Libri di Mario Galzigna
Conoscenza e dominio. Le scienze della vita tra filosofia e storia
Mario Galzigna
Libro
editore: Novalogos
anno edizione: 2013
pagine: 224
Questo libro ha un approccio storico-filosofico alle scienze della vita, nella prospettiva più generale di una critica della verità scientifica. Le scienza della vita - dalla biologia alla medicina, dalla biochimica alla biofisica vengono analizzate nella loro struttura epistemologica, nei loro rapporti con l'ideologia, nelle relazioni di potere a cui appartengono: situate all'interno dei processi di costituzione del soggetto moderno, esse richiedono un'integrazione molto stretta tra l.interrogazione filosofica e l'indagine storica. Il corpo e l'anima - posta in gioco nascosta o dimenticata di tali discipline - definiscono un campo di problematizzazione che ha reso necessario, sul terreno metodologico, il superamento del canone idealistico, ma anche lo scacco del determinismo marxista e del riduzionismo sociologistico. La critica epistemologica ed il lavoro storico diventano così strategie complementari funzionali alla descrizione dei rapporti tra i saperi e le pratiche, tra le conoscenze e le decisioni, tra la verità scientifica ed il suo funzionamento istituzionale.
Storia della follia nell'età classica
Michel Foucault
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2011
pagine: 819
Ricostruendo la funzione storica e culturale della follia, nella fase cruciale che va dal tardo Medioevo alla Rivoluzione industriale, Foucault rintraccia le radici del funzionamento della società occidentale, a partire dai meccanismi di esclusione e criminalizzazione di ogni forma di diversità e di devianza. L'esito è un'opera capitale, che ha segnato la storia del pensiero europeo. Una narrazione serrata e avvincente, in cui trovano spazio le voci, rare ma decisive, che hanno squarciato il velo sulla follia e la sua tragedia, da Sade a Nietzsche, da Van Gogh ad Artaud. Questa nuova edizione costituisce la prima versione completa in lingua italiana, con l'aggiunta di passi mai tradotti e la Prefazione alla prima edizione del 1961.
Storia della follia nell'età classica
Michel Foucault
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2025
pagine: 672
Saggio pionieristico pubblicato per la prima volta nel 1961, "Storia della follia nell’età classica" è un tassello fondamentale del percorso con cui il filosofo indaga le relazioni tra sapere, potere e soggettività. Ponendosi in un’ottica di rottura rispetto alle concezioni tradizionali, l’autore affronta la follia non come una condizione medica, ma in quanto fenomeno profondamente radicato nelle strutture culturali e nei sistemi di esclusione sociale, dimostrando come ogni epoca interpreti e gestisca la follia a modo proprio. L’esito di questa indagine è un’opera capitale, che ha segnato la storia del pensiero europeo e ha contribuito in modo importante all’idea moderna di psichiatria: con una narrazione serrata e avvincente, Foucault dà spazio alle voci, rare ma decisive – da Sade a Nietzsche, da Van Gogh ad Artaud – che hanno squarciato il velo sulla follia e mostra perché essa, in quanto elemento imprevedibile e rivelatore, possegga un ruolo fondamentale nel mettere a nudo disfunzioni e fragilità della società.
Le indemoniate. 1879: sfida tra Stato, scienza e Chiesa a Verzegnis
Luciana Borsatti
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2022
pagine: 288
Tra il 1878 e il 1879 a Verzegnis, un villaggio montano del Friuli, molte donne manifestano i segni di un male oscuro, presto interpretato come possessione demoniaca. Il clero cerca di rispondere con l’antica pratica dell’esorcismo, ma lo Stato postunitario e anticlericale – alleandosi con la scienza medica e accogliendo la diagnosi di “istero-demonopatia” – reagisce con le maniere forti, fino all’intervento dell’esercito e alla deportazione delle malate in manicomio: drammatico esito di una vicenda che, proprio sul nodo dei diritti, coinvolgerà anche il Parlamento del Regno. Attraverso un’attenta ricostruzione storica del contesto in cui l’epidemia si è sviluppata, passando dagli archivi alla letteratura scientifica dell’epoca, Luciana Borsatti indaga le ragioni di quella crisi, facendo luce sui vissuti delle protagoniste e sulle laceranti tensioni a cui erano esposte – aspetti ignorati invece da chi vedeva nel caso solo uno scontro tra civiltà e superstizione o i sintomi di una degenerazione della razza. E restituisce in un dinamico affresco la molteplicità delle forze in campo e la complessità di un evento che ancora ci interroga, come lo fa l’enigma sempre sfuggente dell’isteria. Prefazione di Mario Galzigna, Postfazione di Pietro Barbetta. Con scritti di Alberto Panza e Salomon Resnik.
Rivolte del pensiero. Dopo Foucault, per riaprire il tempo
Mario Galzigna
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2013
pagine: 174
Tra le insegne del nostro tempo c'è la "disperanza". Neologismo che capta, meglio del lessico convenzionale dell'afflizione, un'atmosfera collettiva della mente: non tanto il tetro scoramento che impiomba il cielo sopra di noi, quanto l'idea ormai assuefatta della sottrazione di futuro. Contro questa mansuetudine arresa allo stato di cose, il pensiero può e deve tornare alla sua vocazione insorgente, spaesante e sovvertitrice. In un saggio che riparte dalla tessitura di saperi e pratiche cara a Foucault, Mario Galzigna rianima un esercizio riflessivo che sembrava ormai consegnato agli archivi, anche a quelli della rivolta. La sua prosa di passione si innerva con le invenzioni concettuali, i regimi discorsivi, le forme estetiche e le oltranze di insorti illustri. Con i "nodi" polisemici a cui ricorre poeticamente lo psichiatra Laing per condensare le ambivalenze dell'identità, innovando l'orientamento terapeutico. Con le trasgressioni libertine alla Diderot, giochi dell'intelletto poi umiliati in malattie dell'anima o ridotti a perversioni da curare. Con le disgiunzioni creative di Magritte, che fa convivere sulla stessa tela "la chiarezza dell'ombra e l'ombra della chiarezza". Con il teatro della crudeltà di Artaud, dove la parola si dilata nel gesto e rompe l'involucro che la separa dalla vita. Tutte figure affratellate dall'attitudine a destabilizzare scenari chiusi, consolidati.
Storia di una passione. Diario poetico per la fine di un amore
Mario Galzigna
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2011
pagine: 118
Foucault, oggi
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2008
pagine: 308
Nel ventennale della morte di Michel Foucault, in Italia e nel mondo si sono moltiplicati i convegni, i dibattiti, gli incontri. Il filosofo francese è stato per così dire canonizzato, trasformando il suo pensiero critico e vivo in storia commemorativa e celebrativa. Anche questa raccolta ha avuto origine da un incontro, tenutosi a Venezia nel 2004, ma la sua ambizione è di tornare, a partire da Foucault, al lavoro critico del pensiero su se stesso, all'esercizio pieno della filosofia. Per questo, nel libro, oltre agli interventi più significativi del convegno di Venezia, sono stati inseriti alcuni saggi scritti appositamente per questa raccolta, quali quelli di Pier Aldo Rovatti, Judith Revel e Roberto Esposito. Una raccolta, dunque, che muove agevolmente dai temi cari agli studi foucaultiani (psichiatria, governamentalità, estetica dell'esistenza) al piano di una riflessione sull'attualità della politica e sui suoi concreti dilemmi.
Il mondo della mente. Per un'epistemologia della cura
Mario Galzigna
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2007
pagine: 192
Un libro per ripensare la cura del disagio psichico. Sullo sfondo, un punto di vista storico-filosofico, dove la mente viene concepita come microcosmo che contiene il mondo. La cura dunque: oggetto di un approccio attento ai concetti che utilizza, alle teorie che presuppone, alle relazioni che mobilita. Viene proposto un nuovo ruolo dell'epistemologia in ambito psichiatrico e psicoterapico. Si tratta di un'epistemologia della connessione priva di pretese prescrittive. Interna alle pratiche relazionali. Mirata a stabilire efficaci giunzioni tra differenti approcci: un'esigenza, questa, molto sentita dagli operatori della salute mentale e dai destinatari delle cure. Tra gli strumenti di questa epistemologia clinica viene messa a fuoco - per gli operatori "psi" e per gli "psiconauti" - la possibilità di un uso formativo della rete e di svariate modalità della comunicazione virtuale.
Metafisiche cannibali. Elementi di antropologia post-strutturale
Eduardo Viveiros de Castro
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2017
pagine: 237
La prospettiva tracciata da Viveiros de Castro, i cui contributi sono da anni al centro del rinnovamento concettuale dell'antropologia, si fonda su un'opzione antinarcisistica, capace di infrangere la sovranità del soggetto analizzante (antropologo) e il suo presunto primato sull'oggetto analizzato (le società amerindiane). Non è un caso, infatti, che Metafisiche cannibali sia concepito come la presentazione di un altro suo libro, ancora non scritto, intitolato L'anti-Narciso, tutto giocato proprio su questa rottura della relazione dicotomica tra soggetto e oggetto, laddove l'altro, tradizionalmente considerato oggetto dell'indagine, diviene invece fonte preziosa di concettualizzazioni, di epistemologie, di punti di vista indispensabili alla sua (e alla nostra) comprensione. Di qui la domanda-chiave, che orienta tutta la ricerca: qual è il debito concettuale dell'antropologia nei confronti dei popoli che studia? Rispondere a questa domanda, pensare l'antropologia come esercizio di infinita traduzione e di "equivocità controllata", significa partire da un assunto fondamentale: le concezioni e le pratiche che caratterizzano la ricerca antropologica provengono sia dai mondi del "soggetto" sia dai mondi dell'"oggetto", affermandosi tra i due una "alleanza sempre equivoca ma spesso feconda", capace di spiazzare ogni approccio di tipo dualistico. Questo radicale spostamento di prospettiva - sostenuto da una feconda ibridazione che collega l'antropologia strutturale di Lévi-Strauss alla filosofia "rizomatica" di Deleuze e Guattari - definisce la nuova missione dell'antropologia: quella di essere "una teoria-pratica di una decolonizzazione permanente del pensiero", che restituisce al sapere dell'Altro il posto a lungo negatogli nell'orizzonte della conoscenza. E a partire da questa impostazione che nasce una originalissima rilettura dello strutturalismo, della "se-miofagia" e delle popolazioni amerindiane, o dello sciamanesimo come attraversamento delle barriere ontologiche.

