Libri di Norino Cani
Origini. Lugo e la Romagna occidentale tra romanità e medioevo
Norino Cani
Libro
editore: La Mandragora Editrice
anno edizione: 2025
pagine: 92
Santi, guerrieri e condadini. L'altra Romandìola: la Bassa Romagna tra antichità e medioevo
Norino Cani
Libro: Libro rilegato
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2017
pagine: 160
Muovendo dalla battaglia della Selva Litana per giungere al fatto d'arme di Zagonara, il libro offre le tessere di un mosaico che ricostruisce, attraverso dieci capitoli per altrettante vicende, la storia della Bassa Romagna tra il III secolo a.C. e il XV secolo d.C. Quando ci si cimenta con la storia di un territorio circoscritto il percorso dello studioso deve essere preciso, profondo, multidisciplinare. Non basta rifarsi agli estensori delle storie "ufficiali", per quanto di buon livello, ma occorre consultare meticolosamente gli archivi e le fonti locali e, se si analizzano l'antichità e il medioevo, è indispensabile l'ausilio dell'archeologia e della cartografia. Norino Cani ha questo approccio multidisciplinare, paziente e rigoroso, questa capacità di uno sguardo a 360 gradi.
Pasqua di sangue. La battaglia di Ravenna 11 aprile 1512
Eraldo Baldini, Norino Cani, Pietro Compagni
Libro: Copertina morbida
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2012
pagine: 167
La minuziosa ricostruzione della Battaglia ad opera di Norino Cani che, riunendoli per la prima volta insieme in una grande galleria, traccia i profili di quasi 500 protagonisti e le tavole di Pietro Compagni fanno di questo volume un libro diverso dagli altri che si sono occupati di quell'evento. Quella maledetta Pasqua di sangue del 1512 mostrava il nuovo, terribile volto della guerra, che non vedeva più, tra cavalieri avversari, uno colpirne orgogliosamente un altro con lancia e spada, ma l'anonima palla dell'archibugio di un qualsiasi sconosciuto tiratore senza aspirazioni di gloria, semplice comparsa fra migliaia e migliaia di fanti, contrapposti a pochi, eletti, protagonisti d'alto rango. La guerra non sarebbe stata più la stessa. Una carneficina senza uguali in entrambe le fazioni, una catastrofe anche per i cosiddetti vincitori che persero, insieme ai loro migliori cavalieri, il comandante dell'Armata, Gaston de Foix. La vendetta francese, cieca e disumana, sulla città messa a sacco e violentata per giorni e giorni, provocò effetti impressionanti nell'immaginario collettivo. Se la battaglia impressionò i ravennati che, direttamente, non furono coinvolti più di tanto nei combattimenti, ben più tragiche e immediate furono le conseguenze del sacco. La memoria popolare di quegli eventi assunse, col tempo, quei toni sempre più leggendari, come la storia del mostro.