Libri di Pierre Francastel
L'arte e la civiltà moderna
Pierre Francastel
Libro: Copertina morbida
editore: Ghibli
anno edizione: 2020
pagine: 343
Da oltre un secolo la produzione artistica ha subito un'evoluzione radicale, che è causa e insieme conseguenza del suo progressivo radicamento nella vita sociale. Rivoluzione considerevole, prodottasi in un momento storico che ha favorito, nei diversi campi dell'attività umana e della conoscenza, numerosi cambiamenti ugualmente decisivi. L'industrializzazione e i progressi delle scienze, difatti, hanno contribuito alla completa trasformazione dell'universo. Francastel, in questo libro, intende ricercare nuovi rapporti stabilitisi tra produzione estetica e altre attività fondamentali dell'uomo, in particolare quelle tecniche. Lo scopo del suo lavoro è dimostrare che l'arte è una delle funzioni permanenti dell'uomo, e che proprio perciò dev'essere studiata in se stessa e nei rapporti con le altre funzioni, soprattutto speculative e tecniche, che a tutt'oggi sono quelle maggiormente conosciute, suscettibili quindi d'agevolare la scoperta di modi d'approccio e di metodi appropriati per lo studio dell'arte moderna.
Guardare il teatro
Pierre Francastel
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2012
pagine: 234
Per Francastel l'estetica deve riconoscere "la facoltà dell'uomo di informare ciò che lo circonda". La capacità di plasmare il mondo, i modi e le forme con cui ciò avviene sono l'orizzonte di analisi dello storico dell'arte francese. Vengono discusse qui le modalità di visione e di creazione della forma figurativa: la sua natura è indagata alla luce del suo valore di testimonianza storica, inscindibile da quello plastico.
L'arte e il demoniaco. Il male nell'immaginario dell'Occidente
André Chastel, Pierre Francastel, Hans Sedlmayr
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2011
pagine: 114
Di fronte al trittico delle Tentazioni di sant'Antonio di Bosch, lo sguardo si smarrisce e si disperde, travolto dal diluvio di immagini grottesche, curiose, singolari, inquietanti che si affollano attorno al Santo. Mille forme del demoniaco lo circondano, lo tentano, lo afferrano. Il male che esplode in tutte le sue forme diventa in questo quadro l'emblema di un immaginario e di una riflessione dell'arte sull'oscuro, il demoniaco, il perturbante che genera incubi nella mente dell'uomo. Il lettore dei saggi di André Chastel, Pierre Francastel e Hans Sedlmayr raccolti in questo libro ha l'occasione di vedere all'opera tre maestri della storia dell'arte e di riconoscerne immediatamente stili e sensibilità differenti. Francastel indaga le forme del demoniaco nell'arte medioevale, cogliendo nelle sacre rappresentazioni le origini di alcuni suoi tratti tipici. Partendo dal tema del Congresso di Studi umanistici promosso da Enrico Castelli nel 1952, Chastel invece rilegge le paure della cultura europea alla fine del '400. Sedlmayr, infine, si occupa di alcune esperienze pittoriche del '900 – da Ensor a Klee e Picasso – e mostra la presenza viva e dirompente del demonio nell'estetica del nostro tempo. Letture assai diverse ma unite da un dubbio: si può leggere nelle incarnazioni del demoniaco attraverso il tempo una prospettiva continua dove, entrando nella quotidianità, è lo stesso demoniaco che ne incrina le basi metafisiche ed etiche?
Guardare il teatro
Pierre Francastel
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2005
pagine: 233
Per Francastel l'estetica deve riconoscere "la facoltà dell'uomo di informare ciò che lo circonda". La capacità di plasmare il mondo, i modi e le forme con cui ciò avviene sono l'orizzonte di analisi dello storico dell'arte francese. Vengono discusse qui le modalità di visione e di creazione della forma figurativa: la sua natura è indagata alla luce del suo valore di testimonianza storica, inscindibile da quello plastico.
Lo spazio figurativo dal Rinascimento al cubismo
Pierre Francastel
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2005
pagine: 214
Francastel affronta nel presente studio la complessa questione della rappresentazione dello spazio nell'immagine figurativa, e in particolare quella sua obiettiva e razionale declinazione che si è creduto essere la prospettiva lineare rinascimentale. Ma questa, ben lungi dall'offrire una fedele resa dello spazio naturale, risulta una costruzione della spazialità condizionata dalle tecniche disponibili e da un determinato ordine sociale del mondo espresso da un altrettanto determinato momento storico. Non essendo "naturale", tale costruzione ha una sua genesi storico-sociale, un suo sviluppo e un suo declino altrettanto condizionati, che vengono da Francastel comparati con altre, e altrettanto legittime, costruzioni spaziali.