Libri di Massimo Zaccaria
Afriche e Orienti. Volume Vol. 3
Libro: Libro in brossura
editore: Aiep Editore
anno edizione: 2020
pagine: 192
La Prima guerra mondiale è stato il primo conflitto globale del Novecento, i cui riflessi hanno investito tutti i continenti. In occasione della ricorrenza del centenario del primo conflitto mondiale, gli studiosi che si occupano di Africa hanno indagato gli aspetti politici e militari del conflitto, facendo emergere nuovi aspetti sull'uso delle truppe africane in Europa e approfondendo le operazioni in Africa. Questo Dossier di Afriche e orienti nasce dalla consapevolezza che per comprendere appieno l'impatto della Prima Guerra Mondiale sull'Africa è necessario estendere l'analisi alla partecipazione economica delle società africane allo sforzo bellico. Con tagli e approcci metodologici diversi, i contributi raccolti in “Counting the Cost of War” analizzano come alcune società africane si sono confrontate coi cambiamenti economici prodotti dalla guerra, in che modo queste reazioni hanno influito sulle politiche imperiali e quali sono state le conseguenze di lungo periodo delle trasformazioni economiche prodotte dalla Grande guerra.
Missions Abyssines. L'Etiopia, la Grande Guerra e la Conferenza della pace
Massimo Zaccaria
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2024
pagine: 188
Nella storia della Prima guerra mondiale, e poi in quella della Conferenza della pace di Parigi, l’Africa non ha quasi spazio e a stento vi sarebbe entrata se non fosse stato per le operazioni del generale Paul Emil von Lettow-Vorbeck e delle sue truppe nell’Africa orientale. Attraverso il caso di tre delegazioni che, nella primavera del 1919, il governo etiopico inviò in Europa e negli Stati Uniti, questo volume offre una nuova interpretazione dell’impatto della Grande guerra sull’Etiopia e sui paesi vicini. Sulla base di un’ampia documentazione d’archivio e iconografica, l’autore ricostruisce la vicenda di queste tre missioni inserendola nel contesto storico, ne ripercorre le tappe e si interroga sui suoi veri obiettivi. Ne emerge l’immagine di un paese determinato a salvaguardare a ogni costo la propria indipendenza e deciso a rispondere colpo su colpo alle manovre dell’Italia che, a partire dal 1917, aveva cominciato a premere per ridefinire gli equilibri politici del Corno d’Africa con l’obiettivo di porre l’Etiopia sotto il suo esclusivo controllo.
«Il flagello degli schiavisti». Romolo Gessi in Sudan (1874-1881)
Massimo Zaccaria
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2022
pagine: 348
Tra i grandi viaggiatori e avventurieri italiani in Africa, Romolo Gessi gode da sempre di una indiscussa popolarità. Giunto in Sudan nel 1874 come funzionario governativo, divenne famoso per la circumnavigazione del lago Alberto. Nel 1878 Charles Gordon, allora governatore generale del Sudan, gli affidò la missione di sconfiggere i «mercanti di schiavi» che dominavano la regione meridionale del paese. Iniziava così un'epica campagna che terminò solo nel 1880 dopo durissimi scontri. Vincitore militarmente ma non politicamente, Gessi, dopo essere stato salutato come «Il flagello degli schiavisti», fu costretto a dimettersi. Nel tentativo di raggiungere la capitale del Sudan rimase intrappolato nelle paludi nilotiche e circa quattrocento uomini del suo seguito perirono di stenti. Lo stesso Gessi fu sul punto di soccombere, e si riebbe solo parzialmente dalle fatiche del viaggio. Ricoverato all'ospedale francese di Suez si spense nell'aprile del 1881. Analizzando criticamente la documentazione disponibile, integrata dalla pubblicazione di numerose lettere, l'autore offre un ritratto di Romolo Gessi più sensibile ai luoghi e alle circostanze in cui si svolse la sua azione.
Io non sono un pregiudizio
Massimo Zaccaria
Libro
editore: Youcanprint
anno edizione: 2020
pagine: 96
"È il racconto di bambino divenuto adulto dopo aver dovuto affrontare una serie infinita di ostacoli che la vita gli ha messo di fronte. Descritto in modo estremamente semplice dal narratore che ne racconta le vicende come fosse un vecchio amico. Nato in un paesino della Puglia, successivamente cresciuto in Toscana, scappato in Emilia Romagna per poi ritornare in Toscana, una volta combattuto tutti i suoi mostri e le sue battaglie a causa della malattia del padre, dal quale sono scaturite una serie di conseguenze distruttive tali da minarne l’intera esistenza. Un percorso altalenante pieno di colpi di scena, situazioni particolarmente tristi e momenti d’amore che ne hanno formato il carattere come meglio non avrebbero potuto fare. Una vita all’insegna del disagio e del pregiudizio. Un susseguirsi di eventi drammatici che lo hanno costretto ad interrompere ogni rapporto con genitori ed il fratello, ricucito solo successivamente e con ottimi risultati in particolare con la madre che alla fine gli è stata vicina come non mai, dall’amore dei suoi figli e dal suo amore ritrovato, colei che lo ha salvato da una fine certa. Strappandolo ad un destino cupo, semplicemente, amandolo."
I confini della cittadinanza nel nuovo Medio Oriente
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2015
pagine: 242
Il discorso sulla cittadinanza in Medio Oriente, inizialmente centrato sulle questioni relative alla società civile, le relazioni di genere e le minoranze, ha assunto, a partire dalla fine degli anni Novanta del XX secolo, una fisionomia sempre più organica e articolata. Le rivolte arabe hanno profondamente mutato gli equilibri politici e sociali della regione mediorientale e nordafricana proponendo una nuova idea di cittadinanza. Se le rivolte arabe hanno costituito un momento fondamentale, non deve però essere dimenticato che la complessità e la ricchezza del tema cittadinanza impongono approcci teorici e analisi capaci di mettere ugualmente in luce come altri fattori contribuiscano a definirne il concetto. Soffermarsi sulla dimensione storica consente, ad esempio, di inquadrare con maggiore precisione i contorni di una questione con cui il mondo islamico si è confrontato sin dalle origini, ma devono anche essere considerate le trasformazioni legate al processo di globalizzazione e, in modo particolare, alla mobilità umana che chiama in causa il concetto di diritti umani, cittadinanza e partecipazione politica, non solo delle persone che si mettono in movimento, ma anche delle realtà che vengono attraversate.
Storia della scuola italiana in Eritrea
G. Paolo Carini, Roberto La Cordara
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2014
pagine: 166
La scuola italiana in Eritrea ha più di cento anni di storia: nata nel 1902, rappresenta per questo paese una realtà culturale di riferimento, operando con continuità e riuscendo, come si desume dalla ricostruzione storica di questo volume, a far fronte a momenti di crisi e difficoltà: dal primo colonialismo di fine Ottocento, caratterizzato dalle scuole religiose, ai differenti orientamenti del periodo fascista, fino al tragico epilogo del colonialismo italiano durante la seconda guerra mondiale. Nonostante queste profonde trasformazioni, la scuola italiana ha continuato a operare durante l'amministrazione britannica, nel periodo della federazione tra Etiopia e Eritrea, durante l'occupazione militare del Derg e negli anni successivi all'indipendenza eritrea, sancita dal referendum del 1993, con un'utenza che è passata dall'iniziale preponderanza di studenti italiani a una presenza eritrea di circa l'85% degli iscritti. Al di fuori del nostro paese, la scuola italiana in Eritrea è oggi l'istituzione scolastica più frequentata: le ragioni di questo successo dipendono sia dai forti legami storici con l'Italia sia dalla capacità di adattamento ai bisogni di un paese che, dai tempi della prima diaspora italiana fino all'attuale società eritrea affermatasi all'indomani dell'indipendenza, è profondamente cambiato.
Anch'io per la tua bandiera. Il V battaglione Ascari in missione sul fronte libico (1912)
Massimo Zaccaria
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2013
pagine: 263
Un battaglione di ascari sul fronte libico e poi in visita premio in Italia nell'estate del 1912, accolto da una folla festante e da una curiosità morbosa. È questo il tema del lavoro che ripercorre i sei mesi di missione del V battaglione ascari, la prima unità eritrea ad aver combattuto sul fronte libico. Il V battaglione fu da subito celebrato dai mezzi d'informazione, e per una stagione breve ma intensa l'Italia sembrò vittima di una misteriosa ascarite acuta. Il re e la sua corte, nobili, generali e ministri, si contesero il V battaglione. La gente comune scese nelle strade e nelle piazze per salutare gli ascari eritrei. Una presenza volutamente rimarcata e celebrata attraverso una politica di deliberata esposizione del battaglione allo sguardo incuriosito della popolazione libica, italiana ed eritrea. Ben lontana dall'essere puramente militare, la missione del V battaglione offre spunti per una più generale riflessione sul modo in cui l'Italia cercò di interpretare il suo ruolo coloniale e sul peso dell'oltremare nell'identità del paese. Ma la vicenda del V battaglione offre anche la possibilità di comprendere fino a che punto l'esperienza di guerra incise profondamente sull'Eritrea e sugli eritrei, e propone una griglia di lettura in cui il colonialismo è una storia con due protagonisti.
Le note del commissario. Teobaldo Folchi e i cenni storico-amministrativi sul commissariato di Massaua (1898)
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2009
pagine: 352
Nel 1898 Ferdinando Martini, Regio Commissario Civile Straordinario, suddivise l'Eritrea in quattro commissariati e tre residenze. Il Maggiore Teobaldo Folchi venne incaricato della costituzione del Commissariato regionale di Massaua, dove rimase per circa sei mesi attendendo al delicato incarico. Accanto alle mansioni amministrative, il Maggiore Folchi curò la stesura di un dettagliato rapporto sul Commissariato in cui di ogni località venivano forniti dati storici, economici e politici. Folchi fece inoltre confluire nel proprio rapporto, frutto di una preziosa e paziente opera di ricerca sul campo, le informazioni raccolte da numerosi colleghi. Il risultato finale fu una summa della conoscenza italiana del bassopiano orientale, a tredici anni dalla conquista del paese. Le note del Commissario presenta il testo inedito dello scritto di Folchi, corredato da un'introduzione in cui viene affrontato il più generale discorso sul funzionariato coloniale e il modo in cui l'amministrazione coloniale cercò di produrre ed organizzare la conoscenza del territorio eritreo. Una conoscenza volta al dominio, che aspirava alla creazione di un fondamentale consenso locale capace di garantire la stabilità del controllo italiano.

