Libri di Raffaele Girardi
Rinascite. L'età nuova dell'identità italiana nell'Europa moderna
Raffaele Girardi
Libro: Copertina morbida
editore: Progedit
anno edizione: 2022
pagine: 268
I saggi sparsi qui riuniti chiamano in causa protagonisti e risultati alti di un Rinascimento visto da fuori, con l'occhio rivolto ai tratti genetici di un'identità italiana che nei tre fondativi secoli XIV-XVI imprime i suoi caratteri originali nella vita culturale d'Europa. Vi affiorano esemplari visioni del mondo che compongono un aureo canone della creatività italiana: Petrarca, Boccaccio, Ariosto, Aretino e Nenna. Un'aurorale 'modernità' europea che confligge radicalmente con il passato: in Petrarca ha già i segni dell'autonomia intellettuale e del cosmopolitismo; in Boccaccio s'impone con un'opera-mondo (Decameron) capace di sublimare in un inedito racconto dell'avventura umana lo straordinario epos della civiltà 'mercantile'. Rinascite, inoltre, destinate con Ariosto a decostruire per anacronismi la favola del cavaliere antico, consegnandola alla nuova 'ventura' anamorfica e onirica dell'Eros e della pazzia. Ma anche rinascite di un'idea più coraggiosa e carica di rischio dell'avventura intellettuale, come dimostra l'innovativo percorso scrittorio di Pietro Aretino, lungo il quale si vanno delineando la natura e il destino del moderno uomo di lettere.
Il tempo del mondo volto in novella. Per una lettura del «Decameron»
Raffaele Girardi
Libro: Copertina morbida
editore: Bulzoni
anno edizione: 2018
pagine: 308
La grande partita della brigata decameroniana è qui letta come un mirabile gioco al riscatto, rivincita di una speciale urbanità sulle apocalittiche paure della fine, sulle macabre insidie del padre Tempo: sogno di rinascita della parola, fabulazione di un potere nuovo del linguaggio, legato ad una geniale invenzione del tempo come misura dell'agire umano. Da essa prendono avvio e senso diverse, inedite epifanie, come quella del personaggio e dell'autore, destinati a congedare la pura funzione "esemplare", per inaugurare il piacere della lettura e del dialogo, emblemi di un grande agone culturale, fra vagheggiamenti cortesi e la pragmatica vitalità del mondo mercantile. Nel crepuscolo della lunga fine di un'età, traluce un modo nuovo di pensare e rappresentare lo spazio concreto del tempo nella vita umana. Ed è ricerca di un ordine del mondo, sublimato nel vitale spettacolo di una "voce" plurivoca, gentilmente transgenerica, vocata ad abitare lo spazio sconfinato del desiderio con un'urbanità capace di vincere sul silenzio e sul Caos, sull'imbestiamento del genere umano.
La forma della notte. Dino Campana e il Novecento
Raffaele Girardi
Libro: Copertina morbida
editore: Bulzoni
anno edizione: 2016
pagine: 264
Ricostruire oggi l'avventura intera del poeta più 'romanzato' del '900 richiede ancora di tenere a bada le mitografie del folle orfico. La sua singolare fortuna, alterna ma in crescita lungo tutto il '900, è in questo modo arrivata all'occhio disincantato di un'epoca che sembrava aver già messo agli atti la morte del genere lirico insieme all'eclissi dell'immagine 'costruttiva' della letteratura. Eppure, un profilo come questo, che ricostruisce il denso background culturale di Campana, non elude il dato della singolare attualità dei Canti Orfici come linguaggio che prova a dire il senso della fine e un sogno di rinascita, la metamorfica (e ancora nostra) apocalissi del vivere, con la voce inconfondibile di un pensiero poetante divenuto opera, 'modernità' in primo luogo italiana, ma che delinea valori formali da collocare ormai nella grande tradizione 'orfica' della poesia europea, fra le voci più alte del '900: quelle di Trakl, di Rilke e di Valery. Ad essere dilucidato è qui il come, la forma di quel canto della fine e della rinascita, la sua grandezza incompiuta, figlia di una tragedia personale e di tutti (la Grande Guerra, la cosiddetta pazzia, l'internamento): una scommessa gettata nel frastuono dell'eccitata Italietta giolittiana con lo spirito del 'tramontare' (nutrito da una personalissima lettura di Nietzsche), che semina ancora una struggente empatia per la sua esemplarità perfino antropologica, quella di un'utopia e di una dissidenza...
Boccaccio e lo spettacolo della parola. Il Decameron dalla scrittura alla scena
Libro
editore: Edizioni di Pagina
anno edizione: 2013
pagine: XVIII-124
Nelle origini del racconto moderno il "Decameron" svolge la funzione anticipatrice di una grande opera-mondo, destinata ad irradiare in Europa una nuova idea di 'esemplarità' narrabile: il grande paradigma di una ragione solidale, che reagisce all'insidia della dissoluzione con una visione problematica e insieme costruttiva del rapporto con la realtà. Un rapporto che sa farsi teatro, talora spettacolo di piazza, evento-narrazione ad alta densità 'scenica'. L'inclinazione performativa, attraverso il sapido ingrediente dell'ascolto attivo e del commento, è alla base del dialogo novellistico inscenato della brigata decameroniana. Le Giornate del 'Progetto Boccaccio', sintetizzate nei contributi di questo volume, mettendo a fuoco da punti di vista diversi la peculiare teatralità dell'arte novellistica boccacciana, hanno rivolto lo sguardo alla fenomenologia articolatissima e mai scontata dei rapporti fra i generi e gli stili che affiora dalla straordinaria polifonia del mondo decameroniano. Una polifonia che non soltanto illumina la tradizione novellistica, ma delinea, nella sua speciale natura aurorale, i caratteri originalmente polimorfici del "narrativo italiano", che sono anche la base genetica della moderna letteratura europea.
Raccontare l'altro. L'Oriente islamico nella novella italiana da Boccaccio a Bandello
Raffaele Girardi
Libro: Libro in brossura
editore: Liguori
anno edizione: 2012
pagine: XIX-157
In un Mediterraneo-crocevia, metafora di un dilemma complesso, una sindrome della frontiera, del confine oscuro, si misura con il bisogno del varco, con la spinta storicamente ineluttabile allo sconfinamento, all'apertura coraggiosa verso una "meraviglia" ignota. Alla tradizione novellistica - dal Novellino a Bandello, passando per il laico ecumenismo di Boccaccio e dei suoi epigoni - è toccato tener vivo, in antagonismo con la tradizione esemplare, il senso multiforme di un tale confronto-dilemma, facendone una dialettica di civiltà. I vari modi di costruire l'immagine dell'Altro sono infatti figure perturbanti di uno specchio che rimanda in Occidente incertezze morali e dubbi conoscitivi tutti interni alla coscienza cristiana.
Travestimenti. Mondi immaginari e scrittura nell'Europa delle corti
Raffaele Girardi
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni di Pagina
anno edizione: 2009
pagine: 270
Maschere dell'identità nella civiltà letteraria europea tra XV e XVIII secolo. Un discorso a più voci sui travestimenti della letteratura europea è un primo tentativo di confronto sulla funzione culturale e sulla densa valenza antropologica che quelle pratiche mimetiche, con i loro vari tipi (il cavaliere, il pescatore,il pastore, il picaro, ecc.) e modi discorsivi, assumono nella lunga durata della civiltà di corte. L'invenzione di mondi ideali fittizi, iperformalizzati, nei quali interagiscono pulsioni e valori archetipici, è una cancellazione non ingenua del Tempo, una proiezione del sé nell'affabulazione di un grande desiderio di eternità. Il legame fra maschera e mito, il bisogno di astrazione e di fuga dalla realtà vi affiorano come una vocazione costitutiva, che appartiene al patrimonio genetico del classicismo europeo: ne definisce di volta in volta l'anima sognante o tragicomica. Contributi di Ph. Guérin, F. Tateo, E. Fenzi, M. de Nichilo, R. Girardi, D. Canfora, E. Buron, E. Graziosi, E. Fosalba, V. Intonti, M. Pirro.
Auctor in fabula. Idee e pratiche del racconto inserito fra '300 e '500
Raffaele Girardi
Libro: Copertina morbida
editore: Bulzoni
anno edizione: 2007
pagine: 347
Incipitario della lirica meridionale e repertorio generale degli autori nati nel Mezzogiorno d'Italia (secolo XVI)
Raffaele Girardi
Libro
editore: Olschki
anno edizione: 1996
pagine: 458
Gli incanti di Narciso. La genesi di un mito e le sue visioni contemporanee
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Pagina
anno edizione: 2020
pagine: 290
In origine c'è una splendida creatura punita dalla divinità per aver rifiutato l'amore: un racconto la cui ambigua e fascinosa ricchezza ha potuto attraversare la storia del mondo serbando lo stupefacente potere di ridire in modi innumerevoli il suo senso sfuggente e umanissimo: una perdita e un rifiuto, una renitenza. Una inchiesta a più voci prova a riattraversare le molteplici implicazioni affioranti dalla genesi e poi dai tanti riusi del mito di Narciso, alla ricerca delle forme e delle ragioni che lo hanno portato a marcare così profondamente i linguaggi e le visioni della Modernità, diventando una radice dell'immaginario, della cultura e della sensibilità del nuovo Millennio: Narciso come figura del nostro tempo liquido.