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Libri di Raffaele Romanelli

I numeri parlanti. Saggi di storia economica e sociale tra Otto e Novecento

Rosanna Scatamacchia

Libro: Libro in brossura

editore: Viella

anno edizione: 2024

pagine: 328

Il titolo "I numeri parlanti", preso in prestito da uno dei saggi di Rosanna Scatamacchia qui raccolti, richiama l’essenza del suo lavoro di storica, nel quale il dato statistico è accompagnato dall’analisi dei contesti storici e sociali che fanno “parlare i numeri”. Il suo volume sugli azionisti della Banca d’Italia era storia di uomini e di donne, dei loro profili e delle reti sociali e parentali in cui si muovevano. Così concepita, la storia economica attraversa gli ambiti disciplinari e le barriere accademiche. Quando ci ha lasciato, il 12 maggio 2023, Rosanna stava approntando un volume, "Oro alla patria", di cui qui si pubblicano larghi estratti. Raccontano di quando, nel 1916-1917, donne e uomini di tutte le fasce sociali offrirono oblazioni di oro e argento all’Erario a sostegno dello sforzo bellico. La capacità di far parlare i numeri torna qui ad esercitarsi, coinvolgendo nuove questioni storiche, come il rapporto con la guerra e il patriottismo, e dunque i processi di costruzione nazionale nonché le pratiche del dono nelle sue dimensioni simboliche, sociali, culturali, politiche in un tempo lungo che poteva risalire all’antichità, come suggerisce l’olio di Vincenzo Camucci.
28,00 26,60

L'Italia e la sua Costituzione. Una storia

Raffaele Romanelli

Libro: Libro in brossura

editore: Laterza

anno edizione: 2023

pagine: 488

Senza dubbio, la Costituzione repubblicana ha contribuito a costruire l’Italia e a darle la sua forma attuale. Al tempo stesso, però, il nostro paese l’ha utilizzata e interpretata secondo le proprie necessità, mutate nel tempo, e le proprie identità. Nella matrice originale della Carta operano ‘più valori che norme’: i valori sociali delle maggiori forze in campo, cattoliche e social-comuniste, dettano l’agenda, sovrastando le culture liberaldemocratiche delle varie ‘terze forze’. Negli anni si susseguono e puntualmente falliscono i tentativi di riformare la Costituzione, mentre si compie il ciclo della nascita e morte dei partiti, attraverso il terremoto di fine Novecento e l’affermazione di nuovi movimenti. Al sistema elettorale proporzionale subentra allora il fascino del maggioritario e, con esso, anche l’eterna paura del tiranno, dell’uomo solo al comando. Intanto l’arretramento dello Stato e la fine dei partiti hanno fatto emergere nella società civile e nella politica nuove costellazioni di interessi e di poteri, economici, territoriali, sociali, rafforzando antichi e nuovi ‘corporativismi’. Sempre più incisivo, si afferma il ruolo esercitato nell’indirizzare le sorti del paese dal diritto, dai diritti, dalla magistratura e dalla Corte costituzionale.
35,00 33,25

Nelle mani del popolo. Le fragili fondamenta della politica moderna

Raffaele Romanelli

Libro: Copertina rigida

editore: Donzelli

anno edizione: 2021

pagine: 208

La Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1789, con il motto «Liberté égalité fraternité» svetta come un pinnacolo a indicare l'orizzonte della modernità. Per decifrarne i segni, Raffaele Romanelli inizia con lo scomporre i termini della trinità, rivelandone le interne tensioni: la libertà dialoga con il bisogno di ordine ed entra in conflitto con l'uguaglianza, la quale genera tirannia giacobina, ma alimenta anche le forme della democrazia. A sua volta, la fraternità, variamente declinata come solidarietà o cooperazione, plasma i socialismi. Prima ancora, già nella Rivoluzione la fraternità appare anche come coesione nazionale, germe di guerre infinite. Una volta divenuto universale, il suffragio genera cesarismi e populismi che scuotono le fragili fondamenta delle democrazie. Dopo le catastrofi totalitarie della prima metà del Novecento, le Dichiarazioni universali dei diritti recuperano i principî dell'Ottantanove e la democrazia sembra affermarsi come paradigma universale della politica. Ma, ancora una volta, il fiume della storia segue percorsi tortuosi, imprevisti.
32,00 30,40

Novecento. Lezioni di storia contemporanea. Volume Vol. 2

Raffaele Romanelli

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2014

pagine: 712

Il volume ripercorre il XX secolo e l'inizio del XXI, dalla Grande Guerra a oggi, in una prospettiva globale, con attenzione all'evidenza dei fatti e alla varietà delle interpretazioni. Dapprima la "guerra dei trent'anni" fra le due guerre mondiali vede il diffondersi del principio nazionale, il risveglio dei popoli colonizzati, i conflitti che attraversano i regimi di massa mettendo a confronto democrazie e totalitarismi. Cessata la guerra, il mondo rinasce diviso, in una competizione globale e senza tregua tra est e ovest. Su questo sfondo, lo sviluppo accelerato, la decolonizzazione, l'ascesa e il declino dell'impero americano. Infine, dopo la dissoluzione del comunismo, impallidiscono le antiche fratture ideologiche e all'insegna del pensiero unico neoliberale si afferma la ricchezza finanziaria, tramonta il welfare e si acuiscono le disuguaglianze sociali. Nuovi equilibri stanno rendendo l'Occidente provincia del mondo, mentre si fa strada un aggressivo e inedito islamismo.
39,00 37,05

Ottocento. Lezioni di storia contemporanea

Raffaele Romanelli

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2011

pagine: 368

Con il Novecento ormai alle spalle, gli scenari del Duemila chiedono di ripensare i caratteri fondanti della civiltà che ha costruito il mondo globale. Nel corso di due secoli l'occidente europeo è diventato signore del mondo per poi avviarsi ad essere quasi una sua secondaria provincia. Nella sua riconsiderazione complessiva dell'età contemporanea, Romanelli delinea in questo primo volume con esemplare chiarezza il volto dell'Ottocento, un lungo Ottocento che va dalla Rivoluzione francese alla Grande Guerra. E' il secolo delle rivoluzioni borghesi e dell'individualismo, dei diritti e della scienza, delle libertà e dell'industria, della democrazia e delle macchine. Sono questi gli agenti primi di un dinamismo senza precedenti, che porta l'Europa a conquistare il mondo con le sue merci e le sue idee, con i grandi movimenti di capitali, di uomini e di armi, ma che già nei decenni dell'imperialismo coloniale e del nascente nazionalismo prefigura anche futuri, desolanti scenari della modernità.
29,00 27,55

Importare la democrazia. Sulla costituzione liberale italiana

Raffaele Romanelli

Libro: Libro in brossura

editore: Rubbettino

anno edizione: 2008

pagine: 252

Tessendo l'elogio del governo rappresentativo J.S. Mill affermava però che una comunità "deve essere consenziente al regime politico che le viene destinato"; deve "possedere la volontà e la capacità indispensabili a garantirne l'esistenza". Se questo non è, allora le istituzioni rappresentative sono di scarso valore, il popolo non è "adatto per la libertà" ed è necessario che le pubbliche autorità abbiano maggiori poteri repressivi. Nel suo "Il comando impossibile" Raffaele Romanelli aveva già sottolineato che con l'unificazione italiana era stata imposta la libertà ad un paese che non la conosceva, che in tanta parte non l'aveva chiesta e che per le forme in cui la ricevette la considerò un sopruso. A suo parere, molte peculiarità della moderna Italia vanno ricondotte a quel marchio d'origine, e ai modi in cui venne importata la democrazia. Soffermandosi qui su alcuni nodi della costituzione italiana ottocentesca l'autore ne conclude che le forme del governo libero non sono state mai molto popolari in Italia, e che nell'Ottocento le sue classi dirigenti, i suoi intellettuali politici guardavano con maggior simpatia a forme di governo e di rappresentanza diverse, semmai di tipo consultivo, comunque tutte imperniate su una visione organicistica e gerarchica del potere che si riteneva assai più confacente all'indole del Paese.
18,00 17,10

Il comando impossibile. Stato e società nell'Italia liberale

Il comando impossibile. Stato e società nell'Italia liberale

Raffaele Romanelli

Libro

editore: Il Mulino

anno edizione: 1995

pagine: 368

Il progetto di governo perseguito nei decenni successivi all'unificazione si distinse per il ricorso a strumenti d'intervento autoritari per realizzare obiettivi schiettamente liberali. Fu come se si volesse affidare il governo del paese a una "mano invisibile" armandola però di tutto punto; una "costrizione alla libertà", che come tale generò anche situazioni di conflitto, fino alla fuoriuscita dal sistema. L'incontro del progetto con la variegata realtà sociale del paese prese forma attraverso una serie di istituti che costituirono il vero banco di prova del regime liberale. Viene poi affrontato il problema del suffragio politico, l'impianto di un sistema elettorale, l'ingerenza governativa nelle elezioni e le pratiche elettorali che l'accompagnarono.
21,69

L'Italia liberale (1861-1900)

L'Italia liberale (1861-1900)

Raffaele Romanelli

Libro

editore: Il Mulino

anno edizione: 1990

pagine: 400

21,69

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