Libri di Walter Benjamin
Immagini di città
Walter Benjamin
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2007
pagine: 144
Parigi, Marsiglia, Weimar, Napoli, San Gimignano, Mosca. Negli anni venti Benjamin scrive per giornali e riviste una serie di articoli-reportage sulle città dove gli capita di soggiornare. Libro postumo, assemblato da Peter Szondi nel 1955, viene qui riproposto in un'edizione amplita di tre nuovi scritti. "Alla base delle descrizioni delle città straniere di Benjamin non troviamo motivi meno personali di quelli che ispirarono "Infanzia berlinese". Ma ciò non significa che egli non abbia saputo vedere quei luoghi nella loro realtà. Ché un paese straniero riesce a operare la magica trasformazione del visitatore in fanciullo solo se gli si mostra così pittoresco e così esotico come una volta era apparsa al bambino la propria città. Simile al fanciullo che sta con occhi attoniti nel labirinto inestricabile, Benjamin nei paesi stranieri si consegna con tutto il suo stupore e tutta la sua avidità alle impressioni che lo investono. A ciò deve il lettore quelle immagini che non potrebbero essere più ricche, più colorite, più precise. Il linguaggio metaforico aiuta Benjamin - analogamente alla struttura da lui preferita: l'articolazione in brevi periodi - a dipingere le immagini di città come miniature. Nella loro sintesi di lontananza e vicinanza, nella loro incantata realtà, esse assomigliano a quei globi di vetro in cui la neve cade su un paesaggio, che furono fra gli oggetti preferiti da Benjamin". (Dalla postfazione di Peter Szondi).
I «passages» di Parigi
Walter Benjamin
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Einaudi
anno edizione: 2010
pagine: 1280
Opera incompiuta alla quale l'autore lavorò per tredici anni, "I passages di Parigi" si presenta come affascinante espressione di quella continua proliferazione dei materiali e infinita esplorazione del reale storico che è una delle chiavi di lettura della modernità. Combinando testi, intuizioni ed elaborazione teorica, e lasciando quest'ultima programmaticamente in secondo piano, Walter Benjamin si propone di risalire alle origini dell'epoca moderna, studiata a partire dalla specifica realtà di Parigi come ideale centro del mondo, colta in una miriade di dettagli eterogenei e apparentemente marginali: accanto ai passages, la merce, la prostituzione, il "flâneur", il gioco, la moda, l'art nouveau, la modernizzazione urbanistica di Haussmann, il collezionismo (uno dei tanti motivi autobiografici dalla ricerca benjaminiana), ma anche Blanqui, Nietzsche, Poe e soprattutto Baudelaire, autentico nume tutelare dell'intero progetto. Con una sezione di "Testimonianze" sulla genesi dell'opera, una di "Paralipomeni" e - per la prima volta - un completo "Indice dei nomi".
Piccola storia della fotografia
Walter Benjamin
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2011
pagine: 48
"Piccola storia della fotografia" di Walter Benjamin, compare per la prima volta nel 1931 sulla rivista "Die literarische Welt", dove viene pubblicata in tre articoli successivi. Si tratta di un testo in qualche modo pionieristico, uno dei primi tentativi di tirare le fila di una disciplina che proprio in quegli anni si andava affermando su più fronti - esposizioni, editoria, grafica - e in modo sempre più massiccio e accessibile al vasto pubblico. Benjamin individua le tematiche e le ricerche che muovono la fotografia dai primi dagherrotipi fino agli autori a lui contemporanei, intrecciando il suo racconto con un dibattito di natura teorica sui legami tra arte e fotografia, ancora oggi di grande attualità. Questa edizione - la prima illustrata in Italia - ripropone alcune delle immagini scelte da Benjamin nel 1931.
L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica
Walter Benjamin
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2019
pagine: LXXV-200
Tra il 1935 e il 1940, l'anno della sua morte, Benjamin lavorò a più riprese al suo saggio più importante: "L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica". Il saggio s'interroga sul destino dell'arte nel contesto delle trasformazioni radicali indotte dall'invenzione e dalla diffusione di nuovi dispositivi tecnologici quali la fotografia e il cinema. Con somma lucidità Benjamin coglie nel tratto che accomuna queste nuove forme dell'arte (la riproducibilità tecnica capace di annullare la distinzione tra originale e copia) lo sconvolgimento del tradizionale rapporto tra il pubblico e il mondo dell'arte. Soggetti della fruizione estetica, con la diffusione della macchina fotografica e soprattutto con il cinema, non sono più isolati individui che sprofondano nella contemplazione di un quadro o nella lettura di una poesia. Sono, piuttosto, le masse: una folla anonima, abituata tanto ai ritmi convulsi della produzione industriale quanto agli choc subiti nella quotidianità delle moderne metropoli. Ma la profetica analisi di Benjamin si spinge ben oltre l'ambito estetico. Negli stessi anni in cui nazismo e fascismo minacciavano di prevalere e di cancellare la buona tradizione europea, Benjamin vede profilarsi una nuova epoca del rapporto tra arte, tecnica e politica. Un'epoca che non concede spazio a sconsolati rimpianti per il cattivo tempo che fu e che riguarda il nostro stesso presente. Di qui la rinnovata attualità di questo saggio, che costituisce un momento decisivo di quella riflessione sul Moderno che Benjamin avvia nella grande opera, non terminata, sui Passages parigini. Seppur non incompiuto, il saggio sull'opera d'arte si presenta come caratterizzato da una pluralità di stesure e da un'avventurosa vicenda editoriale — ben raccontate nell'Introduzione di Fabrizio Desideri — che ne fanno un lavoro ancora alla ricerca di uno sviluppo teorico e di un'esposizione adeguati alla complessità e profondità della sua intuizione originaria. Appunto allo spirito e alla lettera di tale complessità la presente edizione intende rimanere fedele, offrendo al lettore italiano le cinque stesure del saggio scritte tra l'autunno del 1935 e l'estate del 1936.
Critica della teologia politica. Voci ebraiche su Carl Schmitt
Jacob Taubes, Hans Kelsen, Leo Strauss, Walter Benjamin, Karl Löwith
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2019
pagine: 259
Walter Benjamin, Hans Kelsen, Leo Strauss, Karl Löwith e Jacob Taubes sono i cinque filosofi che i curatori di questo volume hanno scelto di porre sullo sfondo del comune riferimento critico a Carl Schmitt. Si tratta di protagonisti indiscussi del Novecento filosofico e, allo stesso tempo, di testimoni in prima persona dei suoi drammi e delle sue tragedie. I saggi qui raccolti, corredati di un commento che ne illustra il contesto storico e teorico, testimoniano l'incidenza che il pensiero di Carl Schmitt ha avuto su alcuni degli intellettuali più acuti del Novecento ebraico-tedesco, in una forma che va dall'ammirazione critica, come nel caso di Benjamin, Strauss e Taubes, al rifiuto netto, come in quello di Kelsen e Löwith. L'inedito accostamento tra questi testi permette di cogliere come ciascuno di questi filosofi abbia individuato nella critica della teologia politica di Carl Schmitt il varco attraverso cui penetrare nella dimensione più ambigua e ideologica del suo pensiero, avviando così un lavoro di attenta discussione critica della sua concezione della sovranità. Un tipo di approccio critico, quello sviluppato da questi autori, che in un tempo come il nostro si rivela più che mai prezioso, dal momento che i demoni della sovranità e delle teologie politiche che la nutrono sono tornati a calcare minacciosamente la scena della nostra contemporaneità.
Sul farsi del mondo
Walter Benjamin
Libro: Libro in brossura
editore: Henry Beyle
anno edizione: 2020
Archivio e camera oscura. Carteggio 1932-1940
Walter Benjamin, Gershom Scholem
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2020
pagine: 463
L’amicizia fra Benjamin e Scholem spicca, nel Novecento, come una tra le più affascinanti e vitali. E quando nel 1980 Scholem pubblica questo carteggio, che copre gli ultimi otto anni della vita di Benjamin, vuole rendere giustizia a un rapporto complesso e non privo di contrasti, ma improntato a una profonda fedeltà. Grande studioso della Qabbalah e della mistica ebraica, Scholem è, nel 1932, già da tempo in Palestina e ormai a un passo dalla cattedra; la vita di Benjamin, cabbalista in incognito e profondo innovatore del pensiero, attraversa invece la sua fase più tormentata: ospite di volta in volta a Ibiza, Parigi, Sanremo e in Danimarca, è costantemente alla ricerca di una base di sussistenza. Tra i due, fortemente segnati dalla formazione nella Berlino di inizio secolo e subito attratti dalle ricerche l’uno dell’altro, si sviluppa un confronto incessante che investe l’attualità politica, i libri letti, le comuni conoscenze (da Buber a Bloch, da Brecht ai francofortesi), e che trova il suo fulcro nei densissimi scambi a proposito di Kafka. Un dialogo a distanza – se si esclude il breve incontro parigino dell’inverno del 1938 – e non di rado drammatico, intessuto com’è anche di malintesi, puntute allusioni, eloquenti silenzi, ma che resta una prova convincente delle parole con cui Benjamin definì il suo rapporto con Scholem: «fra Gerhard e me le cose stanno così: ci siamo persuasi a vicenda».
Radio Benjamin
Walter Benjamin
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2020
pagine: 95
Dal 1927 al 1933, Walter Benjamin ha scritto e presentato circa ottanta testi radiofonici. Dalla loro lettura emerge l’idea di una radio non solo come strumento di comunicazione, ma soprattutto come istituzione sociale che deve mirare a formare il pubblico, rendendolo protagonista attivo e consapevole. Radio Benjamin affianca alle considerazioni sul significato storico e culturale dell’apparecchio due programmi andati in onda dalle stazioni di Berlino e Francoforte. Sono testi ironici, divertenti e profondi, perché secondo l’intellettuale tedesco lo speaker non deve indottrinare né mortificare l’autostima dell’ascoltatore, ma coinvolgerlo attraverso la discussione, che si parli di personaggi storici o di situazioni tratte dalla vita reale. Dal vivo della sua esperienza radiofonica, Walter Benjamin riesce così a cogliere la complessità, i pericoli e le opportunità del nuovo mezzo di comunicazione di massa.
Scritti autobiografici
Walter Benjamin
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2019
pagine: 543
"Forse in nessun autore del Novecento il rapporto fra l'opera e la vita, il «vissuto» e il «poetato» è così stretto e, insieme, inafferrabile come in Walter Benjamin. La raccolta esaustiva di tutti i suoi testi di carattere autobiografico che questo libro propone (dai curricula vitae ai diari, dagli appunti di viaggio ai testi narrativi come Cronaca berlinese) è, per questo, tanto più indispensabile quanto più sembra lasciarci inappagati, quasi che il velo che l'autore ha inteso stendere sulla sua biografia s'infittisse nella misura esatta in cui egli prova a raccontarcela nei suoi più minuti particolari. Nel prologo a Infanzia berlinese, Benjamin ci informa che, richiamando alla memoria i suoi ricordi infantili, ha voluto servirsene come una vaccinazione contro la nostalgia. I tratti biografici si ritirano così nell'ombra e lasciano il posto alle «immagini in cui l'esperienza della grande città si sedimenta in un bambino della classe media». I ricordi più intimi e personali, i sogni, la ricorrente tentazione del suicidio, le amicizie, gli amori sono così lo specchio in cui si riflette il ritratto di un'intera epoca e di un'intera società. E forse da nessuna parte Benjamin ci ha lasciato il suo autoritratto come in un appunto della metà degli anni trenta: «Soluzione dell'enigma: perché non riconosco nessuno, perché confondo tra di loro le persone? Perché io stesso non voglio essere riconosciuto, perché io stesso voglio essere confuso con altri»." (Giorgio Agamben)
Un angelo di Natale. Testo tedesco a fronte
Walter Benjamin
Libro: Libro in brossura
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2018
pagine: 30
In questo breve, splendido racconto, i temi benjaminiani della povertà, della gloria, dell’angelo, dell’ora della storia, sono sintetizzati nell’attesa della notte di Natale vissuta da un bambino: “Nessuna festività in più tarda età conosce quest’ora che vibra come una freccia nel cuore della giornata”. Benjamin descrive, come in una fiaba, la sua meraviglia di bambino di fronte l’albero di Natale acquistato dalla madre, che presto, illuminato da candele, entra nella sua dimensione di gloria. È in questa cornice che appare, per sparire immediatamente, l’Angelo del Natale, una “strana presenza nella stanza” appena percepita, una figura che richiama l’Angelo della storia e la dimensione messianica di Cristo nella forma di una filastrocca che affiora sulle labbra di Benjamin bambino: “Il giorno della sua nascita / Torna il Cristo Bambino / Giù in basso in terra / In mezzo a noi uomini”. Un testo che è al contempo una toccante fiaba di Natale e un riflessione fiabesca di uno dei più grandi filosofi del Novecento.
Opere complete. Volume 8
Walter Benjamin
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: 518
Con questo ottavo volume si conclude la pubblicazione delle "Opere complete" di Walter Benjamin, avviata da Einaudi nel 2000 con la riedizione dei "Passages" di Parigi. Al pari di quell'affascinante affresco della modernità, anche il presente volume è composto da materiale frammentario, ossia da testi, brani, appunti, aforismi, semplici schemi, che Walter Benjamin accumulò nell'arco di quasi un trentennio in funzione di quanto stava scrivendo, di quanto aveva in mente di scrivere ma poi non realizzò, o magari in vista dell'ampliamento o del rifacimento di quanto aveva già pubblicato. Un materiale quindi composito, che è stato suddiviso in due grandi gruppi, comprendenti da un lato i "Frammenti", quindi i testi relativamente autonomi non riferibili ad alcuna delle opere compiute, e dall'altro i "Paralipomena", ossia i brani che hanno invece un preciso nesso con scritti pubblicati (si pensi al grande saggio su Kafka del 1934) o comunque in via di avanzata definizione (ad esempio Infanzia berlinese). Una raccolta che proprio per la sua eterogeneità e incompletezza apre scorci interessanti sulla grande officina di un pensatore che continua a essere di straordinaria attualità.

