Libri di Michela Barosio
School of architecture yearbook #01
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2018
pagine: 304
I paesaggi culturali. Costruzione, promozione, gestione
Libro: Libro in brossura
editore: EGEA
anno edizione: 2013
pagine: 378
Pensato e scritto come una successione di lezioni, questo libro si colloca nella tradizione che è propria del manuale: lo strumentario proposto è quello essenziale per trasformare i luoghi dell'identità di una data comunità in luoghi in cui si possano specchiare le culture del mondo intero. Il manuale è articolato in due sezioni. La prima sezione, Strumenti, presenta le tecniche di studio e di promozione dei paesaggi culturali che diversi saperi mettono a disposizione: dalla stesura di carte tematiche, al censimento e alla catalogazione dei beni presenti nei paesaggi culturali, alla realizzazione di eco-musei e mappe di comunità, all'utilizzo delle nuove tecnologie di comunicazione per lo studio e la valorizzazione dei paesaggi culturali, fino ad arrivare ai modi per promuoverne il riconoscimento sia dal punto di vista del marketing territoriale sia sul piano politico-istituzionale delle candidature a entrare a far parte di liste di eccellenza. La seconda sezione, Architettura come strumento, descrive pratiche e conoscenze necessarie per la gestione e il progetto dei paesaggi costruiti, con riferimento alla valorizzazione del patrimonio architettonico diffuso, al controllo del ruolo delle infrastrutture nella percezione del paesaggio, alla realizzazione di parchi tematici e alla comunicazione visiva.
L'impronta industriale. Analisi della forma urbana e progetto di trasformazione delle aree produttive dismesse
Michela Barosio
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2008
pagine: 192
Il libro indaga innanzitutto il rapporto tra le grandi aree industriali e la struttura della città contemporanea, quindi l'importanza che quelle aree rivestono nel progetto e nell'assetto della città futura. Spesso giudicate inutilizzabili e senza valore di mercato nel momento in cui sono state dismesse, le grandi aree industriali urbane sono attualmente oggetto di crescenti attenzioni, in ragione della loro estensione e della loro localizzazione. Negli ultimi decenni la loro trasformazione ha innescato il ridisegno di interi comparti urbani. Spesso tuttavia ci si è accostati a queste vaste aree come a dei desolati terrains vagues da riempire semplicemente con nuove funzioni o come a delle gray areas cui sovrapporre segni nuovi, casuali e senza rapporto con la città circostante. Per riprogettare queste aree può rivelarsi allora utile studiarne la morfologia e prendere coscienza del loro valore semantico e strutturale rispetto al resto della città. L'obiettivo di questo lavoro è predisporre strumenti tecnici utili all'analisi preliminare delle aree dismesse e soprattutto alla loro riprogettazione e alla valutazione della qualità dei progetti e delle realizzazioni proposti per la loro riqualificazione.
Il cantiere di una prospettiva. Vicende costruttive dei poderi di Stupinigi tra XVIII e XIX secolo
Anna M. Viola, Michela Barosio
Libro: Copertina morbida
editore: CELID
anno edizione: 2008
pagine: 180
Quello di Stupinigi, nella pianura a sud di Torino, è un complesso figurativamente ricco e articolato. Il salone ellittico juvarriano è il cuore di un'architettura che sottende un intero territorio. Il vialone rettilineo che proviene dalla capitale, i poderi, il giardino circolare e tutta la tenuta, sono elementi eclatanti nel ridisegno di un brano di paesaggio compreso fra le mura della città e le Alpi. Tuttavia, ogni paesaggio disegnato è frutto non (solo) dell'ingegno di uno o più architetti, ma del labor che compete alla costruzione fisica di luoghi, di spazi e di prospettive. Così, dietro la realizzazione del Concentrico di Stupinigi si cela un mondo di maestranze, di capomastri, di impresari, di pratiche di cantiere, dove ogni materiale è impiegato secondo precise istruzioni, affinché ciascun elemento sia messo in opera a regola d'arte. Questo libro, scritto a partire dai documenti iconografici conservati presso l'Archivio Storico dell'Ordine Mauriziano di Torino e corredato di saggi che ne guidano la lettura, racconta quel mondo di fatiche e di esperienze costruttive. Costituisce in questo modo un contributo di conoscenza al cantiere di restauro di opere del Settecento.