Libri di Roberta Grandi
Il corpo di Jane Austen. Incarnazioni letterarie e filmiche tra desiderio e repressione
Roberta Grandi
Libro: Libro in brossura
editore: editpress
anno edizione: 2018
pagine: 252
Desiderio e repressione. Carta, pellicola e carne. Sono queste le linee direttrici lungo le quali si sviluppa questo studio. La critica ha spesso descritto le opere di Jane Austen (1775-1817) come testi in cui il corpo scompare, in cui la passione tace. Eppure gli appassionati austeniani sanno quanto questo sia lontano dalla propria esperienza di lettura. Questo volume rintraccia la presenza della corporeità e della passione nei romanzi di Austen (da "Northanger Abbey" a "Persuasion"), dimostrando come queste non siano realmente sottaciute, ma vengano trasformate divenendo di volta in volta sineddoche, metafora, focalizzazione, allusione. Popolarissimi a livello di adattamenti e riscritture (fino al “paradosso” rappresentato dal film "Pride and Prejudice and Zombies", 2016), i romanzi austeniani vengono qui anche messi in relazione con le loro rese cinematografiche, che, come si dimostra, rendono visibile il tessuto retorico e stilistico utilizzato da Austen, mettendo in luce una sostanziale corrispondenza di tropi, tecniche e valori.
King Lear dopo Shakespeare. Adattamenti, riscritture, burlesques (1681-1860)
Roberta Grandi
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2013
pagine: 304
Un'opera teatrale vive di carta, legno e carne. Il testo ne racchiude e fissa le parole; le assi del palcoscenico e del teatro ne sono ossa, terra e cielo; gli attori e i registi la trasformano in voce e corpo e la modificano nel corso degli anni. Questo volume indaga la particolarissima "vita" del King Lear, l'opera shakespeariana che forse più di ogni altra ha visto una folta schiera di adattamenti, riscritture e burlesques avvicendarsi sulle scene inglesi in un arco di tempo che va dalla Restaurazione all'Ottocento. Guardare a queste opere (alcune delle quali ebbero grande fortuna tra i contemporanei) consente non solo di comprendere la multiformità delle metamorfosi sceniche e testuali del dramma originale, ma permette anche di avvicinarsi con una nuova prospettiva alla cultura e al gusto sei-ottocentesco d'oltremanica.