Libri di Paolo Pecorari
L'Italia economica. Tempi e fenomeni del cambiamento
Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2018
pagine: X-359
Il libro delinea le grandi trasformazioni economiche che hanno consentito all'Italia di passare dall'arretratezza allo sviluppo. Particolare attenzione è rivolta alla politica economica, che, dall'iniziale orientamento liberista e agricolturista della Destra storica, pervenne prima alle opzioni protezionistiche e industrialiste dei governi di Sinistra, poi a quelle produttivistiche ed espansive dell’età giolittiana. La grande guerra segnò una cesura rispetto alla crescita economica del primo ‘900 e preparò la fine dello Stato liberale e l’avvento al potere del fascismo. Del nuovo regime il volume evidenzia la discontinuità tra l’iniziale indirizzo economico di tipo neoliberistico e l’adozione, dopo il 1925, di una politica dirigistica applicata anzitutto agli ambiti monetario e agrario. Tale interventismo si affermò compiutamente negli anni ’30, in concomitanza con la «grande depressione» mondiale, allorché il fascismo, sospinto dalla necessità di salvare il sistema industriale e bancario sull'orlo del collasso, creò, specie con la fondazione dell'Iri, lo Stato «imprenditore e banchiere», ponendo nel contempo le basi di un’economia mista. Dopo il tragico epilogo della seconda guerra mondiale, la ricostruzione economica dell’Italia repubblicana si ispirò ai principi della libertà d’impresa e del mercato concorrenziale, riservando però un notevole peso alle partecipazioni statali e avviando importanti riforme finalizzate al superamento del dualismo Nord-Sud. La stabilizzazione monetaria, l’adesione al sistema di Bretton Woods e la ‘scelta occidentale’ furono decisive per l’entrata del Paese nei grandi organismi sovranazionali e per guadagnargli un ruolo non secondario nel circuito degli scambi internazionali, da cui, del resto, un’economia di trasformazione come la sua non poteva (e ancor oggi non può) prescindere. Dopo gli anni del ‘miracolo’, l’Italia conobbe la «grande inflazione» e le tensioni valutarie del ventennio successivo, imputabili a fattori quali gli shock petroliferi e l’abbandono dei cambi fissi, il deterioramento del quadro politico-istituzionale e la creazione di un sistema di welfare che diede luogo a un profondo dissesto nei conti pubblici. Gli impegni di Maastricht, necessari per approdare all'euro, costrinsero il Paese a imboccare la via di un drastico risanamento, tuttora in corso.
La fabbrica dei soldi. Istituti di emissione e questione bancaria in Italia (1861-1913)
Paolo Pecorari
Libro
editore: Pàtron
anno edizione: 1994
pagine: 248
Luigi Luzzatti e le origini dello «stalinismo» economico nell'età della destra storica
Paolo Pecorari
Libro
editore: Editoriale Programma
anno edizione: 1983
Toniolo. Un economista per la democrazia
Paolo Pecorari
Libro
editore: Studium
anno edizione: 1991
pagine: 200
La lira debole. L'Italia, l'unione monetaria latina e il «Bimetallismo zoppo»
Paolo Pecorari
Libro
editore: CEDAM
anno edizione: 1999
pagine: XII-194
L'economia virtuosa. Orientamenti culturali dei cattolici italiani dall'unità alla seconda Repubblica
Paolo Pecorari
Libro
editore: Studium
anno edizione: 1999
pagine: 200
Luigi Luzzatti economista e politico della Nuova Italia
Paolo Pecorari
Libro
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2003
pagine: 176
Storie di moneta e di banca
Paolo Pecorari
Libro: Copertina morbida
editore: Ist. Veneto di Scienze
anno edizione: 2006
pagine: 234
Giuseppe Toniolo. Etica, cooperazione, economia
Paolo Pecorari
Libro: Copertina morbida
editore: Ecra
anno edizione: 2014
pagine: 216
Questo libro illustra aspetti significativi, e tuttavia poco noti, del pensiero e dell'opera di Giuseppe Toniolo: la crisi del modello liberistico postunitario, che apre la strada alla tariffa semiprotezionistica del 1878; il concetto di Stato sussidiario (o suppletivo); la cultura della cooperazione di credito, con speciale riguardo alle Casse Rurali; il controverso rapporto tra etica ed economia, specialmente sul versante del lavoro e della piccola impresa; le mutuazioni tomistiche e storicistiche in materia di proprietà e di prestito a interesse; lo "spirito del capitalismo" e i suoi inveramenti nelle economie industrializzate; la concezione della storia come disciplina ausiliare delle scienze sociali; il complesso intreccio tra moderno e antimoderno all'inizio del Novecento; i contenuti e gli obiettivi del "concetto cristiano" di democrazia, con specifico riferimento alle valutazioni degasperiane; l'eredità culturale di lungo periodo.