Libri di Vincenzo Mastropirro
Sciscke. Scarabocchi
Vincenzo Mastropirro
Libro: Libro in brossura
editore: Arcipelago Itaca
anno edizione: 2025
pagine: 104
Prefazione di Manuel Cohen.
Se mi conosci…
Vincenzo Mastropirro
Libro: Libro rilegato
editore: Fara
anno edizione: 2024
pagine: 88
"U profìume So sennòte mia madre ca prèime de merèje se mettaje u profìume. Me so descetòte ca puzzaje staje tutte sedòte. Mamme, nan s-è mè puste u profìume. Mamme, ère u profìume. Il profumo// Ho sognato mia madre/ che prima di morire/ si metteva il profumo.// Mi sono svegliato che puzzavo/ stavo tutto sudato. Mamma,/ non si è mai messa il profumo.// Mamma, era il profumo."
Operette da sottoscala. Un'anteprima e un bis
Vincenzo Mastropirro
Libro: Libro in brossura
editore: Emersioni
anno edizione: 2020
pagine: 120
In questa raccolta le poesie sono scritte in doppia lingua: italiano/dialetto. I versi in dialetto sono nella lingua di Ruvo di Puglia e si alternano ai versi in italiano e viceversa. In tale commistione si apre lo scenario etico e psicologico della poesia di Vincenzo Mastropirro. L'operazione del poeta pugliese non ha come esito un semplice accostamento, ma una vera e propria tessitura senza soluzione di continuità tra il dialetto e la lingua nazionale. Prefazione di Giuseppe Cerbino.
Pezzecatìdde. Briciole
Vincenzo Mastropirro
Libro: Libro in brossura
editore: Cofine
anno edizione: 2019
pagine: 40
Raccolta poetica nel dialetto di Ruvo di Puglia (BA) vincitrice del Premio nazionale "Città di Ischitella- Pietro Giannone" 2019. Nelle poesie di Mastropirro gli oggetti, la natura, i frutti e gli scorci pescati dal ricordo, legati al paesaggio delle Murge, si fanno rappresentazione viva e concreta di quella creativa convivenza di amore, intelligenza emotiva e continuamente sollecitata, di indignazione e dimensione esistenziale musicata e ritmata in tempi, pause ritmiche e controtempi.
Sud... ario. Passio Christi-Passio Hominis
Vincenzo Mastropirro
Libro
editore: Secop
anno edizione: 2019
Notturni
Vincenzo Mastropirro
Libro
editore: Ass. Terre Sommerse
anno edizione: 2017
pagine: 84
“Eccoci qua nel libro di Vincenzo Mastropirro, Notturni. La parola notturno ha tante accezioni. Come aggettivo ci parla di qualcosa che ha a che fare col segreto e con l’intimità, con le paure, i pensieri martellanti, i turni logoranti del lavoro, i viaggi, le traversate, con le polluzioni, e con l’amore, con le visioni, le fantasie, il sonno e l’insonnia”.
Tretìppe e Martìdde 2.0
Vincenzo Mastropirro
Libro: Libro in brossura
editore: Secop
anno edizione: 2015
pagine: 152
Capita sempre più raramente di leggere testi di questo spessore, capaci di ingenerare a ogni approccio un coinvolgimento emotivo e intellettuale tanto profondo e “radicale”. […] Sembra di vedere in atto in tutta l’opera, attraverso il rovesciamento dell’ottica cara ad Albino Pierro e alla tradizione dialettale che a lui si richiama (tutta tesa a precostituire, in funzione “soterica”, un universo dove il fluire del tempo si arresta e le immagini si ritagliano il senza-luogo di una condizione archetipica, esemplare), una lingua che si insegue, che vive e palpita e che, in ogni momento, si incunea nelle immagini per impedire loro qualsiasi stasi, qualsiasi quiete appagante.
Nudosceno
Vincenzo Mastropirro
Libro: Libro in brossura
editore: LietoColle
anno edizione: 2007
pagine: 84
Poésia sparse e sparpagghiote-Poesie sparse e spargagliate
Vincenzo Mastropirro
Libro: Libro rilegato
editore: Edizioni CFR
anno edizione: 2013
pagine: 72
Tretìppe e martìdde
Vincenzo Mastropirro
Libro
editore: LAB
anno edizione: 2010
pagine: 124
Il rischio che negli ultimi anni sta correndo la poesia dialettale è l'impossibilità della sua ricezione. Come ha eminentemente esposto e ammonito già alcuni anni fa Franco Brevini, i dialettali del nostro tempo rischiano di scrivere per un pubblico di specialisti che nemmeno parlano e intendono la loro lingua, mentre le comunità linguistiche, in seno alle quali nascono i loro versi, mai leggeranno le pagine dei propri concittadini. È una contraddizione trovare un lettore lombardo per un dialettale pugliese, sapendo che migliaia di potenziali lettori, con la facoltà di intendere anche le allusioni, i sottotesti di quella lingua, non diventeranno mai reali. In un momento in cui la stessa poesia in lingua trova scarsissimo se non nullo accesso alla comunità dei lettori, è un azzardo doppio versificare in vernacolo. Ma la poesia, si sa, non trova nutrimento in tali sociologiche divagazioni. La sua genesi trova altre motivazioni. Mastropirro, del resto, ha esordito in lingua con una silloge, Nudosceno, che si discostava dalla media produzione lirica per un tono violento, non accomodante, per un'attenzione al corporeo fino allo scandalo, per un'amarezza irreversibile che si tramutava in un atto di accusa nei confronti dell'umanità, rea di aver mercificato tutto, fino ad una oscena prostituzione di se stessa. Con il passaggio al dialetto avviene una rivoluzione copernicana di cui non si può non tenere conto.