Libri di Michele Nardelli
Sicurezza
Mauro Cereghini, Michele Nardelli
Libro: Libro in brossura
editore: EMP - Edizioni Messaggero Padova
anno edizione: 2018
pagine: 104
Il Novecento è stato il secolo di Auschwitz e della violenza. Le guerre hanno contato milioni di morti, e l’umanità si è rivelata in grado di distruggere il pianeta che la ospita. Eppure nel secolo scorso la sicurezza non era quell’ossessione che oggi offusca lo sguardo. Ci siamo risvegliati dall’illusione del progresso e delle sue magnifiche sorti, scoprendoci aridi di pensiero e privi di futuro. In un presente pieno di insidie, l’incertezza si tramuta in paura, e la paura in aggressività. Per dare una nuova possibilità all’umanesimo occorre fare i conti con le grandi tragedie del Novecento. E nell’elaborazione del passato trovare le ragioni di un cambio di paradigma, capace di far propria la cultura del limite e la forza della nonviolenza. Occorre trasformare l’idea di sicurezza: non difesa dagli altri, ma cura dello stare assieme.
Inverno liquido. La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa
Maurizio Dematteis, Michele Nardelli
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2023
pagine: 256
C’è un momento preciso in cui capisci che qualcosa sta cambiando. Sei nato e cresciuto pensando che sarebbe sempre stato così, anno dopo anno, stagione dopo stagione. Poi un giorno ti svegli e d’improvviso gli impianti di risalita sono fermi. E capisci che quel mondo è finito. L’emergenza sanitaria legata al Covid 19 ha messo in luce l’estrema debolezza del modello economico legato al turismo dello sci da discesa sulle montagne. In un’epoca nella quale il Climate Change ne accorcia le stagioni e ne aumenta i costi, in cui la crisi economica lo rende uno sport elitario e il cambiamento culturale vede prospettarsi una diversa domanda di svago anche nei centri vocati alla monocultura del turismo invernale, quali prospettive di riconversione possono essere messe in campo? In un lungo reportage dalle montagne italiane (Alpi e Appennini) imprenditori, operatori e testimoni del mondo dello sci si raccontano, analizzano i fallimenti, spiegano i percorsi di riconversione, fotografano i sogni di rinascita. Un libro che racconta cosa ne è oggi della passata stagione dello sci di massa.
Il monito della ninfea. Vaia, la montagna, il limite
Diego Cason, Michele Nardelli
Libro: Libro in brossura
editore: Bertelli Editori
anno edizione: 2022
pagine: 320
Una piccola buona notizia, per un insieme di ragioni. La prima è che quella precedente (che pure aveva già avuto una ristampa) è andata esaurita. Ne erano state stampate 1.500 copie e, malgrado la pandemia ci avesse tarpato le ali proprio all’indomani dell’uscita a fine gennaio 2020, la vendita in libreria e nel corso delle presentazioni è andata bene. La seconda è che nella stesura della prima edizione non potevamo certo immaginare che di lì a qualche giorno il pianeta sarebbe stato sconvolto da un virus che avrebbe modificato le nostre vite. Eppure, come qualcuno ci ha scritto, era come se ne parlassimo in ogni pagina. Una terza ragione è che abbiamo imparato il significato della parola “sindemia”, un intreccio di crisi in connessione fra loro, così che la tesi del libro che indicava Vaia come un messaggero veniva drammaticamente confermata creando una stretta relazione fra il cambiamento climatico, la nascita di nuove patologie e l’insostenibilità del nostro modello di sviluppo. Infine perché Vaia, pur essendo trascorsi più di tre anni dall’evento di maggior impatto ambientale che ha sconvolto l’arco alpino, ci chiede di interrogarci sul futuro delle foreste dolomitiche, sulla loro fragilità e sull’urgenza di ripensare al nostro rapporto con la montagna. A queste ragioni abbiamo cercato di dare delle risposte nella seconda edizione del libro, attraverso l’aggiunta di una nuova prefazione di Maurizio Dematteis, direttore di “Dislivelli”, con l’aggiornamento dei dati relativi all’estrazione del legname e con una corposa postfazione – “Il vento e il virus” – che ci parla dell’inimmaginabile che ci ha costretti almeno per un attimo a fermarci. Inoltre due corpose appendici: la prima riprende il Sesto Rapporto della Commissione sul clima delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico; la seconda costituita dalla proposta di “Un Green deal per le foreste dolomitiche – Vaia, da sciagura ad opportunità”, un documento della società civile che costituisce una traccia di lavoro per tutta la comunità di persone che nell’ecosistema dolomitico ragionano sul “dopo Vaia”. Un centinaio di pagine in più, in una cornice impreziosita dall’immagine del “Drago Vaia”, l’opera realizzata con gli schianti di Vaia da Marco Martalar nel comune di Lavarone.
Il monito della ninfea. Vaia, la montagna, il limite
Diego Cason, Michele Nardelli
Libro: Libro in brossura
editore: Bertelli Editori
anno edizione: 2020
pagine: 240
Smemorandum. Tutto quello che non ricordiamo e che vorremmo ricordare. Ricette di base cucina e pasticceria
Giorgio Nardelli, Michele Nardelli
Libro: Copertina morbida
editore: Consorzio Zafferano
anno edizione: 2016
pagine: 560
Darsi il tempo. Idee e pratiche per un'altra cooperazione internazionale
Mauro Cereghini, Michele Nardelli
Libro: Libro in brossura
editore: EMI
anno edizione: 2008
pagine: 224
La cooperazione internazionale allo sviluppo è una grande novità emersa nel ventesimo secolo. Guerre, povertà, catastrofi naturali, situazioni di abbandono avrebbero avuto un impatto ancora più grave se non ci fosse stata la risposta puntuale di persone, gruppi, organizzazioni e governi disposti ad intervenire. Grandi temi come il divario Nord Sud, la disuguaglianza dei mercati, il debito internazionale o le politiche ambientali sono entrati nelle nostre case grazie all'impegno di campagne e organismi della cooperazione internazionale. Ma tutto questo è passato. Oggi il mondo della cooperazione è in crisi e il concetto stesso di aiuto allo sviluppo appare superato. Crisi di senso, perché non si sa più verso quale sviluppo è realistico muoversi. E crisi di efficacia, perché spesso conta più la visibilità dei donatori che il risultato per i beneficiari. Occorre allora ripensare la cooperazione in un mondo che non è più quello del Novecento. Occorre fermarsi e riflettere. Darsi il tempo è un saggio sulla cooperazione internazionale, ma anche il racconto di idee e pratiche raccolti in anni di esperienze sul campo. E' un invito ad abbandonare la retorica dell'aiuto perché nessuno è solo povero - e ad oltrepassare la logica dell'emergenza perché agire responsabilmente significa prendersi il tempo per conoscere. Un'altra idea della cooperazione, che esige un pensiero diverso.