Libri di Tommaso Gallarati Scotti
L'ora delle tenebre. Carnets di guerra 1915-1918
Tommaso Gallarati Scotti
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2019
pagine: 221
Nobile, cattolico modernista, scrittore e saggista, amico e biografo di Fogazzaro, inviso alle gerarchie ecclesiastiche, liberale antifascista, fuoriuscito in Svizzera, ambasciatore in Spagna e in Inghilterra. Tutto questo fu il milanese Tommaso Gallarati Scotti, che allo scoppio della prima guerra mondiale, non più giovanissimo, entrò come tenente di complemento nel corpo degli Alpini: legato da un rapporto stretto di amicizia e collaborazione con il capo di Stato maggiore Cadorna, di cui diventò il braccio destro, dopo Caporetto ne seguì le sorti, finendo la guerra come ufficiale del battaglione Val d'Orco. Dal suo privilegiato posto di osservazione, Gallarati Scotti tenne cronaca degli avvenimenti bellici che scorrevano davanti ai suoi occhi, riempiendo sette taccuini, dentro i quali si alternano note di tattica militare, sguardi sul campo di battaglia e sugli uomini che combattevano, introspezioni; prove di scrittura poetica, silenzi ed ellissi, resoconti di amicizie e ostilità. Finita la guerra, quei carnets seguirono l'autore fino a casa, dove si infilarono in un nascondiglio, avvolti in una discreta carta da pacco, per uscirne soltanto cento anni più tardi. In questa edizione critica, i carnets si presentano come un documento prezioso, ancora vibrante e forse insostituibile, dell'esperienza fatta da uomini, come lui religiosissimi e colti, che credettero di trovare nelle trincee e nel sangue la sostanza della riconsacrazione della terra e di se stessi alla nazione. Ai diari si accompagnano, oggi come allora, una riflessione e Tre canti sacri scritti in guerra come testamento spirituale e numerose foto in parte scattate da Gallarati stesso. Un'introduzione critico-storica di Diego Leoni restituisce inoltre il contesto in cui i taccuini vennero scritti e la rilevanza della figura di Gallarati Scotti.
Vita di Dante
Tommaso Gallarati Scotti
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2008
pagine: 272
La figura di Tommaso Gallarati Scotti, nato da nobile famiglia lombarda, campeggia come emblema di vita intellettuale e politicamente impegnata per tutta la prima metà del Novecento. Segnarono la sua formazione di cattolico progressista incontri significativi come quello con Fogazzaro, di cui scrisse una fondamentale biografia, e l'intensa adesione al Modernismo. Si oppose al fascismo, firmando anche il manifesto degli intellettuali antifascisti. Negli anni cruciali tra la fine della guerra e i primi passi della repubblica ricoprì cariche importanti, in particolare come ambasciatore a Londra. Tornato in patria, visse a Milano. Gallarati si occupò di letteratura con la sensibilità dell'intellettuale arricchita da quella dell'uomo d'azione. Oltre a prove di narrativa e di teatro, compose alcuni saggi di critica letteraria. La sua Vita di Dante mostra quanto naturalmente e quasi ineluttabilmente l'anima del politico trovi perfetto riscontro in quella dello studioso. La vita di Dante non poteva non evocare in Gallarati profonde corrispondenze con l'età contemporanea, con le scelte coraggiose di chi combatte per i propri principi e non si piega, preferendo la rettitudine morale a ogni compromesso. Questo contributo alla critica dantesca, condotto con perizia documentaria e coerenza interpretativa intorno a tutte le opere del poeta, mostra il fervore e la freschezza di un uomo entusiasta.
San Francesco d'Assisi
Tommaso Gallarati Scotti
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca Francescana
anno edizione: 1998
pagine: 92
Memorie riservate di un ambasciatore. Il diario di Tommaso Gallarati Scotti (1943-1951)
Tommaso Gallarati Scotti
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2015
pagine: 240
Tommaso Gallarati Scotti (Milano, 1878-1966), letterato e scrittore, esponente di una delle più illustri famiglie nobili lombarde, tra Otto e Novecento fu personaggio di spicco nel cattolicesimo milanese, vicino al movimento modernista. Volontario tra gli alpini, nel novembre 1916 fu chiamato al Comando supremo da Luigi Cadorna, al cui seguito partecipò alla conferenza della Pace del 1919. Nel dopoguerra fu tra i primi a rendersi conto della pericolosità del movimento fascista, che avversò e da cui fu combattuto. Il Diario, che viene qui proposto nella sua interezza, comincia proprio con la sua fuga dall'Italia dopo l'8 settembre, per sottrarsi alle ricerche della polizia fascista, e prosegue con la narrazione della sua vita di esule in Svizzera e dell'esperienza diplomatica in Spagna e in Gran Bretagna. Chiamato infatti nel luglio 1944 a ricoprire il ruolo di ambasciatore a Madrid, svolse con competenza e naturalezza un mestiere che non aveva mai fatto e si dimostrò uno dei migliori ambasciatori di quella nuova Italia che si stava ricostituendo nel Sud, quando al Nord infuriava ancora la guerra. La buona prova offerta a Madrid gli valse nell'ottobre 1947 la nomina di ambasciatore a Londra, incarico di grande responsabilità. Contribuendo al riavvicinamento tra Italia e Gran Bretagna, rilanciò il Paese nei rapporti diplomatici internazionali, ma un contrasto con la politica di De Gasperi sul problema di Trieste lo indusse a dimettersi alla fine del 1951.
La vita di Antonio Fogazzaro
Tommaso Gallarati Scotti
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2011
pagine: 512
"Io ho desiderato di scrivere la storia della sua anima", rivela Gallarati Scotti presentando al lettore la sua opera. La biografia di Antonio Fogazzaro vuole essere infatti l'ambiziosa interpretazione della personalità intellettuale e spirituale del grande scrittore, una ricostruzione intensa e partecipata proposta da chi l'aveva conosciuto e ammirato come artista e come amico. Attraverso una ricca rete di informazioni, di documenti e di testimonianze, Gallarati Scotti tesse la trama complessa di una vita scrutata in profondità. Di Fogazzaro si narra la biografia a partire dalla primissima infanzia, intercettando i grandi eventi e i dibattiti storici che lo videro protagonista, la complessità della politica italiana nei primi decenni postunitari, il delicato rapporto tra scienza e religione, i fermenti della corrente modernista. Ma accanto all'uomo pubblico, Gallarati Scotti descrive l'uomo privato e ne indaga le inquiete problematiche attraverso una lettura puntuale delle opere letterarie, dove l'autore rivela la sua interiorità. L'analisi soprattutto dei romanzi di Fogazzaro è dunque il filo conduttore attraverso cui si dipana la narrazione della sua vita intima, perché "col romanzo egli inizia una forma d'arte così penetrata di tutte le sue esperienze, che in esso lo potremo ritrovare sempre, quale fu veramente nello sviluppo dei suoi sentimenti di amore, di dolore, di fede e di dubbio".
Memorie riservate di un ambasciatore. 1943-1951
Tommaso Gallarati Scotti
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2009
Tommaso Gallarati Scotti (Milano, 1878-1966), letterato e scrittore, esponente di una delle più illustri famiglie nobili lombarde, tra Otto e Novecento fu personaggio di spicco nel cattolicesimo milanese, vicino al movimento modernista. Volontario tra gli alpini, nel novembre 1916 fu chiamato al Comando supremo da Luigi Cadorna, al cui seguito partecipò alla conferenza della Pace del 1919. Nel dopoguerra fu tra i primi a rendersi conto della pericolosità del movimento fascista, che avversò e da cui fu combattuto. Il Diario, che viene qui proposto nella sua interezza, comincia proprio con la sua fuga dall'Italia dopo l'8 settembre, per sottrarsi alle ricerche della polizia fascista, e prosegue con la narrazione della sua vita di esule in Svizzera e dell'esperienza diplomatica in Spagna e in Gran Bretagna. Chiamato infatti nel luglio 1944 a ricoprire il ruolo di ambasciatore a Madrid, svolse con competenza e naturalezza un mestiere che non aveva mai fatto e si dimostrò uno dei migliori ambasciatori di quella nuova Italia che si stava ricostituendo nel Sud, quando al Nord infuriava ancora la guerra. La buona prova offerta a Madrid gli valse nell'ottobre 1947 la nomina di ambasciatore a Londra, incarico di grande responsabilità. Contribuendo al riavvicinamento tra Italia e Gran Bretagna, rilanciò il Paese nei rapporti diplomatici internazionali, ma un contrasto con la politica di De Gasperi sul problema di Trieste lo indusse a dimettersi alla fine del 1951.