Libri di Réné Schérer
Emilio pervertito o dei rapporti tra educazione e sessualità
Réné Schérer
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2024
pagine: 188
Comparso per la prima volta nel 1974, "Emilio pervertito" attacca frontalmente la “setta dei maestri e dei pedagogisti”, contesta l'ordine sessuale e quello famigliare, fornisce la prima analisi iconoclasta del “moderno sistema dell'infanzia” che separa adulti e bambini e determina cosa debba essere l'infanzia in quanto tale. Nella temperie degli anni in cui vede la luce, il testo risponde criticamente all'introduzione dell'educazione sessuale obbligatoria nelle scuole e rilancia e riflette le istanze della rivoluzione sessuale e della rivolta studentesca all'indomani del Maggio '68. Rintracciando nell'opera di Rousseau il gesto inaugurale che fissa il posto del bambino nella società e lo consegna nelle mani del pedagogo, Schérer invita a estirpare il “vizio pedagogico”, fondato sulla sorveglianza continua e sull'esclusione del desiderio tanto del maestro quanto del discente. Attraverso un corpo a corpo ironico e spregiudicato con la psicoanalisi, la filosofia, l'antropologia e la cultura visuale, "Emilio pervertito" giustifica il suo statuto di classico contemporaneo.
Co-ire. Album sistematico dell'infanzia
Réné Schérer, Guy Hocquenghem
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Efesto
anno edizione: 2021
pagine: 250
“Questo libro è scritto in margine al Sistema che ha creato l’infanzia moderna, l'ha definita, scompartita, e la tiene più che in uno stato di dipendenza e co¬strizione, in uno di consenso e di torpore. Ma lungi da noi la pretesa di risve¬gliarla o di prescriverle un qualcosa...” Così scrivevano i due autori di questo prezioso libro pubblicato in Francia nel 1976. Luisa Muraro, maestra del pensiero della differenza che tradusse questo testo avvertiva che «in modo non sistematico,...sulla base di osservazioni e suggestioni che vanno dalla letteratura alla psicanalisi alla storia e alla sociologia, Réné Schérer e Guy Hocquenghem riescono a portare alla luce tutta una costellazione di significati, di valori, di “verità” di cui i bambini sono portatori e che lo sguardo pedagogico – e sia pure quello cosiddetto antiautoritario – non coglie, rimuove, devia. Probabilmente perché ogni impostazione pedagogica è mistificante di per se stessa, perché conferma la divisione del mondo infantile da quello adulto e tace invece della diversità che i bambini rappresentano.