Libri di Silvia Rizzello
Il Bruco Arlecchina torna in Cina. Ediz. italiana e cinese
Silvia Rizzello
Libro
editore: Tau
anno edizione: 2019
"Il Bruco Arlecchina torna in Cina" di Silvia Rizzello, con illustrazioni di Sai Babu Volpe e traduzione in cinese di Ling Yang, è una favola in rima. Una filastrocca fatta di tanti volti, intrecci di vite, cammini, e menti operose". È un vero e proprio progetto didattico-solidale che incoraggia l'importanza dell'interculturalità nelle relazioni umane. L'opera racconta il viaggio del Bruco Arlecchina che, "dopo aver girato il mondo in un grande girotondo, aveva nostalgia del suo paese, quello con la lunga muraglia cinese, le case con i tetti all'insù e l'immenso cielo blu". L'autrice si è fatta solo scrivente riportando in rima pensieri, atmosfere e parole di una classe di 1° elementare durante un laboratorio di mediazione interculturale. Il progetto è stato realizzato con il sostegno della Fondazione CEI Migrantes. Età di lettura: da 6 anni.
A scuola il mondo conta. Percorsi e attività di mediazione e comunicazione interculturale
Silvia Rizzello
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni La Meridiana
anno edizione: 2018
pagine: 114
Nella stesura di questo lavoro c’è un solo punto di partenza: lo sguardo, sempre diverso ma vivo, di tanti bambini, giovani e adulti eredi di una o più culture in movimento nel Belpaese. Un transito di culture, questo, che produce inizialmente un senso di “stranierità”, il primo step di un processo in cui l’entrare in contatto con una persona di cultura straniera, sconosciuta, diversa, obbliga al “confronto/scontro” tra menti diverse. I disagi che ciò comporta coinvolgono tutti (autoctoni, vecchi e nuovi arrivati), senza alcuna distinzione di sorta (studenti, dirigente, insegnanti, personale ausiliario, amministrativo, esperti esterni, incluso lo stesso mediatore interculturale). Quanto accade nella Scuola, dunque, non è altro che lo specchio fedele di ciò che avviene fuori, nella vita di tutti i giorni. Le nostre radici culturali, che devono pur restare quale tratto distintivo dell’identità di ciascun individuo, dovrebbero essere considerate una delle tante sfumature di una tavolozza di colori da cui tutta la collettività possa attingere e trarne giovamento, con l’obiettivo di cogliere il meglio di ogni cultura per una società interconnessa in cui ognuno possa occupare un posto, rivestire una funzione, quella più consona alle proprie caratteristiche, attitudini ed esperienze, per la realizzazione del bene comune. Meglio, quindi, educare alle sfumature, alla pluralità, insegnare che nelle diversità c’è più gusto. Il metodo proposto in queste pagine, adottato e sperimentato dall’autrice, è da intendersi come un preparare il terreno a diventare fertile in una realtà sempre più plurale, a misura di differenze e in un mondo così “networkizzato” come quello di oggi, dove i confini spazio-temporali stanno scomparendo. Perché nella mediazione interculturale ciò che conta non è il risultato, come dall’alto di una cattedra ci hanno insegnato, ma quello che accade proprio dal basso, in maniera orizzontale; appunto, tra i banchi di scuola.
Riso fuorisede. Favola agrodolce
Silvia Rizzello
Libro: Libro in brossura
editore: Kurumuny
anno edizione: 2016
pagine: 98
"Ricominciò tutto da un funerale. Da un funerale ivoriano, in una chiesa cattolica del sud Italia, una mattina di settembre a Bari. Tra le righe di una preghiera a un Dio apolide, Priscilla ritrovò tutto il film di una vecchia storia". In una concezione circolare del tempo che è tutta africana, la dipartita di Thérèse è occasione di ritorni: di un viaggio emozionale a ritroso negli anni, fino ai primi Novanta, quando Bari è città vivace di transito e frontiera. A casa Lilou, fra piatti fumanti di foutou e riz graz e il lesto rituale intrecciare di capelli e racconti, s'incontrano vite lontane e diverse, e una tavolozza di carnagioni che spazia dal latte scremato al cioccolato fondente, e le conversazioni si allungano nella notte saltando dall'italiano al francese alla lingua yacouba, dall'arabo al greco al dialetto barese. Amalgama di questa umanità esule, di queste variopinte identità "diversamente culturali", è il riso, nel suo duplice significato di alimento fondamentale di tanta parte del mondo e di scatto liberatorio, che scardina i recinti della cosiddetta normalità e insegna "il gusto delle differenze, in questo gioco buffo che è la vita".

