Libri di Pirro Ligorio
Libri delle antichità. Napoli. Volume Vol. 2
Pirro Ligorio
Libro: Libro rilegato
editore: De Luca Editori d'Arte
anno edizione: 2020
pagine: 192
Il corpus si presenta abbastanza organico, anche in relazione alla sua storia: l'idea di un corpus da mettere a disposizione del circolo Farnese si sviluppa dopo il 1565 in una serrata trattativa col cardinale Alessandro Farnese e attraverso la mediazione dell'erudito bibliotecario Fulvio Orsini, il quale ambiva a creare in Palazzo Farnese un centro culturale d'eccellenza per la cultura antiquaria, una "scuola pubblica del mondo". Nell'obiettivo implicito di poter pubblicare i suoi "Libri dell'antichità" con l'aiuto del cardinale, Ligorio allestì e vendette infine nel 1567 la magnifica serie dei 10 codici come sistematizzazione sia pur parziale del suo progetto originario in "quaranta libri" (di cui parla già nel 1553). Secondo le ricostruzioni più attendibili, i codici sarebbero copie o rielaborazioni di testi composti tra il 1550 e il 1565; solo in pochi casi sono stati accertati capitoli aggiornati dopo il 1565. La serie ligoriana divenne una gemma della biblioteca-museo di Palazzo Farnese, avidamente consultata dagli studiosi se non anche saccheggiata nelle opere antiquarie di Orsini e Panvinio. Nel Settecento fu trasferita a Napoli dal re Carlo di Borbone, erede di Isabella Farnese, e si trova tuttora nella Biblioteca Nazionale. Tre volumi sono dedicati alla numismatica, con uno sterminato repertorio di immagini: monete greche (1°), monete romane della repubblica e dell'impero (5°), monete imperiali romane e bizantine (6°). Il 2° volume è dedicato ai "vestimenti" dei romani e di altri popoli antichi. Il 3° alla mitologia, alle "cose sacre, et imagini ornamenti degli Dii de' Gentili, et delli loro origini". Nel 4° "si tratta de Pesi et de Misure varie de diverse nationi, et de Vasi". Due volumi, il 7° e l'8°, di eccezionale importanza per l'apparato illustrativo, sono dedicati alla epigrafia, e in particolare agli "Epitaphij dell'antiche memorie de sepulchri" greci e latini, ordinati secondo categorie differenziate (luoghi, personaggi, professioni, temi mitologici). Il 9° volume è un repertorio enciclopedico geografico-mitologico "de Fiumi et de Fonti, et de Lachi". Il 10° contiene un'importante rassegna di sarcofagi e mausolei romani, accanto a una trattazione storica sul "costume di seppellire di varie nationi".
Libri delle sepolture di varie nazioni
Pirro Ligorio
Libro
editore: De Luca Editori d'Arte
anno edizione: 2019
pagine: 312
I libri delle antichità di Napoli: il corpus si presenta abbastanza organico, anche in relazione alla sua storia: l’idea di un corpus da mettere a disposizione del circolo Farnese si sviluppa dopo il 1565 in una serrata trattativa col cardinale Alessandro Farnese e attraverso la mediazione dell’erudito bibliotecario Fulvio Orsini, il quale ambiva a creare in Palazzo Farnese un centro culturale d’eccellenza per la cultura antiquaria, una “scuola pubblica del mondo”. Nell’obiettivo implicito di poter pubblicare i suoi “Libri dell’antichità” con l’aiuto del cardinale, Ligorio allestì e vendette infine nel 1567 la magnifica serie dei 10 codici come sistematizzazione sia pur parziale del suo progetto originario in “quaranta libri” (di cui parla già nel 1553). Secondo le ricostruzioni più attendibili, i codici sarebbero copie o rielaborazioni di testi composti tra il 1550 e il 1565; solo in pochi casi sono stati accertati capitoli aggiornati dopo il 1565. La serie ligoriana divenne una gemma della biblioteca-museo di Palazzo Farnese, avidamente consultata dagli studiosi se non anche saccheggiata nelle opere antiquarie di Orsini e Panvinio. Nel Settecento fu trasferita a Napoli dal re Carlo di Borbone, erede di Isabella Farnese, e si trova tuttora nella Biblioteca Nazionale. Tre volumi sono dedicati alla numismatica, con uno sterminato repertorio di immagini: monete greche (1°), monete romane della repubblica e dell’impero (5°), monete imperiali romane e bizantine (6°). Il 2° volume è dedicato ai “vestimenti” dei romani e di altri popoli antichi. Il 3° alla mitologia, alle “cose sacre, et imagini ornamenti degli Dii de’ Gentili, et delli loro origini”. Nel 4° “si tratta de Pesi et de Misure varie de diverse nationi, et de Vasi”. Due volumi, il 7° e l’8°, di eccezionale importanza per l’apparato illustrativo, sono dedicati alla epigrafia, e in particolare agli “Epitaphij dell’antiche memorie de sepulchri” greci e latini, ordinati secondo categorie differenziate (luoghi, personaggi, professioni, temi mitologici). Il 9° volume è un repertorio enciclopedico geografico-mitologico “de Fiumi et de Fonti, et de Lachi”. Il 10° contiene un’importante rassegna di sarcofagi e mausolei romani, accanto a una trattazione storica sul “costume di seppellire di varie nationi”.
Libri di diverse antichità di Roma. Oxford-Bodleian Library
Pirro Ligorio
Libro: Libro rilegato
editore: De Luca Editori d'Arte
anno edizione: 2017
pagine: 360
Il Codice di Oxford di Ligorio è un album di 180 fogli di materiali diversi, databili tra gli anni quaranta e gli anni ottanta del ‘500. Anteriori al 1568 sono gli studi sulla topografia di Roma e della Campagna Romana (con particolare attenzione per le tombe e i mausolei sulle strade consolari), sui vestiti antichi e sulle pratiche religiose. Su alcuni di questi capitoli Ligorio continuò a lavorare dopo il 1568 a Ferrara: il che ci consente di conoscere i suoi cambiamenti di opinione e le nuove informazioni acquisite. Una serie di 12 fogli sembrano pertinenti al "Libro delle antichità" edito nel 1553 (non sappiamo perché non furono utilizzati in quella sede). Altri fogli includono progetti architettonici di Ligorio per i restauri della Cappella Sistina del 1564, per le fortificazioni di Civitavecchia e per edifici o progetti del periodo ferrarese. Una trentina di fogli non di mano di Ligorio erano certamente in suo possesso; in altri venti fogli è una traduzione anonima da Vitruvio. Ci sono poi, posteriori a Ligorio, alcuni disegni di chiese di G.B. Aleotti, il quale entrò forse in possesso dei fogli ligoriani, ancora sciolti, tentando di dargli ordine; dopo la sua morte (1636) furono impropriamente aggiunti disegni e capitoli estranei. L’album ligoriano confluì poi nella collezione di manoscritti del gesuita veneziano Matteo Luigi Canonici (1727-1807), dalla quale passò infine nel 1817 alla Bodleian Library di Oxford. In questo volume dell'edizione nazionale si mette in piena luce per la prima volta la complessità di questo mosaico di frammenti con tutte le sue lacune e intrusioni. Il Codice consente per di più di comprendere meglio l’unitarietà e la metodologia del corpus ligoriano, dimostrando che – al di là della ormai superata reputazione di epigrafista falsario – nei disegni di antichi edifici Ligorio cerca bensì correttamente di spiegare quali siano gli elementi desunti dalla osservazione dei reperti e dalla documentazione e dove invece comincino le sue ipotesi.
Antologia di scritti storici
Pirro Ligorio
Libro: Libro rilegato
editore: Universitalia
anno edizione: 2017
pagine: 731
Sono trascorsi quasi quindici anni da quando gli informatici della Scuola Normale Superiore di Pisa guidati da Umberto Parrini – in precedenza impegnati nelle attività del CRIBeCu (il Centro di Ricerche Informatiche per i Beni Culturali fondato da Paola Barocchi), quindi presso il LARTTE (Laboratorio per l’Analisi, la Ricerca, la Tutela, le Tecnologie e l’Economia del patrimonio culturale, oggi non più esistente).
Delle antichità di Roma. Circhi, teatri, anfiteatri e paradossi
Pirro Ligorio
Libro: Libro in brossura
editore: Arbor Sapientiae Editore
anno edizione: 2017
pagine: 125
Questa breve ma vivace trattazione sulle antichità di Roma era stata concepita da Pirro Ligorio come pubblicazione preliminare (e nel testo si ravvisa l'intenzione) alla monumentale enciclopedia antiquaria (Antiquitates) che si accingeva da tempo a compilare, ma che non fu mai data alle stampe. Il testo consente di comprendere il metodo del celebre antiquario napoletano, che fra i primi unì le testimonianze letterarie a riscontri sul terreno e a fonti archeologiche e numismatiche.
Libri delle antichità. Napoli. Volume Vol. 8
Pirro Ligorio
Libro: Libro rilegato
editore: De Luca Editori d'Arte
anno edizione: 2009
pagine: 400
L'opera "Libri delle antichità. Napoli" di Pirro Ligorio è conservata in codici manoscritti presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, Codici ligoriani 1-10. Nell'obiettivo implicito di poter pubblicare i suoi "Libri dell'antichità" con l'aiuto del cardinale, Ligorio allestì e vendette infine nel 1567 la magnifica serie dei 10 codici come sistematizzazione sia pur parziale del suo progetto originario in "quaranta libri" (di cui parla già nel 1553). La serie ligoriana divenne una gemma della biblioteca-museo di Palazzo Farnese, poi nel Settecento fu trasferita a Napoli dal re Carlo di Borbone, erede di Isabella Farnese, e si trova tuttora nella Biblioteca Nazionale. L'opera di Ligorio è stata suddivisa in 10 volumi, corrispondenti a altrettanti codici. Questo volume, l'ottavo, riporta la trascrizione del codice XIII. B. 8 della Biblioteca Nazionale di Napoli, contenente il libro 39 delle Antichità, dedicato (insieme ai libri 34-38, contenuti nel codice XIII. B. 7, già pubblicati) alle iscrizioni latine e greche. In particolare, il libro 39 riguarda essenzialmente le epigrafi sepolcrali di Roma, ma nel codice che lo contiene sono confluiti anche appunti preliminari (qui chiaramente individuati) relativi ad iscrizioni di altri luoghi.
Libri delle antichità. Napoli. Volume Vol. 7
Pirro Ligorio
Libro: Libro con legatura in pelle o di pregio
editore: De Luca Editori d'Arte
anno edizione: 2008
pagine: XIX-499
L'opera "Libri delle antichità. Napoli" di Pirro Ligorio è conservata in codici manoscritti presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, Codici ligoriani 1-10. Nell'obiettivo implicito di poter pubblicare i suoi "Libri dell'antichità" con l'aiuto del cardinale, Ligorio allestì e vendette infine nel 1567 la magnifica serie dei 10 codici come sistematizzazione sia pur parziale del suo progetto originario in "quaranta libri" (di cui parla già nel 1553). La serie ligoriana divenne una gemma della biblioteca-museo di Palazzo Farnese, poi nel Settecento fu trasferita a Napoli dal re Carlo di Borbone, erede di Isabella Farnese, e si trova tuttora nella Biblioteca Nazionale. L'opera di Ligorio è stata suddivisa in 10 volumi, corrispondenti a altrettanti codici. Questo volume, il settimo, tratta dei "Libri delle iscrizioni latine e greche (Libri XXXIV-XXXVIII, codice XIII B.7), è di eccezionale importanza per l'apparato illustrativo, ed è dedicato alla epigrafia, e in particolare agli "Epitaphii dell'antiche memorie de' sepulchri" greci e latini, ordinati secondo categorie differenziate.
Libri delle antichità. Torino. Ediz. italiana e inglese. Volume Vol. 28
Pirro Ligorio
Libro: Libro rilegato
editore: De Luca Editori d'Arte
anno edizione: 2006
pagine: XXXI-261
Pirro Ligorio (1513-1583), architetto napoletano, si distinse per la sua attività di antiquario e direttore di scavi nella Roma post rinascimentale. A metà del secolo legò il suo nome a quello del Cardinale Ippolito d'Este per il quale progettò la Villa di Tivoli (1563-1573), ma i suoi interessi spaziarono nell'analisi di ampi aspetti del mondo antico e della sua cultura: numismatica, epigrafia, ricerche sulle più importanti famiglie romane e altro ancora, cimentandosi in numerosi scritti. I codici, che rappresentano uno egli esempi più alti di questa produzione, sono conservati per la maggior parte nell'Archivio di Stato di Torino da cui proviene il contenuto di questo volume.
Libri delle antichità. Torino. Volume Vol. 20
Pirro Ligorio
Libro: Libro rilegato
editore: De Luca Editori d'Arte
anno edizione: 2005
pagine: XVII-220
Pirro Ligorio (1513-1583), architetto di nobili origini napoletane, si distinse per la sua attività di antiquario e direttore di scavi nella Roma post rinascimentale. A metà del secolo legò il suo nome a quello del Cardinale Ippolito d'Este per il quale progettò la spettacolare Villa di Tivoli (1563-1573), studiandone tutto il patrimonio archeologico rinvenuto durante i lavori di realizzazione della residenza e in tutto il territorio tiburtino, di cui il Cardinale era stato nominato Governatore. Ma gli interessi di questo architetto spaziarono progressivamente nell'analisi di ampi aspetti del mondo antico e della sua cultura: numismatica, epigrafia, ricerche sulle più importanti famiglie romane e altro ancora, cimentandosi in numerosi scritti.
Libri delle antichità. Torino. Vol. 23: Libri degli antichi eroi e degli uomini illustri
Pirro Ligorio
Libro: Copertina rigida
editore: De Luca Editori d'Arte
anno edizione: 2006
pagine: 349
Pirro Ligorio (1513-1583), architetto napoletano, si distinse per la sua attività di antiquario e direttore di scavi nella Roma post rinascimentale. A metà del secolo legò il suo nome a quello del Cardinale Ippolito d'Este per il quale progettò la Villa di Tivoli (1563-1573), ma i suoi interessi spaziarono nell'analisi di ampi aspetti del mondo antico e della sua cultura: numismatica, epigrafia, ricerche sulle più importanti famiglie romane e altro ancora, cimentandosi in numerosi scritti. I codici, che rappresentano uno egli esempi più alti di questa produzione, sono conservati per la maggior parte nell'Archivio di Stato di Torino da cui proviene il contenuto di questo volume che riguarda appunto "Gli uomini illustri".