Libri di Marina Montanelli
L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica
Walter Benjamin
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2019
pagine: LXXV-200
Tra il 1935 e il 1940, l'anno della sua morte, Benjamin lavorò a più riprese al suo saggio più importante: "L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica". Il saggio s'interroga sul destino dell'arte nel contesto delle trasformazioni radicali indotte dall'invenzione e dalla diffusione di nuovi dispositivi tecnologici quali la fotografia e il cinema. Con somma lucidità Benjamin coglie nel tratto che accomuna queste nuove forme dell'arte (la riproducibilità tecnica capace di annullare la distinzione tra originale e copia) lo sconvolgimento del tradizionale rapporto tra il pubblico e il mondo dell'arte. Soggetti della fruizione estetica, con la diffusione della macchina fotografica e soprattutto con il cinema, non sono più isolati individui che sprofondano nella contemplazione di un quadro o nella lettura di una poesia. Sono, piuttosto, le masse: una folla anonima, abituata tanto ai ritmi convulsi della produzione industriale quanto agli choc subiti nella quotidianità delle moderne metropoli. Ma la profetica analisi di Benjamin si spinge ben oltre l'ambito estetico. Negli stessi anni in cui nazismo e fascismo minacciavano di prevalere e di cancellare la buona tradizione europea, Benjamin vede profilarsi una nuova epoca del rapporto tra arte, tecnica e politica. Un'epoca che non concede spazio a sconsolati rimpianti per il cattivo tempo che fu e che riguarda il nostro stesso presente. Di qui la rinnovata attualità di questo saggio, che costituisce un momento decisivo di quella riflessione sul Moderno che Benjamin avvia nella grande opera, non terminata, sui Passages parigini. Seppur non incompiuto, il saggio sull'opera d'arte si presenta come caratterizzato da una pluralità di stesure e da un'avventurosa vicenda editoriale — ben raccontate nell'Introduzione di Fabrizio Desideri — che ne fanno un lavoro ancora alla ricerca di uno sviluppo teorico e di un'esposizione adeguati alla complessità e profondità della sua intuizione originaria. Appunto allo spirito e alla lettera di tale complessità la presente edizione intende rimanere fedele, offrendo al lettore italiano le cinque stesure del saggio scritte tra l'autunno del 1935 e l'estate del 1936.
Il palinsesto della modernità. Walter Benjamin e i Passages di Parigi
Marina Montanelli
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 318
I “Passages” di Parigi sono un’opera che non c’è. Lo schedario e i plichi a nostra disposizione costituiscono la maggioranza dei materiali raccolti ed elaborati da Walter Benjamin in più di dieci anni di ricerca. La maggioranza, ma non la totalità. La storia dei Passages, infatti, si intreccia con quella del progetto del libro su Baudelaire, anch’esso incompiuto, e con quella dei molti saggi, appunti, recensioni redatti nello stesso periodo. Chi voglia dunque cimentarsi con lo studio dell’immane documentazione non può che farlo con l’atteggiamento del paleografo dinanzi a un palinsesto, che è, insieme, un ipertesto. Il presente libro offre anzitutto una dettagliata ricostruzione genetico-filologica dei Passages. In seconda battuta, si addentra nel ricchissimo cantiere filosofico sul XIX secolo che affiora dal materiale medesimo: muovendo dall’esteriorità labirintica della metropoli di Parigi, giunge a scandagliare l’insorgere della soggettività moderna, i suoi sogni, i suoi incubi, le sue possibilità di liberazione. Il presente si riconoscerà significato nel passato, confermando una volta di più la grande attualità, nonché il tratto profetico, del pensiero di Benjamin.
L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica. Edizione integrale comprensiva delle cinque stesure
Walter Benjamin
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2022
pagine: 256
Tra il 1935 e il 1939 Benjamin lavorò a più riprese al suo saggio forse più celebre: «L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica». Un vero e proprio cantiere, accompagnato da un'avventurosa e complicata vicenda editoriale. Questa edizione, curata da uno dei più importanti studiosi italiani di Benjamin, offre al lettore la traduzione delle tre principali stesure del saggio: la versione francese uscita nel 1936, tradotta da Pierre Klossowski, con la decisiva supervisione dello stesso Benjamin, e le due versioni tedesche, una del 1936 e l'altra scritta tra l'estate del 1936 e il 1939, in ciascuna delle quali l'autore apporta sostanziali cambiamenti alla prima versione tedesca manoscritta del 1935. Fondamentale in questo senso poter entrare nel laboratorio Benjamin: l'unico modo per farlo è avere sotto gli occhi gli interventi del filosofo tedesco nelle due stesure. È questo il puntuale lavoro di ricostruzione a cui Fabrizio Desideri ha sottoposto i testi, evidenziando le cospicue varianti dell'uno rispetto all'altro direttamente nella tessitura della riflessione benjaminiana. E mostrando così come in realtà nessuna di queste versioni possa considerarsi quella definitiva. Ripensare questa "officina" significa rispondere all'esigenza di un'opera ancora alla ricerca di una lettura adeguata alla complessità e alla profondità della sua intuizione originaria.
L'intelligenza in lotta. Sapere e produzione nel tardocapitalismo
Hans-Jürgen Krahl
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2021
pagine: 163
Questo libro, a cinquant’anni dalla scomparsa dell’autore, raccoglie una selezione essenziale dei suoi scritti più importanti, da tempo non più disponibili in italiano, rendendo così di nuovo accessibile un laboratorio teorico-politico di straordinaria attualità: è proprio in questi ultimi anni, infatti, che le intuizioni e le previsioni di Hans-Jürgen Krahl – dalla fine della separazione tra lavoro manuale e lavoro intellettuale all’intellettualità di massa come nuova forza-lavoro, fino al linguaggio e alla vita della mente come risorse immediatamente produttive – si sono dispiegate in tutta la loro complessità, trasformando radicalmente il mondo in cui viviamo. Punto di riferimento imprescindibile per l’operaismo italiano, segno dell’attualità di questo francofortese anomalo è anche il rinnovato interesse per i suoi scritti dimostrato da molti giovani studiosi. Quello che avete tra le mani è di fatto un piccolo classico del pensiero critico contemporaneo, indispensabile per chiunque intenda non solo interpretare il mondo, ma anche trasformarlo. Postfazione di Detlev Claussen.
Il principio ripetizione. Studi su Walter Benjamin
Marina Montanelli
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 166
Che cosa significa ripetere? È veramente la ripetizione, come pensa la psicoanalisi, soltanto un sintomo, il modo in cui ci condanniamo alla nevrosi? O non è piuttosto anche il principio del gioco, dunque il modo in cui costruiamo e definiamo le nostre vite? Molti sono stati, nella storia della filosofia, i grandi pensatori della ripetizione. Marina Montanelli, in questo libro, ci mostra come tra essi vada annoverato anche Walter Benjamin, che ha avuto, su questo tema, importanti – e poco note – intuizioni. La questione della ripetizione, singolarmente trascurata anche dalla critica benjaminiana, permette all'autrice un nuovo accesso all’integralità del pensiero del filosofo: filosofia del linguaggio e della conoscenza, antropologia ed estetica, filosofia della storia, politica ed etica, tutti i vasti domini del pensiero benjaminiano, vengono qui ripensati a fondo e in modo nuovo a partire da questa idea. Leggendo questo libro ci renderemo facilmente conto di come la ripetizione sia in realtà il centro verso cui converge inaspettatamente l’intera riflessione benjaminiana, e dunque quanto questa ci sia indispensabile per comprendere “il principio ripetizione”.