Libri di Michele Tortorici
Se l'inchiostro è finito. Cronache familiari e scolastiche di settant’anni fa
Michele Tortorici
Libro: Libro rilegato
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2023
pagine: 260
Se l’inchiostro è finito, vuol dire che un calamaio è rimasto vuoto. Oggi, chi sente parlare di inchiostro pensa a quello contenuto nelle cartucce delle stampanti. Se si sforza un po’ e se, magari, non è proprio giovane, può arrivare a pensare a quello contenuto nel serbatoio di una penna biro. Se si sforza molto e se è già un po’ anziano, può almanaccare fino a farsi venire in mente il serbatoio di una penna stilografica. Oggi, appunto. Quelle che scrivo, invece, come afferma con chiarezza il sottotitolo di questo libro, sono Cronache familiari e scolastiche di settant’anni fa. I fatti dai quali scaturisce il contenuto di queste Cronache si svolgono tra la fine di dicembre del 1953 e i primi di gennaio del 1954. Una mattina, il 7 gennaio del 1954, è finito l’inchiostro contenuto in un calamaio: si trattava, in particolare, del calamaio incassato nel mio banco, a scuola.
L'ultima àncora. Cinque favole di vita quotidiana e Tre cronache sulla «bomba»
Michele Tortorici
Libro: Libro rilegato
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2022
pagine: 68
Questo libro stava per nascere come una raccolta di favole in versi e basta. Favole, cioè racconti d’immaginazione, con al centro un argomento che all’autore sta molto a cuore: il tempo. Anzi, il tempo e i tempi, tanto è vero che l’ultima favola si intitola Il presente, il passato e il futuro. Ma, a un certo punto, è arrivata la guerra. Qualcuno, dopo decenni, ha ricominciato a parlare concretamente di “bomba”, di quella “bomba”: sul tempo e sui tempi le favole non sono bastate più; ormai si trattava di cronaca. È nata così la seconda parte del libro, nella quale l’autore si dichiara pessimista.
I fiori di borragine
Michele Tortorici
Libro: Libro rilegato
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2019
pagine: 16
"Versi tanto umili che non si alzano al di sopra di un marciapiede sbrecciato".
All'orizzonte, i fari
Anna Maria Di Brina
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2018
pagine: 113
«Sempre all'orizzonte risplendono/ i fari.» L'immagine misteriosa del faro, simbolo antico di speranza e d'approdo, ma anche meta irraggiungibile, oggetto di un desiderio teso inevitabilmente all'altrove, introduce con forza iconica a questa silloge di Anna Maria Di Brina. Come cogliere, con la potenza originale della parola, il tempo acceso dei sentimenti, degli slanci, di intuizioni e memorie? Come trasferire il fluire tumultuoso e cangiante della vita nella musica limpida, sperimentale e giocosa del verso? Anna Maria Di Brina raccoglie la sfida e con gli strumenti in dote ai poeti — il ritmo e le immagini — propone al lettore un viaggio che diviene esperienza conoscitiva di grande fascino e profondità. La varietà dei temi, dal dialogo con gli alberi, a storie di incontri e addii, a fotografie multicolori di istanti e metamorfosi, al ruolo salvifico della poesia, si esprime in un'ampia gamma di ritmi e di richiami sonori. Nella sua ricerca l'autrice risale con grazia alle origini della poesia contemporanea: rintracciabili all'orecchio attento sono echi e richiami ai classici e ai moderni, da Pascoli a Montale, da Caproni ad Antonia Pozzi. Prefazione di Michele Tortorici.
Due bugie di Dante. Ciacco e Filippo Argenti non sono mai esistiti. Perché l’autore se li è inventati?
Michele Tortorici
Libro: Libro in brossura
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2018
pagine: 157
I primi commentatori della Commedia si sforzarono di trovare, per ciascuno dei personaggi coevi a Dante che compaiono nel poema, una precisa identità storica. Spesso una totale mancanza di documenti, palesi contraddizioni o fantasiose falsificazioni dimostrano che essi non avevano la più pallida idea di chi fossero quei personaggi. Una analisi dei casi di Ciacco e di Filippo Argenti condotta senza pregiudizi porta a scoprire che le incoerenze e le manipolazioni toccano per questi due personaggi livelli macroscopici e, per quanto riguarda il secondo, può far sospettare che quegli antichi commentatori (e tra loro, in prima fila, il Boccaccio) volessero tenere nascosto qualcosa che ritenevano disonorevole per Dante. Un vero e proprio giallo. L'autore affronta questo groviglio di questioni con un'indagine accurata dal punto di vista storico, critico e filologico, ma anche con una certa leggerezza narrativa: non è usuale trovare i nomi di Mike Buongiorno e di Caparezza in un saggio letterario. Ne emerge una certezza: né Ciacco né Filippo Argenti sono mai esistiti. Di conseguenza la domanda che l'autore si pone a proposito di questi personaggi non è più: "Chi furono storicamente?", ma: "Perché Dante se li è inventati?". La risposta a questa domanda, che conclude il saggio, penetra nelle pieghe più profonde del genio dantesco. Ma non la riveliamo qui: abbiamo detto che si tratta di un giallo!
Una confessione spontanea
Michele Tortorici
Libro
editore: Manni
anno edizione: 2018
pagine: 176
È una domenica di luglio in un complesso di casette al mare, al Circeo. In una pace scandita da letture, bagni e grigliate, si scopre l'assassinio di un contadino che, in mezzo a quelle casette, allevava le sue mucche. Odetta, coinvolta come testimone, ne ha di cose da raccontare: al commissario puntiglioso, alle sue amiche Anita e Olga e - forse - anche all'assassino. Nel frattempo, quell'oasi di tranquillità ha cominciato a rivelare vizi e segreti che nessuno sospettava, e tanto meno Odetta. Tuttavia, dall'osservatorio privilegiato della sua insonnia, aiutata da un acuto e ironico senso di osservazione, riuscirà a dipanare una matassa che pareva senza capo né coda.
Piante del mio giardino
Michele Tortorici
Libro
editore: Campanotto
anno edizione: 2018
pagine: 48
Raccolta di poesie, poesia italiana contemporanea.
Il cuore in tasca
Michele Tortorici
Libro: Copertina morbida
editore: Manni
anno edizione: 2016
pagine: 140
La poesia, «durante lo scorrere / ordinario del tempo», aiuta a vivere, soprattutto quando certi minuti che «devono credersi importanti», «vi arrivano / addosso con brutalità, a passi pesanti, e vi aggrediscono». Nella Prefazione Francesco Muzzioli scrive di versi ironici e discorsivi, con parole che sono cose e però dicono altro. Annota che non c'è nulla di ermetico o di sottilmente evocativo in questa poesia che, nell'ampio tratto di un verso preferibilmente lungo, mostra affabilità verso il lettore. È un volare basso. Parte sì dalle cose, ma per distorcere la loro quieta e normale apparenza, per leggerle da una posizione critica, vale dire vedendole non come "dati", ma come punti nodali: nodi che, dice il poeta, «alla mia mente piace sciogliere. Per ogni nodo che riesco a sciogliere / mi sento più libero».
La musica delle parole. Come leggere il testo poetico
Michele Tortorici
Libro: Libro in brossura
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2016
pagine: 189
"L'iniziazione a un mistero è quel che deve aspettarsi chi si avvia alla lettura di questo libro. Il mistero cui si viene iniziati è un mistero bello: leggere la poesia. [...] L'intento di queste pagine non è quello di insegnare un sapere ma di insegnare un potere. E insegnare un potere richiede un'opera creativa. Difficile non avvertire come l'autore voglia che chiunque legga le sue pagine arrivi a godere in proprio di uno dei luoghi più belli dell'essere umani". Nel saggio che dà il titolo a questo volume, "La musica delle parole", l'autore "ha il pregio di padroneggiare la difficile arte di giungere nei luoghi semplici, e così, in questa sua opera, la poesia viene riscoperta anche come creazione di un ritmo e, grazie ai suoni delle parole, di un'armonia; quindi come ri-creazione della dimensione spazio-temporale e, perciò, come ri-conoscimento dell'eterno". Gli altri saggi del volume costituiscono in gran parte una sorta di esemplificazione di come, concretamente, leggere specifici testi poetici. Insieme con i saggi che si occupano di testi in prosa, essi sono il frutto di letture svolte senza pregiudizi, con mente sgombra: di conseguenza, con risultati critici originali. (Dalla Presentazione).
La vita dell'isola
Michele Tortorici
Libro
editore: Armando Siciliano Editore
anno edizione: 2016
pagine: 72
Fine e principio. Quattro contaminazioni
Michele Tortorici
Libro: Libro rilegato
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2015
pagine: 28
"I versi dei quali si compone questo libro, scritti con diversi propositi tra il 2011 e il 2014, sono scaturiti tutti dalla contaminazione con opere d'arte visuale o con altri versi (quelli delle Metamorfosi di Ovidio, che qualche anno fa ho riletto con rinnovate emozioni) o con entrambe le cose. Ho successivamente proposto questi versi a Marco Vagnini - industrial e graphic designer ma, in questo caso, semplicemente 'illustratore' - perché mettesse in moto, per una nuova contaminazione, la sua folgorante capacità di dare forma a un pensiero così complesso e dalle origini così felicemente ingarbugliate. Infine, li ho riscritti tenendo conto anche delle illustrazioni. Benché si possa affermare che i versi della poesia di ogni tempo si siano sempre contaminati con altro da sé, a questi è certamente capitato di contaminarsi più ancora che a tutti gli altri. Da qui il sottotitolo del libro, che non è un vezzo, ma una constatazione."
Due perfetti sconosciuti
Michele Tortorici
Libro
editore: Manni
anno edizione: 2013
pagine: 88
Nella quiete di una domenica d'inverno, tra mezzogiorno e il primo pomeriggio, in un appartamento del quartiere romano di San Lorenzo, Odetta, ex libraia ora affittacamere, chiacchiera, uno dopo l'altro, con due perfetti sconosciuti. Le sue parole danno voce a un mondo, delineano un modo di pensare, con i suoi dubbi e con i suoi perché, mescolano in una conversazione frenetica impianti elettrici e personaggi della letteratura, questioni d'affitto e ragionamenti sull'essere, osservazioni sull'uso del bidè e critiche alle leggi della finanza, multe per divieto di sosta e liberazione sessuale. Nei due dialoghi si dipana con leggerezza la storia di una vita, prendono forma le sue ragioni e il suo senso, e si rivela, nel finale, un sorprendente segreto. Un romanzo dalla scrittura agile, arguta e coinvolgente, capace di trascinare il lettore in quella casa, in quella domenica, in quelle ore, e di farlo partecipare terzo interlocutore nascosto - alla spumeggiante conversazione di Odetta.

