Libri di Vania Ori
Psicanalisi senza cura. Atto psicanalitico e atto terapeutico
Moreno Manghi
Libro: Libro in brossura
editore: Polimnia Digital Editions
anno edizione: 2024
Perché è così intollerabile ammettere che la psicanalisi è senza cura? Perché una simile, invincibile resistenza? Eppure, quando questa resistenza cade, non troviamo più un analista-medico e un paziente, e nemmeno un analista e un analizzante, ma due analizzanti. Allora, la questione che si pone ad entrambi è: «come dare testimonianza di ciò su cui è impossibile testimoniare?». Che è poi la stessa questione, Frage, degli scampati dai campi. E forse alcuni saranno sorpresi di vedervi una sola e medesima questione. Ma il più piccolo «progresso spirituale» può forse essere ottenuto senza continuare a cercare, quantomeno, di por(se)la? Il Novecento, “secolo della scienza” che ha prodotto in fisica la nozione di campo, è anche il “secolo dei campi”, come pure il “secolo della psicanalisi”, con l'avvento di quel che Lacan ha circoscritto e definito “il campo freudiano”. Quali sono le relazioni tra questi campi strettamente, quanto forse insospettabilmente, interdipendenti? Come darne testimonianza? Di colpo, all'autore, questo libro, riletto tre anni dopo la sua prima edizione (2021) in occasione della pubblicazione di questa seconda edizione riveduta e aumentata, è apparso al tempo stesso come un congedo dalla Laienanalyse e come una tabula rasa senza di cui non avrebbe potuto veder affiorare la nuova Frage che lo interroga. Il libro include il Parere pro veritate sull'applicazione della legge 56 del 1989, di Francesco Galgano, e la traduzione inedita di "Date lilia" di Jean Carbonnier, due grandi nomi del diritto che, insieme ai recenti contributi di Roberto Cheloni e Riccardo Mazzariol, possono aiutare gli psicanalisti laici in questi tempi letteralmente "proibitivi" per la psicanalisi. Prefazione di Vania Ori.
Introduzione alla psicanalisi. Lezioni a Lastra a Signa (2007)
Mari Lopergolo, Vania Ori
Libro: Libro in brossura
editore: Masso delle Fate
anno edizione: 2009
pagine: 189
"La psicanalisi porta la parola. Laddove comunemente essa manca. Risuona allora la premura antica: il pensiero torna a sé quando sente parole piene, i suoi sentieri se avverte la tutela della verità - e la considerazione autentica di un altro che ascolta. Altrimenti, ne ha solo nostalgia. Di conforto, di presenza, di appartenenza, di cura - la parola aiuta a pensare, e tanto più quando la si vede e si sente nell'altro. Solo chi pensa fa pensare a sua volta. Essere in comune è trovarsi nel pensare. Nel pensare che non fugge il pensiero autentico: lo porta invece con sé, come il viandante la sua speranza. Trovarsi in una visione comune di pensieri e parole - ecco l'impegno. Al contrario della rimozione, che non mette niente in comune, ma piuttosto non vuole saperne alcunché dell'altro e si ripara nella trascuratezza del vivere. Il posto di un insegnamento della psicanalisi consiste allora in uno spazio comune, dove il tempo della parola incontri il tempo del soggetto per costruire un dissenso rispetto all'imporsi del senso comune; a quest'ultimo - infatti - si deve la formazione dei sintomi, che sono ormai le forme attuali dell'alienazione." (L. Zino)