Libri di Ugo Gerini
Andar pel vasto mar. Manuale del sommergibilista. La guerra subacquea del Sottocapo Luigi Pozzato sul Regio Sommergibile Alpino Bagnolini
Ugo Gerini
Libro: Libro in brossura
editore: Luglio (Trieste)
anno edizione: 2021
pagine: 180
Cosa doveva sapere il marinaio imbarcato su un sommergibile della Seconda Guerra Mondiale? Quali i riti della vita di bordo che accompagnavano l’immersione, l’attacco o le semplici attività quotidiane durante le lunghe ore di navigazione? A queste domande risponde “Il manuale del sommergibilista” appartenuto al SC Luigi Pozzato che ha combattuto la guerra a bordo del sommergibile oceanico Alpino Bagnolini partendo dalla base di Bordeaux. Attraverso le pagine ingiallite dalla storia riprende vita, dopo più di 80 anni, una pubblicazione con cui la Regia Marina preparava gli equipaggi dei suoi sommergibili. Riaffiorata dal baule dei ricordi, arricchita dalle straordinarie tavole di Giovanni Rusconi, è ancora oggi preziosissima per capire cosa era necessario conoscere per “Andar pel vasto mar, ridendo in faccia a monna morte ed al destino…”.
Regia Nave Antonio Da Noli. L'epopea dell’unità affondata fra Sardegna e Corsica il 9 settembre 1943 raccontata dal suo relitto
Ugo Gerini, Mario Arena, Luca Palezza
Libro: Libro in brossura
editore: Luglio (Trieste)
anno edizione: 2018
pagine: 112
Bocche di Bonifacio, pomeriggio del 9 settembre 1943. Si sta compiendo il dramma della Flotta italiana da Battaglia attaccata dai tedeschi poche ore dopo l’annuncio dell’armistizio: all’affondamento dell’ammiraglia corazzata Roma, nel Golfo dell’Asinara, fa seguito quello del cacciatorpediniere Antonio Da Noli che salta su un campo minato nel tentativo di disimpegnarsi dal fuoco tedesco proveniente dalle batterie della Corsica. Anche il gemello Vivaldi rimane danneggiato ma riesce solo ad allontanarsi per naufragare nelle prime ore del giorno successivo mentre tentava di dirigersi a occidente della Sardegna. I subacquei del GUE, guidati dal triestino Mario Arena e dal friulano Luca Palezza, ci restituiscono il relitto del cacciatorpediniere Antonio Da Noli che, dopo aver superato tre difficilissimi anni di guerra, ci racconta dal fondo del mare il suo tragico destino.
Regia Nave Audace. 100 anni dopo. L'avventurosa storia della nave che un secolo fa portò il tricolore a Trieste alla fine della Prima Guerra Mondiale
Ugo Gerini
Libro: Libro in brossura
editore: Luglio (Trieste)
anno edizione: 2018
pagine: 118
1 novembre 1944, al largo dell’Isola di Pago, una formazione navale tedesca che trasportava truppe da Zara ad Arbe veniva attaccata dai cacciatorpediniere britannici HMS Wheatland e HMS Avon Vale: nello scontro a fuoco i germanici ebbero la peggio e persero le corvette UJ 202 e UJ 208 ma, soprattutto, la vecchia torpediniera TA 20. Così era stata ribattezzata, all’indomani del 8 settembre 1943 quando i tedeschi l’avevano requisita, la Regia Nave Audace che ha indissolubilmente legato il proprio nome alla città di Trieste. Agosto 1999, i sub Mario Arena e Leonardo Laneve scoprono il relitto dell’Audace a 80 metri di profondità riportando la luce sull’episodio bellico ma soprattutto riannodando il nodo della storia fra Trieste e la “sua” nave.
Corazzata Roma. Una storia per immagini
Ugo Gerini
Libro: Libro in brossura
editore: Luglio (Trieste)
anno edizione: 2017
pagine: 174
Un libro che prova a ripercorrere attraverso fotografie d’epoca, documenti inediti e le immagini del relitto, la storia della nave ammiraglia della Regia Marina costruita a Trieste fra il 1938 ed il 1942 ed affondata il 9 settembre 1943 nelle Bocche di Bonifacio da aerei tedeschi. Nel volgere di poche ore, proprio a cavallo tra l’8 ed il 9 settembre 1943, l’Ammiraglio di Squadra Carlo Bergamini, Comandante in Capo delle Forze navali da battaglia e che issa sulla corazzata Roma le proprie insegne, si ritrova a dover fronteggiare una nuova situazione politica e militare dettata dall’armistizio. I tedeschi, fino a quel momento alleati, sono diventati da poche ore i nuovi nemici. Gli ordini e le notizie che raggiungono Bergamini a bordo della Roma sono contraddittori. Egli capisce che attraverso le sue decisioni sarebbe passato non solo il futuro della Marina ma quello di un’intera nazione. L’obbedienza all’ordine di portare le navi a Malta gli costerà la vita, la perdita della Roma e di gran parte dell’equipaggio. Ciò che resta della nave è rimasto celato all’occhio umano per 69 anni ed è stato individuato il 17 giugno 2012 dall'ing. Gay nel Golfo dell'Asinara.
Regio Cacciatorpediniere Vincenzo Gioberti. La storia operativa, la tragica fine ed il ritrovamento della gloriosa unità sfuggita alla battaglia di Capo Matapan
Ugo Gerini
Libro: Copertina morbida
editore: Luglio (Trieste)
anno edizione: 2016
pagine: 158
Il 9 agosto 1943, a guerra in corso ma ormai vicini all'armistizio, il cacciatorpediniere "Vincenzo Gioberti" veniva colpito dai siluri del sommergibile inglese "HMS Simoom" al largo di Punta Mesco. Finiva così drammaticamente ed inaspettatamente la leggenda del "Gioberti" protagonista delle principali battaglie del Mediterraneo nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Dopo quasi 73 anni l'ingegner Guido Gay con il suo inseparabile catamarano "Daedalus" ed il ROV "Pluto Palla" fa riemergere dagli abissi del Mar Ligure la storia del mitico cacciatorpediniere della Regia Marina.
Corazzata Roma. Destinazione finale. Dal golfo di Trieste a quello dell'Asinara. Nascita e tramonto dell'ammiraglia della Regia Marina
Ugo Gerini
Libro: Copertina morbida
editore: Luglio (Trieste)
anno edizione: 2015
pagine: 154
La corazzata Roma è stata costruita a Trieste al Cantiere San Marco: impostata il 18 settembre 1938 durante la visita di Benito Mussolini alla città, è stata varata il 9 giugno 1940 alla vigilia della dichiarazione di guerra. Entrò in servizio solo il 14 giugno 1942 senza partecipare mai ad alcuna missione bellica. Nelle prime ore del 9 settembre 1943, quelle che immediatamente seguirono l'armistizio, mosse da La Spezia issando le insegne dell'Ammiraglio in Capo Carlo Bergamini. Obiettivo: impedirne la cattura da parte dei tedeschi. Giunta nel Golfo dell'Asinara, con l'arcipelago della Maddalena già occupato dalla Wermacht, venne attaccata da aerei germanici che impiegarono per la prima volta le terribili bombe "Fritz". Fu vista affondare spezzata in due tronconi. Da quel momento, erano circa le ore 16 del 9 settembre 1943, della nave Roma si persero le tracce. Il relitto è stato cercato per 69 anni senza successo. Ma l'ingegner Guido Gay, inventore di ROV, grazie alla sua incrollabile determinazione ed al robot subacqueo "Pluto Palla", l'ha ritrovata il 17 giugno 2012 nel canyon di Castel Sardo nel Golfo dell'Asinara.
La tragedia del Crispi. La nave del Lloyd triestino silurata dal Saracen ritrovata sul fondo del mare Tirreno assieme al relitto del sommergibile inglese
Ugo Gerini
Libro: Copertina morbida
editore: Luglio (Trieste)
anno edizione: 2015
pagine: 116
Il 19 aprile 1943, a poche miglia dall'Isola d'Elba, tre siluri lanciati dal sommergibile inglese "HMS Saracen" colpivano e affondavano il piroscafo del Lloyd Triestino "Francesco Crispi" mentre trasportava circa 1000 soldati italiani verso la Corsica. Ne perirono oltre 900 fra i quali la maggior parte apparteneva ai Granatieri di Sardegna. Per molti giorni a seguire il relitto della nave restituì cadaveri che le correnti marine trasportarono fin sulle coste liguri. Una tragedia nella tragedia. La vigilia di Ferragosto dello stesso anno il sommergibile inglese "HMS Saracen" fu inseguito dalle corvette della Regia Marina "Minerva" ed "Euterpe" che con il lancio di numerose bombe di profondità lo costrinsero prima ad emergere e poi lo affondarono a sole dieci miglia dal punto in cui aveva colpito il "Crispi". L'ingegner Guido Gay, noto per aver ritrovato la "Corazzata Roma", grazie al suo ROV "Pluto Palla" riporta ora la luce sui relitti del piroscafo "Francesco Crispi" e del sommergibile "Saracen". E sulle loro lamiere contorte è scritta una tragica storia di 72 anni fa.