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Libri di Susana Szwarc

Trecce

Susana Szwarc

Libro: Libro in brossura

editore: Lebeg

anno edizione: 2024

pagine: 96

«Questo libro è insolito, almeno dal punto di vista della tradizione consolidata [...]. Il filo narrativo non è logicamente, né temporalmente sostenuto. Il senso del racconto, un viaggio, uno sradicamento, un costante mal di vivere, i genitori, le sorelle, i figli, il marito, la guaritrice, i simboli di una natura avversa (piove in continuazione, la pozzanghera cresce, ecc.), la forma epistolare, i ricordi, quasi sempre ingrati, l’oltraggio all’anima e al corpo, l’infanzia perduta, le morti, il vuoto che il disamore crea, un materiale ricco e apparentemente disposto in modo caotico che, paradossalmente, costringe a una lettura attenta e intensa, seppure gli elementi costitutivi possano essere smontati nelle loro strutture basilari. La difficoltà sta in questa totalità costruita, fatta di scampoli, di frammenti disarticolati dove lo sfondo si chiama disperazione e fallimento» (Rodolfo Modern).
16,00 15,20

Notturna. Testo spagnolo a fronte

Notturna. Testo spagnolo a fronte

Eduardo Rezzano

Libro: Libro rilegato

editore: Fili d'Aquilone

anno edizione: 2018

pagine: 101

"Notturna" ("Nocturna") è l’ultima raccolta poetica dell’argentino Eduardo Rezzano (1968) pubblicata a Buenos Aires nel 2016. Ora tradotta da Alessio Brandolini e pubblicata con il testo spagnolo a fronte. Scrive Susana Szwarc nell'introduzione al libro: "In 'Notturna' ci s’imbatte in un sapere mansueto e irriverente su ciò che sta accadendo: il tempo non è lineare e si scombina nello spazio provocando derive e metamorfosi".
15,00

L'occhio di Celan. Testo originale a fronte

L'occhio di Celan. Testo originale a fronte

Susana Szwarc

Libro: Libro rilegato

editore: Fili d'Aquilone

anno edizione: 2016

pagine: 107

Poesie sempre in movimento che tracciano strade tortuose o a picco come precipizi, registrano colloqui, scavano nelle nicchie dei ricordi, dei gesti e dei pensieri, nella dura roccia dell'indefinibile, dell'ipotetico pur di proseguire - con tenacia e onestà - il loro percorso ma, viene da chiedersi, "verso dove?", che poi è il titolo di una notevole poesia de "L'occhio di Celan": "sbadata mi allontano e mi avvicino. È sull'amaca dove / si decide la rotta". Il poeta Celan, amato e citato fin dal titolo dalla Szwarc, a tale domanda così rispose: "Le poesie sono in cammino verso qualcosa di aperto, dove vi sia spazio da occupare, forse verso un Tu a cui possa rivolgersi la parola, verso una realtà prossima alla parola". Con un linguaggio vivace e tagliente l'argentina Susana Szwarc (1954) crea suadenti e spiazzanti "scene" poetiche e disegna con ironia (mai forzata, mai eccessiva), i personaggi che attraversano le pagine di questo libro. Come quell'uomo che se ne va in giro con la testa tra le mani, una testa che conserva i "tagli della memoria".
15,00

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