Libri di Sesto Properzio
Elegie
Sesto Properzio
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 1987
pagine: 528
Se per Ovidio l’amore è un gioco dei sensi, se per Tibullo è un sentimento sommesso e delicato, per Properzio è invece una forza imprevedibile, senza limite né misura, che si abbatte sulla sua anima con furia implacabile. La poesia che canta questo amore è colta, raffinata, ricca di suggestioni metaforiche e mitiche frutto di una grande ricercatezza linguistica. E in questi accenti, in questi scorci di infinita passione, che ispirarono anche Goethe e Pound, il lettore moderno ritrova una voce sorprendentemente vicina alla sua sensibilità. L’introduzione di Paolo Fedeli, il più noto specialista di Properzio, ripercorre i quattro libri delle “Elegie” nei diversi temi e generi, alla ricerca dei motivi che portarono l’autore all’elezione di un ideale di vita elegiaco, tra negazione dell’attività politica e il rifiuto di una vita familiare, i rapporti con la propaganda augustea, e la ricezione dei grandi contemporanei. La fedele traduzione di Luca Canali è accompagnata da un ampio commento di Riccardo Scarcia.
Elegie. Volume Vol. 2
Sesto Properzio
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2022
pagine: 488
La fama delle Elegie di Properzio è legata all'immagine della loro destinataria, Cinzia, la donna dell'autore, che viene disegnata nei primi due libri: indifferente, «implacabile nel costringere lo spasimante a un duro seruitium », amante esagerata di trucchi e belletti, volubile e incostante, «insensibile nei confronti del poeta persino nei momenti di suo grave pericolo», pronta ad abbandonarlo per un nuovo, magari ricco, corteggiatore. In realtà, Cinzia è un personaggio letterario, che vive all'interno di una tradizione: «irreprensibile matrona», ma anche meretrice sfrenata, e infine docta puella che legge e giudica, «da imparziale critica letteraria», la poesia di Properzio, ed è capace di scrivere versi suoi «che rivaleggiano con quelli di Corinna». Cinzia è un tipo che il poeta trasforma in mito cangiante. Qualcosa, tuttavia, cambia negli ultimi due libri della raccolta, contenuti in questo volume. Alla fine del libro II, Properzio aveva annunciato la clamorosa rottura con Cinzia. Il libro III, quasi a segnalare la svolta, inizia con una solenne invocazione alle Muse e l'iscrizione della propria poesia alla scuola di Callimaco e di Filita. Immersi in un'aura sacrale, vediamo il poeta presentarsi ora come sacerdos e inuentor , «traduttore» in latino della tradizione greca mediante l'inserzione di «temi italici in un panorama che resta sostanzialmente ellenistico»: «Mani di Callimaco e sacri riti di Filita di Cos, / vi prego, lasciatemi entrare nel vostro boschetto! / Io per primo, sacerdote d'una fonte pura, / porto i mistici emblemi italici nelle danze greche». Basta però giungere sulla soglia del libro IV per assistere a un ulteriore cambiamento di tono e di poetica. «Canterò i riti, gli dèi, i nomi antichi dei luoghi», proclama Properzio nell'elegia che apre quel libro. Riconosciuto il magistero di Virgilio, egli muove ora verso la poesia eziologica, celebrativa dei primordi di Roma a esaltazione delle glorie augustee del presente. Così, le Elegie ampliano il loro registro, fondando un genere nuovo e una nuova poetica; diventano una silloge tutta originale di amore per una donna e di amore per Roma, le sue radici, la sua storia, la sua potenza.
Elegie. Volume Vol. 1
Sesto Properzio
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 496
Cynthia prima suis miserum me cepit ocellis, / contactum nullis ante Cupidinibus : «Cinzia per prima con i suoi begli occhi mi ha catturato, / infelice: nessun Cupido mi aveva ancora trafitto». Iniziano così le "Elegie" di Properzio, ed è subito chiaro che in questa raccolta di poesie raffinate è la donna a conquistare: le basta, per questo, uno sguardo. Il poeta, soggetto dello scrivere, diviene oggetto dell'Amore. «Allora» continua l'"incipit" della prima elegia, «Amore ha piegato il mio sguardo sempre superbo, / mi ha posto i piedi sul capo e ha premuto, / finché mi ha insegnato, crudele, a detestare le caste fanciulle / e a condurre una vita del tutto priva di senso». Una realtà «dai valori sovvertiti» nella Roma di un Augusto dedito alla restaurazione di quelli antichi: «non solo perché è la donna a dominare sull'uomo, ma anche perché vivere la vita d'amore significa rinnegare l'impegno nella vita civile e politica che contraddistingue il "ciuis Romanus"». Non narrano una «storia» d'amore in quanto tale, le "Elegie", né dipingono un «coerente ritratto» di donna. Certo, Cinzia è dura e indifferente, «implacabile nel costringere lo spasimante a un duro "seruitium"», amante esagerata di trucchi e belletti, volubile e incostante, «insensibile nei confronti del poeta persino nei momenti di suo grave pericolo», pronta ad abbandonarlo per un nuovo, magari ricco, corteggiatore. Cinzia è in realtà un personaggio letterario, che vive all'interno di una tradizione: «irreprensibile matrona», ma anche meretrice sfrenata, e infine "docta puella" che legge e giudica, «da imparziale critica letteraria», la poesia di Properzio, ed è capace di scrivere versi suoi «che rivaleggiano con quelli di Corinna». Cinzia è un tipo che il poeta trasforma in mito cangiante. La presenza di Cinzia è ancora assai insistente nel libro II, la fine del quale anticipa la clamorosa rottura con lei. Poi, quella presenza impallidirà nel libro III, nel quale Properzio intraprende una via nuova, riconoscendo il magistero di Virgilio e muovendo poi nel successivo verso la poesia eziologica, celebrativa dei primordi di Roma a esaltazione delle glorie augustee del presente. Le "Elegie" ampliano così il loro registro, fondando un genere nuovo e una nuova poetica.
Poesie a Cinzia. Testo latino a fronte
Sesto Properzio
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2012
pagine: 155
Il lascito lirico di Properzio, ancora oggi, stupisce per la freschezza del suo linguaggio e della sua ispirazione. Dei quattro libri che compongono le sue Elegie (Elegiarum libri IV) il più celebre è sicuramente il primo (Monobiblos, "libro unico"), prima raccolta pubblicata nel 28 a.C. e dedicata alla donna amata, Cinzia, secondo la tradizione dei poeti alessandrini. Costituito da ventidue elegie, è noto anche sotto il titolo di Cynthia (nei manoscritti). Vi si canta prevalentemente l'amore impossibile per Cinzia con l'aiuto di un ricco repertorio di figure mitologiche. Anche nel secondo libro, in trentaquattro componimenti, prevale di gran lunga sugli altri temi l'amore per Cinzia. Insomma: Cinzia restò per gran parte della vita del poeta la sua prima ispirazione, nella gioia come nel dolore, entrando di prepotenza - per non uscirne mai più - nel canone delle grandi muse letterarie. Un modello che nei secoli è tornato a vivere nelle opere dei tanti poeti che a Properzio hanno guardato come a un modello, da Ariosto a Goethe, fino al Novecento.
Elegie
Sesto Properzio
Libro: Libro in brossura
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2010
pagine: 472
I quattro libri di elegie del poeta latino Properzio, attivo tra la fine del I secolo a.C. e l'inizio del I secolo d.C., ebbero un notevole successo, che si protrasse nei secoli successivi. Poco apprezzato nel Medioevo, il poeta fu rivalutato nel periodo umanistico ed ebbe ampia diffusione fino a tutto il Settecento. Dare l'edizione critica dei libri di Properzio, la cui tradizione manoscritta si fonda su un totale di 148 codici medievali, è compito difficile e il ricorso alla critica congetturale è inevitabile perché l'opera, già nell'alto Medioevo, subì l'intervento di una o più mani interpolatorie, per cui si ha l'impressione di trovarsi di fronte ad un testo scompaginato e confuso. Il volume che qui si presenta offre l'edizione dei quattro libri elegiaci, con testo originale, traduzione a fronte ed ampio commento.
Elegie
Sesto Properzio
Libro: Libro rilegato
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2010
pagine: 472
I quattro libri di elegie del poeta latino Properzio, attivo tra la fine del I secolo a.C. e l'inizio del I secolo d.C., ebbero un notevole successo, che si protrasse nei secoli successivi. Poco apprezzato nel Medioevo, il poeta fu rivalutato nel periodo umanistico ed ebbe ampia diffusione fino a tutto il Settecento. Dare l'edizione critica dei libri di Properzio, la cui tradizione manoscritta si fonda su un totale di 148 codici medievali, è compito difficile e il ricorso alla critica congetturale è inevitabile perché l'opera, già nell'alto Medioevo, subì l'intervento di una o più mani interpolatorie, per cui si ha l'impressione di trovarsi di fronte ad un testo scompaginato e confuso. Il volume che qui si presenta offre l'edizione dei quattro libri elegiaci, con testo originale, traduzione a fronte ed ampio commento. Nell'Introduzione iniziale l'autore, dando ragione del suo operare, presenta i criteri seguiti nella traduzione, molto aderente al testo originale, e quelli delle sue congetture e delle sue scelte critiche.
Elegie
Sesto Properzio
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni dell'Ateneo
anno edizione: 2005
pagine: 424
La tradizione manoscritta ci ha conservato i quattro libri di "Elegie" del poeta umbro Sesto Properzio, attivo a Roma nell'età di Augusto e associato al circolo letterario fiorito attorno alla figura di Mecenate (insieme con poeti del calibro di Virgilio e Orazio). L'opera poetica di Properzio, di cui qui si presenta l'edizione completa, rappresenta, con le elegie di Tibullo e Ovidio, il momento di più felice perfezione formale del genere elegiaco-erotico in Roma antica. Il volume, corredato da un'ampia introduzione in cui si dà ragione dei criteri seguiti nella pubblicazione, presenta i testi in lingua originale con traduzione a fronte.
Elegie
Sesto Properzio
Libro: Copertina rigida
editore: Edizioni dell'Ateneo
anno edizione: 2005
pagine: 424
La tradizione manoscritta ci ha conservato i quattro libri di "Elegie" del poeta umbro Sesto Properzio, attivo a Roma nell'età di Augusto e associato al circolo letterario fiorito attorno alla figura di Mecenate (insieme con poeti del calibro di Virgilio e Orazio). L'opera poetica di Properzio, di cui qui si presenta l'edizione completa, rappresenta, con le elegie di Tibullo e Ovidio, il momento di più felice perfezione formale del genere elegiaco-erotico in Roma antica. Il volume, corredato da un'ampia introduzione in cui si dà ragione dei criteri seguiti nella pubblicazione, presenta i testi in lingua originale con traduzione a fronte.
Il libro di Cinzia. Elegie. Testo latino a fronte. Volume 1
Sesto Properzio
Libro
editore: Marsilio
anno edizione: 1999
pagine: 198
"Cinzia fu l'inizio, Cinzia sarà la fine": con questo impegno di fedeltà il ventiduenne Properzio fissava in una formula emblematica l'essenza dell'amore elegiaco, assoluto e totalizzante. Con l'autorità e il fascino della donna bella, colta e raffinata, Cinzia segna il primo libro delle elegie properziane, il libro che rappresenta in modo esemplare la complessità di sentimenti del poeta innamorato: gelosie, tradimenti, riconciliazioni, momenti di tenerezza e di dedizione, di freddezza e di rifiuto. La sincerità della passione si unisce alla finzione letteraria, spesso filtrata attraverso la rievocazione del mito. Scelta di vita e scelta di poesia tendono a identificarsi creando un codice letterario, quello del genere elegiaco, che nella sua perfezione formale e nella sua breve vitalità rimase modello insuperato di poesia d'amore e specchio della vita mondana della società augustea.
Poesia d'amore latina. Testo latino a fronte
G. Valerio Catullo, Sesto Properzio, Albio Tibullo
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2007
pagine: LXXIII-864
La poesia d'amore era ben conosciuta e praticata anche dai greci, ma è Catullo che "inventa l'amore" come storia interiore, come ossessione di un'intera vita, come metafora letteraria delle contraddizioni dell'esistenza, dando inizio a un filone poetico e narrativo che attraversa il cuore della cultura occidentale, trovando echi e riprese nell'"intimo dissidio" di Petrarca e, giú giú verso di noi, nella passione romantica di Werther e dei consimili, negli amori masochistici di Dostoevskij, fino a Proust. La fondazione di una fenomenologia dell'amore viene proseguita e, in parte, ampliata da Properzio e Tibullo che propongono, il primo, l'amore rigorosamente monogamico, il secondo, la bipartizione tra versi in vita e in morte della donna amata, soluzioni che entrambe avranno grande fortuna nella letteratura romanza e cristiana. Questa edizione, introdotta e annotata da uno dei massimi studiosi mondiali della poesia latina, Paolo Fedeli, offre le chiavi per comprendere a fondo l'originalità di questi autori individuando ogni volta ciò che è topos e ciò che non lo è, chiarisce i passi oscuri delle poesie piú criptiche, spiega in maniera esauriente i riferimenti mitologici e letterari, restituisce il senso narrativo e storico di ogni componimento. E restituisce, soprattutto, al di là dell'erudizione, il fascino emotivo coinvolgente di una delle fasi piú alte della poesia di tutti i tempi.