Libri di Roberto Barucco
Gianni «Quasineve» e altre storie di montagne, uomini e cani
Roberto Barucco
Libro: Libro in brossura
editore: Autopubblicato
anno edizione: 2017
pagine: 96
Roberto Barucco, giornalista professionista e scrittore bresciano, ama la montagna: le sue stagioni, le sue luci, la magia di boschi e vallate. Nel suo cuore c’è un luogo in particolare. O forse ci sono molti luoghi, che potrebbero appartenere a tanti. Ecco perché con “ Gianni ‘Quasineve’ ” ha voluto raccontare e condividere ricordi d’infanzia, adolescenza, emozioni molto personali, a volte capaci di unire anche con un semplice sorriso. Viaggiamo nelle valli bresciane o alle pendici dell’Adamello o in Trentino, perché questa raccolta è un piccolo omaggio a quelle splendide terre e alla loro gente, agli amici della Val di Sole, a chi è rimasto e chi non è più. Forse un viaggio, perché da qualche parte, c’è sempre una montagna, visibile a quanti vogliono ricordare dov’era. Ancora una vetta da raggiungere, ancora una salita con gli amici di sempre, un paese di cento anime, un bicchiere di vino e un coro, magari sotto la foto del “Kaiser” Francesco Giuseppe. Volti e anime belle. La ballata dello stradino e la sfida a briscola mentre fuori nevica, la grappa riscalda e i cani ronfano accanto al fuoco. È la canzone del bosco e dei torrenti, della neve che cade, per chi vuole ascoltarla.
Trent'anni fa. Giovanni Paolo II e Brescia. Una storia d'amore senza fine
Roberto Barucco, Rolando Giambelli
Libro: Libro rilegato
editore: Meccanica delle Idee
anno edizione: 2012
pagine: 112
È alla fine dell'estate del 1982, quando ancora le foglie sono forti e verdi sugli alberi e giusto qualche acquazzone ha rinfrescato gli ippocastani, che irrompe sul palcoscenico bresciano la figura di Giovanni Paolo II, il Papa polacco, venuto da un paese lontano, che nel giro di una manciata d'anni aveva saputo conquistare il cuore di tutti, adolescenti, adulti, anziani. Sono passati trent'anni, da allora. E questa ne è la cronaca. Il volume, affidandosi alle immagini, alla loro forza di suggestione ed evocazione, al viaggio nel tempo che consentono, vuole ricostruire una giornata attraverso l'idem sentire della gente, quella gente comune come noi, quei bresciani e non solo, che nelle colonne di cronaca, allora come oggi, non trovano mai spazio di esprimersi, ricordare, piangere.