Libri di Mario Teti
Mille gru
Yasunari Kawabata
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2019
pagine: 150
Il giovane Mitani Kikuji è stato iniziato all'amore dalla favorita del padre, ormai scomparso. Ma l'intrigante Chikako, anche lei ex amante del vecchio Mitani, fa di tutto per opporsi a questa relazione... Incentrato sulla cerimonia del tè e su tutti quegli oggetti rappresentanti della tipica estetica giapponese – a partire dal "furoshiki", il fazzoletto con il disegno delle gru indossato dalla bella Yukiko –, "Mille gru" ha contribuito a trasmettere all'Occidente un'immagine oleografica di Kawabata. Eppure, nella sua scrittura, questi oggetti dalla bellezza perfetta, sui quali si riverberano gli stati d'animo dei protagonisti, non invitano alla serenità, ma seminano inquietudine: amore, morte, legami che sfiorano l'incesto si intrecciano in una vicenda nella quale ogni gesto ha una misteriosa risonanza segreta.
La casa delle belle addormentate
Yasunari Kawabata
Libro
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 176
"La casa delle belle addormentate" (seguito in questo volume dai romanzi brevi "Uccelli e altri animali" e "Il braccio") è un raffinato racconto erotico centrato sulle visite del vecchio Eguchi a un inconsueto postribolo in cui gli ospiti possono passare la notte con giovanissime donne addormentate da un narcotico. Il regolamento vieta di svegliarle, esaltando il fascino quasi magico emanato dalle fanciulle, e permette a Eguchi, attraverso una delicata rapsodia di sensazioni e di ricordi, di riappacificarsi con se stesso in un viaggio tra i più misteriosi recessi della psiche, evocati con segni incredibilmente semplici, rarefatti e luminosi.
Kappa
Ryunosuke Akutagawa
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2020
pagine: 96
«Prima di procedere nel racconto, penso di dover dire qualcosa sugli animali chiamati kappa. Taluni ancora dubitano della loro esistenza, che invece è reale, com’è vero che io stesso ho vissuto tra loro. Hanno capelli corti, e le dita delle mani e dei piedi congiunte da una membrana […]. In media, sono alti poco più di un metro. Secondo il dottor Chack il loro peso oscilla tra i nove e i dieci chili, ma alcuni eccezionalmente grossi raggiungono i venticinque chili. La parte superiore del loro cranio è concava, rotonda come una scodella, e pare che diventi sempre più dura col passar degli anni. […] Ma ciò che più colpisce nei kappa è la facoltà, ignota agli uomini, di cambiar colore a seconda del luogo in cui si trovano. […] I kappa devono avere un considerevole deposito di grasso sotto la pelle. Infatti non usano nessun indumento nonostante la temperatura piuttosto bassa – circa 10 gradi – del loro paese sotterraneo. Invece usano occhiali e portano con sé portasigarette, libri in edizioni tascabili e cose del genere, ma non per questo hanno bisogno di vestiti e di tasche, giacché, come i canguri, sono naturalmente forniti di una graziosa borsa sul ventre. La cosa che mi sembrò più curiosa è che essi non si coprono neppure con un perizoma». Pubblicato nel 1926, un anno prima della morte dell’autore, Kappa è il capolavoro di Ryūnosuke Akutagawa, qui riproposto nella versione di Mario Teti.
Kappa
Ryunosuke Akutagawa
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2025
pagine: 96
«Prima di procedere nel racconto, penso di dover dire qualcosa sugli animali chiamati kappa. Taluni ancora dubitano della loro esistenza, che invece è reale, com’è vero che io stesso ho vissuto tra loro. Hanno capelli corti, e le dita delle mani e dei piedi congiunte da una membrana […]. In media, sono alti poco più di un metro. Secondo il dottor Chack il loro peso oscilla tra i nove e i dieci chili, ma alcuni eccezionalmente grossi raggiungono i venticinque chili. La parte superiore del loro cranio è concava, rotonda come una scodella, e pare che diventi sempre più dura col passar degli anni. […] Ma ciò che più colpisce nei kappa è la facoltà, ignota agli uomini, di cambiar colore a seconda del luogo in cui si trovano. […] I kappa devono avere un considerevole deposito di grasso sotto la pelle. Infatti non usano nessun indumento nonostante la temperatura piuttosto bassa – circa 10 gradi – del loro paese sotterraneo. Invece usano occhiali e portano con sé portasigarette, libri in edizioni tascabili e cose del genere, ma non per questo hanno bisogno di vestiti e di tasche, giacché, come i canguri, sono naturalmente forniti di una graziosa borsa sul ventre. La cosa che mi sembrò più curiosa è che essi non si coprono neppure con un perizoma». Pubblicato nel 1926, un anno prima della morte dell’autore, Kappa è il capolavoro di Ryūnosuke Akutagawa, qui riproposto nella versione di Mario Teti.
La casa delle belle addormentate
Yasunari Kawabata
Libro
editore: SE
anno edizione: 2007
pagine: 120
Gli insetti preferiscono le ortiche
Junichiro Tanizaki
Libro: Libro in brossura
editore: Elliot
anno edizione: 2016
pagine: 192
Come tutti i più celebri personaggi di Tanizaki, Kanamè è un uomo ossessionato da un unico e persistente pensiero: il problema della sua vita è riuscire a divorziare dalla moglie Misako. Il loro rapporto, mai vissuto nel segno di una vera passione, soprattutto erotica, negli anni si è via via assottigliato fino a divenire assente. Entrambi hanno bisogno d'altro, entrambi vogliono vite differenti, ma nessuno dei due sembra riuscire a trasformare davvero questi desideri in realtà. Anche se lei ha già trovato in Aso un possibile futuro compagno, con il pieno consenso del marito, molte ragioni o scuse li bloccano, molti silenzi riempiono i momenti favorevoli per una risoluzione decisiva. Un romanzo con cui il grande autore giapponese parla del rapporto tra Oriente e Occidente, tra mogli e mariti, piccole crudeltà quotidiane e deboli utopie, in una narrazione che rispecchia l'inquietudine di un'intera generazione in bilico tra tradizione e modernità.
La casa delle belle addormentate
Yasunari Kawabata
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 216
Afflitto da profonda solitudine, raggelato dalla vecchiaia, Eguchi decide di visitare una casa misteriosa e segreta dove uomini anziani come lui possono trascorrere la notte riscaldandosi accanto ai corpi di giovani donne profondamente addormentate. Svegliarle è impossibile, toccarle assolutamente vietato. In questo luogo sospeso tra sogno e realtà, Eguchi – turbato dal fascino magico delle ragazze «in un letargo di morte apparente» – esplora gli sfumati confini tra piacere, memoria e rimpianto in una delicata rapsodia di sensazioni e ricordi. Raffinato racconto erotico, viaggio nei più profondi recessi della psiche, "La casa delle belle addormentate" (1961) è – secondo Mishima – «un capolavoro di letteratura decadente capace di mantenere una bellezza formale, pur emanando allo stesso tempo una fragranza simile al marciume di un frutto troppo maturo». Un'opera che intreccia soffocanti fantasie sessuali con il disgusto per la vita, che trae dall'atmosfera onirica – tipica della prosa delicata, rarefatta e luminosa di Kawabata – riflessioni sulla natura effimera dell'esistenza umana, sulla fugacità del tempo e sull'ineluttabilità della morte. Il breve romanzo è accompagnato da due racconti: "Il braccio" (1965), in cui le ossessioni e la bramosia sessuale si riversano nel desiderio allegorico dell'autore di «un mondo di solitudine assoluta», e il giovanile "La bellezza sfiorisce presto" (1935), ispirato a un caso di duplice omicidio di due ragazze avvenuto nel 1928.
La danzatrice di Izu
Yasunari Kawabata
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 180
Uno studente di Tokyo intraprende un viaggio solitario nella pittoresca penisola di Izu: spera di trovare sollievo ai propri tormenti. Nella bellezza del paesaggio autunnale, il protagonista vive un'esperienza che lo segnerà a fondo: conosce Kaoru, una giovane danzatrice errante, pura nella sua naturale semplicità e nel suo animo infantile. In un delicato equilibrio tra lo scenario idilliaco di Izu e le dinamiche emotive fra i due, Kawabata esplora il tema della bellezza effimera e dell'innocenza perduta, catturando con maestria la fugacità del momento. Opera giovanile dell'autore, fortemente autobiografica, "La danzatrice di Izu" (1927) secondo Mishima «ha la bellezza incompiuta della giovinezza stessa». La accompagnano in questo volume altri tre racconti, come nell'edizione Shinchosha del 1950: "Locanda termale" (1930), che nella coralità tutta declinata al femminile ricostruisce con vividezza gli stessi ambienti della "Danzatrice di Izu"; "Lirica" (1934), un'interpretazione di rara intensità dello struggimento di una donna per l'amore perduto; e "Uccelli e altri animali" (1934), un racconto in cui vita e scrittura si fondono in un'allegoria disturbante. In ognuno di questi testi – al di là di una semplice narrazione di eventi e azioni – Kawabata riesce a offrire un affresco di indelebili emozioni, così fine da penetrare profondamente nell'animo del lettore.
Gli insetti preferiscono le ortiche
Junichiro Tanizaki
Libro
editore: Elliot
anno edizione: 2017
pagine: 192
Kanamè è un uomo ossessionato da un unico e persistente pensiero: il problema della sua vita è riuscire a divorziare dalla moglie Misako. Il loro rapporto, mai vissuto nel segno di una vera passione, soprattutto erotica, negli anni si è via via assottigliato fino a divenire assente. Entrambi hanno bisogno d'altro, entrambi vogliono vite differenti, ma nessuno dei due sembra riuscire a trasformare davvero questi desideri in realtà. Anche se lei ha già trovato in Aso un possibile futuro compagno, con il pieno consenso del marito, molte ragioni o scuse li bloccano, molti silenzi riempiono i momenti favorevoli per una risoluzione decisiva.
La casa delle belle addormentate
Yasunari Kawabata
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2000
pagine: 115
La casa delle belle addormentate
Yasunari Kawabata
Libro
editore: Mondadori
anno edizione: 2001
pagine: 168
«La casa delle belle addormentate» è un raffinato racconto erotico incentrato sulle visite del vecchio Eguchi a un inconsueto postribolo nel quale gli ospiti possono passare la notte con giovanissime donne addormentate da un narcotico. Il regolamento vieta di svegliarle, esaltando il fascino quasi magico emanato dalle fanciulle, e permette a Eguchi, attraverso una delicata rapsodia di sensazioni e di ricordi, di riappacificarsi con se stesso in un viaggio tra i più misteriosi recessi della psiche, evocati con segni incredibilmente semplici, rarefatti e luminosi. Il volume comprende anche due romanzi brevi di Kawabata («Uccelli e altri animali» e «Il braccio») ed è arricchito dalla postfazione di un altro protagonista della letteratura giapponese del Novecento, Yukio Mishima.

