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Libri di Michele Furci

San Leoluca Patrono di Vibo Valentia. Santità della Chiesa vibonese sul finire del primo millennio

San Leoluca Patrono di Vibo Valentia. Santità della Chiesa vibonese sul finire del primo millennio

Michele Furci

Libro: Libro in brossura

editore: StreetLib

anno edizione: 2025

In un contesto storico di mutamenti epocali negli stili di vita, nel rapporto relazionale tra persone sempre più interconnesse con ogni tipo di social, si avverte sovente un vuoto e una solitudine che soltanto un nuovo umanesimo cristiano potrà colmare. Un mondo contemporaneo in cui più entità del creato, in particolare persone e sistemi territoriali, reti locali e globali si collegano tra loro in modo reciproco, senza un soggetto che li unifica e li pone di fronte alla limitatezza e alla temporaneità dell'esistenza umana, finisce inevitabilmente per creare relazioni di interdipendenza dal soggetto più influente o che ha il dominio reale sulla società. Il radicamento delle comunità cristiane in Calabria e il vissuto di santità, come il Patrono di Vibo Valentia a ridosso degli ultimi secoli del primo millennio, ci riconducono al valore della crescita sociale con un orizzonte caratterizzato dall'interdipendenza a qualcosa che va ben oltre i limiti della materialità. Le esperienze delle santità legano gli individui al reciproco sostegno, giacché si basano sulla congiunzione del bisogno interiore individuale alla condivisione al destino della comunità cui si appartiene. L'interdipendenza nella pietà popolare è un fenomeno straordinariamente attuale per capire come le pratiche devozionali, sebbene individuali, in realtà si intrecciano con la vita comunitaria. Un processo sociale di cui in questo inizio di terzo millennio c'è proprio bisogno per ricreare un tessuto ricco e dinamico di fede e tradizioni relazionali collettive. In questa dimensione storicistica, l'approfondimento della materia che riguarda la pietà popolare, sebbene abbia aspetti teologici riguardanti in particolare lo studio di Dio e della dimensione trascendente della religione, assume anche in una visione laica un valore concreto per dare senso dell'appartenenza a qualcuno e a qualcosa che con la sua spiritualità va oltre la quotidianità dell'esperienza e della realtà empirica. Il vissuto di San Leoluca, unito alla dimensione salvifica che gli ha attribuito e riconosciuto la pietà popolare nei secoli successivi alla sua dipartita, testimonia nelle due città che l'hanno elevato a Santo Patrono un bisogno esistenziale che ha contraddistinto e tuttora caratterizza quanti hanno il dono della fede. La ricostruzione storica del suo vissuto, compresa la diatriba sul posto dove l'abate Leoluca completò la sua missione terrena, in realtà sostanzia ciò che in questo ambiente storico sembrerebbe non più attuale. Eppure i santi Patroni, esaminando il loro profilo storico e quello delle comunità che li rivivono annualmente con le feste liturgiche e civili, documentano un senso di appartenenza e di vita collettiva difficilmente riscontrabile in altro momento che registra numeri record di spettatori meramente fine a sé stessi. La storia del santo Patrono di Vibo Valentia, dopo aver percorso l'intero secondo millennio come fede tributatagli dalla pietà popolare cittadina, ha il pregio di elevare in una dimensione più vasta il portato della santità del proprio Patrono. Lodevole dunque l'idea del Premio Internazionale della Testimonianza, cui è seguito il Comunitarium e ora anche le edizioni Leolucanie. Sono concrete iniziative di fede che possano rigenerare il senso per cui nel lontano IV secolo le comunità urbanizzate sentirono il bisogno dare origine al santo protettore sul piano spirituale in ogni comunità. Oltre a un momento di fede,il culto al santo patrono realizzò sul piano antropologico una grande svolta comportamentale dei cittadini, al punto che il suo avvento è ritenuto storicamente fondatore di un nuovo modello di civiltà.
16,00

Unità d'Italia. Dal centralismo cavouriano del 1853 all'autonomia differenziata del 2024

Unità d'Italia. Dal centralismo cavouriano del 1853 all'autonomia differenziata del 2024

Michele Furci

Libro: Libro in brossura

editore: StreetLib

anno edizione: 2025

"Un libro dal contenuto innovativo: la ricostruzione della struttura dello Stato unitario dalla sua nascita (1861) ai nostri giorni (2024), 163 anni di vita politica che si intrecciano con la formazione della struttura istituzionale statale e le sue articolazioni territoriali. Un modello che nasce in una realtà statuale preunitaria, il Regno di Sardegna o sardo-piemontese che, dal 17 marzo 1861, senza alcuna mediazione politica, economica, culturale e sociale, viene imposto sull’intera penisola italiana a tutte le comunità degli Stati preesistenti. Non in ragione di una politica di coesione o di un meticciato culturale tra le diversissime collettività, che costituiscono ora le venti Regioni dello Stato italiano, bensì in virtù di articolati di leggi calate dall’alto. Una forma di Stato o Monarchia costituzionale albertina che irrompe in un contesto di pratiche relazionali sedimentate e interiorizzate dai suoi popoli nel corso di secoli di storia. Sicché, per evitare un approccio acritico o polemico tra nostalgici del risorgimento italico e coloro che albergano idee secessioniste di maniera, la scelta effettuata in questo volume è stata quella di ricostruire il profilo storico della struttura dell’Amministrazione Pubblica, attraverso i vari contesti storico-politici, con l’obiettivo di evidenziare piuttosto la sua funzionalità al disegno ideologico dei reali protagonisti del potere di ogni periodo. Emerge in tal modo il profilo delle forme con cui la Politica dominante di volta in volta ha modellato e utilizzato le strutture istituzionali per governare i processi sociali sin dalla fase costitutiva della Nazione. Nella dimensione organica con cui è assegnato il ruolo all’intera struttura del Pubblico Impiegato, anche quando talvolta l’esercizio assume funzioni autonome in termini di tecnostruttura, il potere politico ha riservato a se il primato e la scelta secondo l’indirizzo o le opzioni programmatiche di cui è portatore chi governa i processi sociali. Attraverso il profilo dell’evoluzione dell’Organizzazione della Contabilità delle Amministrazioni e dei Servizi Pubblici, s’è fatto emergere in particolare il livello raggiunto sul piano professionale e organizzativo della Pubblica Amministrazione che giunge sino ai nostri giorni. Ciò è servito in primo luogo per comprendere l’evoluzione del ruolo e delle funzioni del servizio pubblico, ovvero il governo delle istituzioni statali e delle sue articolazioni territoriali, nelle fasi in cui in realtà si decidono e si determinano i processi gestionali delle Amministrazioni pubbliche. Si tratta dei momenti cruciali durante cui, con il fisco e l’utilizzo della perequazione, si governano i destini economici e sociali delle comunità di riferimento. Valutando il peso di dette ricadute e le pieghe che le strutture istituzionali assumono in virtù del modello funzionale al disegno politico, il giudizio sulle nuove forme che s’intendono realizzare con l’autonomia differenziata emerge concretamente e in maniera oggettiva. Nel corso degli ultimi venticinque anni, tuttavia è avvenuto un mutamento profondo nel ruolo e nella funzione della tecnostruttura al punto che, paradossalmente, il governo concreto e le ricadute dei suoi atti non risiedono più nella classe politica ma nelle mani della burocrazia. Dal riesame storicizzato emerge in maniera evidente che, sebbene la PA e le forme di Stato e di Governo abbiano avuto nell’arco temporale di centosessantatré anni modelli molto differenti, il dualismo tra le due Italie è andato sempre peggiorando le condizioni del Mezzogiorno, il cui svantaggio strutturale provocato sin dall’inizio rischia ora di peggiorare irrimediabilmente."
20,00

San Gennaro da Calafatoni terra di Caroniti di Joppolo. I primi secoli cristiani alle pendici del Poro e le umili origini calabresi del Santo Patrono di Napoli

San Gennaro da Calafatoni terra di Caroniti di Joppolo. I primi secoli cristiani alle pendici del Poro e le umili origini calabresi del Santo Patrono di Napoli

Michele Furci

Libro: Libro in brossura

editore: StreetLib

anno edizione: 2024

È storicamente certo che comunità cristiane nei primi secoli si sono radicate sulla costa tirrenica calabrese e alle pendici del Poro. Il territorio, giacché transito degli orientali che imboccavano la penisola italica, fu attraversata pure dagli apostoli diretti a Roma. Le archeologie a Taurianum di Palmi evidenziano insediamenti realizzati in forme comunitarie nel II e III secolo. Tra il 294 e il 336, addirittura, è accertata poi una comunità femminile che si richiamava a San Fantino. Significative rimangono infatti tra le tante alcune santità di calabresi: San Fantino Taumaturgo di Taureana (294-336); Sant'Antero, 19° Vescovo di Roma, (III secolo); S. Dionisio o Dionigi (Papa nel 259); Santa Domenica da Tropea (III secolo), è una Martire cristiana che smentisce i luoghi comuni secondo cui la diffusione della fede sarebbe avvenuta con i monaci Basiliani. Il tutto da basi robuste all'esistenza di San Gennaro Presbitero Episcopo da Calafatoni di Caroniti di Joppolo, attuale provincia di Vibo Valentia. Del Santo Patrono di Napoli per lungo tempo si era dato per scontato che fosse nativo della medesima città. Ora la narrazione, che la nascita e la vita spirituale del giovanissimo Gennaro possa essere realmente a Calafatoni di Caroniti, trova riscontri storici che ne danno valore sul piano della scientificità. È provato che dalla terra di Calabria, talvolta identificata come Bruzia, i Santi martiri sono partiti alla volta di Roma seguendo l'antica via Popilia. La dimensione dei processi di radicamento socio-religiosi del secondo secolo d.C. sostanziano la tesi della nascita di san Gennaro nel borgo di Catalafoni, fortificandola rispetto ad altri assunti sui luoghi di Napoli o Benevento. L'evangelizzazione in quei primi secoli, come è ampiamente dimostrato, non parte da Roma o da altre regioni del centro, bensì si diffonde e si estende dal Medio Oriente seguendo gli itinerari che percorsero i grandi evangelizzatori come san Pietro e san Paolo. Un nuovo umanesimo, degli anni venti del terzo millennio, ha bisogno di riscoprire la vera missione di un Episcopo Itinerante, quale fu il giovane Gennaro di Calafatoni. che in quel contesto storico ha immolato la vita per far trionfare il messaggio di Gesù e il sacrificio di salvezza dell'incarnazione. Senza tergiversare con assunti tecnocratici, il messaggio ci dice che alla violenza si risponde con la pace, all'umiliazione con la dignità, all'ingiustizia con l'amore verso il prossimo, al ritardo altrui con la cooperazione e la solidarietà. La venerazione dei santi rende visibile il significato della Resurrezione del Cristo come compimento di ciò che, sebbene appaia come fenomeno immateriale, in realtà concreta nel gesto del martirio umano la vittoria dell'amore trascendente sulla morte materiale. La verità storica sui luoghi dei protagonisti delle santità, nella dimensione del concetto di fraternità, non serve perciò per innalzare pennacchi o vessilli campanilistici, bensì per comprendere bene gli itinerari del disegno imperscrutabile dall'Altissimo.
14,00

Calabria. Insediamenti cristiani e origini delle feste. Filadelfia, la santa patrona e i patroni delle sue parrocchie

Calabria. Insediamenti cristiani e origini delle feste. Filadelfia, la santa patrona e i patroni delle sue parrocchie

Michele Furci

Libro: Copertina morbida

editore: StreetLib

anno edizione: 2021

Per comprendere il perché vi è tanta devozione rivolta all'immagine dei Santi e in particolare il senso di appartenenza che ogni comunità parrocchiale e l'intera cittadinanza laica avvertono nella ricorrenza della festa del Santo Patrono, è importante rivisitare il profilo storico sin dall'origine del proprio paese natio. Bisogna riscoprire perciò la formazione di un sentire comune che, riguardo la fede e la spiritualità che appartiene ad ogni essere umano, si traduce in tutti gli atteggiamenti che passano sotto il termine di Pietà Popolare. Così, visti i contatti che questa Regione teneva con l'Oriente, si può affermare con certezza che il Cristianesimo in questo lembo di terra italica comparve nei primi tempi delle sue origini, giacché lo stesso San Paolo, nel suo itinerario che lo condusse a Roma, transitò proprio dalle terre calabresi per poi approdare sul suolo di Reggio Calabria. Con la ricostruzione della nascita e diffusione della fede Cristiana, si ricostruisce quindi la storia della Chiesa che giunge sino ai nostri giorni. La riforma definitiva, da cui seguirono ulteriori aggiustamenti e successivi sviluppi, si ebbe con il Concilio di Trento, aperto nel 1545 e chiuso nel 1563. Al Concilio di Trento seguì poi il Vaticano I, giugno 1868 - luglio 1868, e il Vaticano II, aperto da Giovanni XXIII nel 1962 e chiuso nel 1965 da Paolo VI. La vicenda di Filadelfia per il modo in cui si è concretata è significativa e di valenza regionale.
16,99

Il sindacato nella gestione dell'impresa. Nel centenario del biennio rosso 1919-1920. Un nuovo orizzonte per fermare l'arbitrio e tenere il passo alle multinazionali nel sistema globale

Il sindacato nella gestione dell'impresa. Nel centenario del biennio rosso 1919-1920. Un nuovo orizzonte per fermare l'arbitrio e tenere il passo alle multinazionali nel sistema globale

Michele Furci

Libro: Copertina morbida

editore: StreetLib

anno edizione: 2021

La questione del lavoro e la destrutturazione del tessuto produttivo del Paese richiede uno sforzo urgente per comprendere, riflettendo senza riserva alcuna, quale sia la missione sindacale in questo primo scorcio del terzo-millennio. Inevitabile, perciò, con il sapere della realtà che ci circonda, ripercorrere le tappe fondamentali della storia del movimento operaio. Il tema serve per attualizzare sia i contenuti del riscatto sociale indicati dal manifesto di Marx e Engels nel 1848 e sia per prendere atto dei principi basilari della dottrina sociale cristiana, codificati da Leone XIII con la pubblicazione della Rerum Novarum nel 1891. La combinazione positiva dei postulati contenuti nei due documenti, chiave di lettura dei processi scaturiti dalla prima rivoluzione industriale dell'ottocento, serve per sconfiggere l'idea aberrante dell'iper-liberismo di questo XXI secolo che, imponendosi nella gestione odierna delle unità produttive e dei servizi in maniera impersonale, annulla il normale rapporto duale di relazioni industriali delle parti sociali, concretatosi in Europa e in Occidente dopo un secolo di conquiste sindacali sul versante della democrazia economica. Bisogna ripartire dalle origini del sindacato poiché, per la dimensione del conflitto che sta soffocando la funzione del lavoro in Occidente, il riesame apre scenari del tutto inesplorati nell'esperienza che ha attraversato il XX secolo.
15,99

Melissa a sessant'anni dall'eccidio

Melissa a sessant'anni dall'eccidio

Michele Furci

Libro

editore: Adhoc

anno edizione: 2009

10,00

Storia, ricerca e formazione per offrire servizi ottimali
5,00

Dynamis. Tra Hipponion, Medma e Locri Epizeferi. Un paese dal nome greco nella valle del Mesina
18,00

La CGIL in trincea. Nei 32 mesi che sconvolsero la città di R. C.

La CGIL in trincea. Nei 32 mesi che sconvolsero la città di R. C.

Michele Furci

Libro: Copertina rigida

editore: Monteleone

anno edizione: 2006

pagine: 132

15,00

Solidarietà, rivendicazioni, lotte. Breve memoria...

Solidarietà, rivendicazioni, lotte. Breve memoria...

Michele Furci

Libro: Copertina rigida

editore: Monteleone

anno edizione: 2006

8,00

Il decennio francese. Monteleone provincia del Regno di Napoli (1806–1816)

Michele Furci

Libro: Libro in brossura

editore: Libritalia.net

anno edizione: 2025

Nell'anno 1074, sulle rovine dell'antica Vibo, appellata dai Romani Valentia, venne edificata dai seguaci di Ruggero il normanno la città di Monteleone. Essa, nel corso dei secoli, ebbe più di una denominazione: dai Fenici, secondo alcuni, dai Focesi, secondo altri, ebbe come primo nome quello di Hipponium; secondo altri ancora, i primi abitatori furono degli indigeni Brezzi o siculi che le diedero il nome di Veip, Veiponiun, e dunque dai Greci Hipponion; successivamente, nel 192 a.C., prese il nome di Vibo Valentia, poi come detto prima, Monteleone e, infine, con il decreto n. 2449 del 8 dicembre 1927 il nome odierno di Vibo Valentia. P. Tarallo, Raccolta di notizie e documenti della città di Monteleone di Calabria, Tip. G. La Badessa, 1926; Mons. Dott. F. Albanese, Vibo Valentia nella sua storia, voi. 1, Grafica Calabrese, VV 1975. Bollettino delle leggi, anno 1928.
22,00 20,90

Padre Pacifico, l'ultimo frate della chiesa della Riforma di Cutro. Personaggi religiosi e laici protagonisti della storia che meritano di essere conosciuti

Salvatore Migale

Libro: Libro in brossura

editore: Libritalia.net

anno edizione: 2025

pagine: 506

Un omaggio a frate Pacifico Zaccaro, figura emblematica di riferimento per diversi anni della comunità di Cutro. Il libro rappresenta una preziosa documentazione di un frate francescano dell'Ordine dei Minori che ha saputo abbracciare con fede, la spiritualità religiosa del suo ordine e, al contempo, emerge in lui una grande passione per la scrittura, per la poesia e per l'arte della pittura. Leggendo il libro, ricco di avvenimenti e di storia comunitaria del centro cittadino, il lettore avrà modo di scoprire i percorsi umani di un protagonista, dalla personalità sorprendente per umanità e umiltà ma anche dettagli della vita sociale della cittadina di Cutro non facilmente individuabili se esaminati dalla semplice lettura dei documenti.
25,00 23,75

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