Libri di Roberto Alajmo
Palermo è una cipolla. Remix
Roberto Alajmo
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2019
pagine: 165
Ogni libro dovrebbe avere almeno l'aspirazione di essere eterno. Almeno, l'aspirazione: sapendo che non potrà mai arrivarci. E questo libro quella strada l'aveva imboccata. Ma il tempo passa, e la Città cambia e sì, in moltissime cose la Città è cambiata in meglio. Certo, c'è sempre da fare i conti con l'eterna propensione all'"annacamento". Ogni due passi avanti corrisponde sempre un passo indietro, uno a destra e uno a sinistra, ma la storia siciliana non è mai stata una superstrada a senso unico, semmai una trazzera tortuosa. La Città è di sua natura irrequieta e irrisolta. Nell'orditura delle sue trame ci sarà sempre un errore, nell'intonazione più calda si potrà riscontrare sempre almeno una sporcatura.
È la stampa, bellezze!
Libro: Libro in brossura
editore: LEIMA Edizioni
anno edizione: 2019
pagine: 160
"In verità, noi sappiamo tutto del nostro 'male' ma lo amiamo e, se non c'è. lo andiamo a cercare. Leggendo queste storie (reali, surreali, ironiche o drammatiche) v'accorgerete che, oltre le sigle, in fondo a ogni articolo, c'è di più: ci sfamo noi. Della stampa siamo le 'bellezze' che non mollano. Né ieri, né oggi e (forse) neanche domani". "E ne ne vale la pena?". "Ma almeno ti pagano?". "Sì, ma il tuo vero lavoro qual è?". Queste domande - e tante altre - hanno affollato e affollano la lunga e difficile strada professionale del giornalista. È così da sempre, e lo è ancor di più dopo la rivoluzione digitale. È così per tutti, e lo è ancor di più se si è donne. Diciassette giornaliste in diciassette racconti narrano momenti di vita e di carriera vissuta: gli inizi, gli ostacoli, i compromessi, le rinunce, ma anche le vittorie, la passione, gli amori, quel certo "non so che" che le obbliga ancora oggi, a distanza di anni, a non staccare l'orecchio dal telefono e le mani dalla tastiera. Perché il giornalismo, quello vero, era ed è una brutta malattia, una dipendenza difficile da curare, perché nel bene e nel male, facendo il verso al grande Humphrey Bogart, possiamo ancora affermare: "È la stampa, bellezze! E voi non potete farci niente! Niente!". Prefazione di Roberto Alajmo.
Repertorio dei pazzi della città di Palermo
Roberto Alajmo
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2018
pagine: 132
Una elencazione ragionata dei soggetti eccentrici che hanno popolato Palermo da due secoli a questa parte, ciascuno inventariato con la sua mania, le sue imprese e il destino che gli è toccato in sorte. Ritratti fulminei, microracconti, biografie minimali governate dalla ferrea logica dell'assurdo. Il risultato è un sorriso fra le lacrime, il malinconico divertimento che induce a riflettere anche sulla propria esistenza. Classificando se stesso fra i suoi matti, Roberto Alajmo spiega come queste storie siano state raccolte e si siano sedimentate l'una sull'altra, nel corso del tempo, così come fanno i coralli marini: «Uno faceva collezione di storie eccentriche. Ne trovò una e la mise da parte. Poi ne trovò un'altra, e così via. Quando ne raccolse un certo numero, ne fece un libro. Ma l'uscita del libro fece sì che altre persone venissero a raccontargli le storie che conoscevano». Attraverso queste figure si può ascoltare il cuore della città. Sono bottegai, vagabondi, artisti, donne di casa, avventori di taverna, artigiani di mestieri in via di sparizione, parecchi aristocratici. Raro è il deragliamento della classe media, ma quando avviene è disperato: «Cinque erano, madre e quattro figlie, che abitavano in via Giusti. Una di loro ogni tanto si faceva il bidet sul balcone e poi gettava l'acqua di sotto. Si erano divise i compiti di casa in maniera rigorosa: una stirava, una cucinava, una faceva la spesa, una faceva il bucato e una, che indossava sempre i guanti di gomma, puliva. Scendevano in strada solo la sera per gettare la spazzatura. In pigiama, tutte e cinque assieme».
L'estate del '78
Roberto Alajmo
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2018
pagine: 173
Prendere per mano i lettori, invitarli in casa, guardare assieme le foto dell'infanzia, raccontare la parte più inconfessabile di sé e della propria famiglia. Roberto Alajmo, nella sua opera più necessaria e personale, ha trasformato un materiale intimo e doloroso nel romanzo di una vita. Luglio 1978: lo scrittore è uno studente in attesa degli orali dell'esame di maturità, studia con i compagni a Mondello, vicino Palermo, e a fine giornata esce insieme a loro per riposarsi, rifiatare, mangiare un gelato. Una passeggiata di trenta metri e lì, seduta sul marciapiede, trova la madre. Lei lo guarda riparandosi dal sole con la mano. «Mamma, che ci fai qui?». È l'ultimo incontro tra Elena e suo figlio Roberto, il momento da cui scaturisce questo libro, l'investigazione familiare di uno scrittore su un evento che ha segnato la sua giovinezza e la sua maturità: l'esistenza intera. È la storia di un addio di cui il ragazzo non aveva avuto sentore, la ricerca di un senso per il commiato improvviso di una madre dal marito, dai figli, dalla vita stessa. Il ritratto di una donna che voleva afferrare il mondo, e il mondo le scappava dalle dita. Un dramma di disagio domestico come forse se ne consumavano tanti, in quegli anni, nel chiuso segreto degli appartamenti della borghesia italiana.
Carne mia
Roberto Alajmo
Libro: Copertina morbida
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2016
pagine: 290
La storia di "Carne mia" finisce con due ragazzini che camminano ai margini di una strada, nel sud della Spagna. Qualche macchina passa accanto, rallenta, non si ferma; il ragazzo più piccolo, ancora un bambino, non smette di parlare, in un brusio continuo che si mescola al canto delle cicale. L'altro, invece, rimane zitto. Dai suoi pantaloni sbuca il manico di un punteruolo. Ma questa è la fine, prima c'è una vicenda ambientata negli anni Novanta al Borgo Vecchio, il quartiere popolare di Palermo incastonato ai margini della zona più prestigiosa della città. Qui la famiglia Montana campa grazie a una bancarella abusiva di frutta e verdura fondata dal padre. Poi una notte il padre, Calogero Montana, smette di tornare a casa, e la piccola attività dovrà essere portata avanti da moglie e figli. Due figli, Enzo il grande e Franco il piccolo, ma "il piccolo pare più grande del grande, e il grande più piccolo del piccolo". Entrambi lasciano la scuola per aiutare la madre e Franco, gran lavoratore, si getta nel mestiere; il secondo, all'opposto, voglia ne ha poca, e diventa ancora più inaffidabile quando s'innamora di una ragazza che è peggio di lui. I due fidanzati diventano sempre più strani, magri, consunti, ed estorcono quattrini alla madre in continuazione. A Franco tutto questo non piace. E poi, a complicare le cose, arriva pure un figlio. Anzi, due...
Arriva la fine del mondo (e ancora non sai cosa mettere)
Roberto Alajmo
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2012
pagine: 116
La funesta profezia del 21 dicembre 2012 è solo un esempio. L'ultimo, se i Maya avevano ragione. Il fatto è che periodicamente l'umanità si prepara a sloggiare dal pianeta Terra. Millenarismi di ogni tipo per secoli hanno alimentato la credulità popolare, e ogni scampato pericolo è sempre servito solo come carburante per la profezia successiva. In particolare, però, è la generazione di noi contemporanei quella che sta coltivando con maggiore convinzione l'idea di essere l'ultima della storia del mondo. Dopo di noi, il diluvio: e pazienza per i posteri, fossero anche i nostri figli. Potrà essere un collasso finanziario, oppure un drammatico stravolgimento climatico, forse un'ondata migratoria devastante, uno tsunami di spazzatura, una guerra mondiale, la fine delle risorse petrolifere. Oppure tutte queste cose assieme, senza escludere i classici del cinema: impatto con un meteorite o invasione di extraterrestri. Se pure i Maya avessero torto, un'apocalisse sembra davvero alle porte se non altro la fine dei mondo così come siamo abituati a viverlo da qualche secolo a questa parte. Ecco lo specifico contemporaneo: ci sentiamo talmente sicuri di un'imminente apocalisse (una qualsiasi apocalisse) che ci siamo convinti di non poter fare nulla per fermarla. Se ne ricava la più classica delle profezie che si auto verificano: siccome la fine del mondo ci sarà, ci sarà la fine del mondo.
L'arte di annacarsi. Un viaggio in Sicilia
Roberto Alajmo
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2012
pagine: IX-274
Annacare/annacarsi è in dialetto siciliano un verbo insidioso, difficilmente traducibile in italiano. Quel che più si avvicina è cullare/cullarsi, ma non è proprio la stessa cosa. L'arte di annacarsi prevede il muoversi il massimo per spostarsi il minimo. Una immagine che descrive bene lo spirito dell'isola e più ancora la disposizione d'animo dei siciliani tessuta di diffidenza. Ogni viaggio in Sicilia, anche quello intrapreso in questo libro, diventa una specie di danza immobile attorno alla geografia e alla filosofia, alla storia, al folklore e alla gastronomia, scoprendo che fra le diverse discipline esistono continui rimandi a una trama inestricabile. "Pur restando immobile, l'Isola si muove. Non è uno di quei posti dove si va a cercare la conferma delle proprie conoscenze. È invece un teatro dove le cose succedono da un momento all'altro. È un susseguirsi di scatti prolungati, pause per rifiatare e ancora fughe in avanti". Come l'Isola, Alajmo procede a zig-zag in un itinerario non lineare, senza vincoli di percorso né di tempo, da un capo all'altro, sulla base di pure suggestioni, guidato dalla bellezza, accompagnato da un lucido pessimismo. Come un atto d'amore che non si nasconde nessuna vergogna dell'oggetto amato: capita di innamorarsi di una canaglia. E anche se lo sai, che puoi farci?
Album Sicilia. Viaggio ottocentesco di Eugène Sevaistre
Carmelo Bajamonte, Dario Lo Dico, Roberto Alajmo
Libro: Libro rilegato
editore: Kalós
anno edizione: 2007
pagine: 128
Repertorio dei pazzi della città di Palermo
Roberto Alajmo
Libro
editore: Garzanti
anno edizione: 1998
L'autore costruisce un paesaggio palermitano tanto visionario quanto realistico: come in un mosaico i "folli" di Palermo, personaggi tragici o grotteschi colti in brevi schegge narrative, rivelano con la loro verità il volto più misterioso di una città che sembra sempre sfuggire alla certezza della cronaca e della storia.
Don Chisciotte a Palermo
Demetrio Paparoni, Corrado Bologna, Roberto Alajmo
Libro
editore: Editalia
anno edizione: 2008
pagine: 136
1982. Memorie di un giovane vecchio
Roberto Alajmo
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2007
pagine: 166
"Sì, effettivamente. C'è. Il capello bianco. C'è. Il capello bianco c'è. Dev'essere spuntato durante la notte. Minimizzi, ti sforzi di prenderla con ironia. Certe volte funziona. Dipende. Rimane comunque da stabilire come regolarsi ora che è successo. Nel mio caso, però, la dinamica è diversa. Niente risveglio, niente specchio, niente soprassalto alla scoperta del singolo capello bianco né tentazione di strapparlo via. Tutto è successo in un periodo in cui non mi guardavo mai allo specchio. Diciamo quasi mai. Perché sì: era il periodo del servizio militare." "Poi come è andata a finire? Dipende. Per me, per l'Italia o per l'umanità nel suo complesso? Tutta l'indagine di questo libro non è solo una questione di vanità personale. Gli improvvisi capelli bianchi c'entrano e non c'entrano. C'entrano nel senso che è cambiata la prospettiva in cui il resto del mondo mi vede. Da allora in poi per tutti io sono un giovane vecchio. Ma non si tratta solo di questo. Anche l'Italia è stata diversa, da quell'anno in poi, per il resto del mondo."