederlo scomparire lungo uno dei sentieri dell'amato Greystone, a raggiungere gli dei che si celano tra le sue piante.
11,00 10,45

Tornare al giardino

Marco Martella

Libro: Libro in brossura

editore: Ponte alle Grazie

anno edizione: 2016

pagine: 64

Cosa ci spinge a fare giardini? Cosa cerchiamo quando attraversiamo la soglia di un giardino, provando ogni volta la sensazione che qualcosa stia accadendo in quell'istante, come se stessimo entrando in un mondo retto da leggi del tutto diverse da quelle ordinarie? Sin dai tempi dei paradeisos persiani, il giardino promette all'uomo un luogo a parte che è allo stesso tempo specchio del cosmo tutto intero, uno spazio consacrato alla ricerca della felicità, fatto di "ordine" e "bellezza". Oggi più che mai, il giardino ci obbliga a riconsiderare il nostro posto nel mondo, a ritrovare il sentimento di fratellanza con le altre forme viventi: le piante, gli animali, l'acqua, la terra. Ci spinge così a riconoscere in noi stessi, e a proteggere, quel margine di umanità che la Storia non ha ancora intaccato, quel bisogno di far corpo con la Terra che ancora non ci abbandona. Nel corso di questa breve meditazione, Marco Martella racconta il giardino con il linguaggio della poesia e del mito, per mettere in luce la sua essenza molteplice e metamorfica, originaria, vitale, primaria se non primitiva. Per guidarci tra il frusciare delle foglie, l'odore di muschio, la semplice, immediata fragranza di una rosa. E tentare di imparare di nuovo la lingua antica della Natura.
9,00 8,55

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