Libri di A. Negri
Vita di Gesù
Friedrich Hegel
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 1994
pagine: XIV-139
Hegel scrive questa "Vita di Gesù" tra il maggio e il luglio del 1795 durante il suo soggiorno a Berna. Si tratta, come afferma il titolo, di una esposizione storica della figura di Gesù che vuole essere "oggettiva": essa dunque si basa certamente sui documenti neotestamentari (soprattutto il Vangelo di Giovanni), ma opportunamente scelti e criticamente vagliati. Concentrandosi sull'aspetto dottrinale del messaggio evangelico, Hegel ne individua l'essenza nella dottrina kantiana della virtù e della legge morale di cui Gesù sarebbe insieme il banditore e il modello di perfetta realizzazione: questi fattori costituiscono dunque anche il criterio ermeneutico con il quale Hegel legge, seleziona e presenta i testi.
Paesaggi e nature morte di classici moderni
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2017
pagine: 39
La sesta mostra del ciclo "L'arte in una stanza" è dedicata a paesaggio e natura morta, interpretati da protagonisti del Novecento quali Maurice de Vlaminck, Giorgio Morandi, Georges Braque e Pablo Picasso attraverso veri e propri esercizi di stile. La serie - aperta nel 2014 da Paesaggi italiani 1909-1925 - si concluderà nel prossimo autunno con immaginazioni, invenzioni, gesti: gli anni cinquanta, un sintetico percorso attraverso le tendenze astratte e gestuali del secondo dopoguerra rappresentate da opere di Osvaldo Licini, Lucio Fontana, Hans Hartung e Georges Mathieu.
Ricerche filosofiche su la essenza della libertà umana e gli oggetti che vi si collegano (1809)
Friedrich W. Schelling
Libro
editore: Carabba
anno edizione: 1974
pagine: 144
L'episodio di Vaucouleurs nelle redazioni in versi del «Renaud de Montauban»
Libro
editore: Pàtron
anno edizione: 1996
pagine: 724
I pionieri dell'architettura moderna
Nikolaus Pevsner
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 1999
pagine: 336
I pionieri di Nikolaus Pevsner è un'opera chiave del pensiero architettonico contemporaneo. L'appassionata e puntuale ricostruzione della genesi e dello sviluppo del Movimento moderno, dal Palazzo di Cristallo del 1851 e dalla Casa Rossa costruita per William Morris nel 1859 alla fabbrica-modello proposta da Gropius e Meyer all'esposizione di Colonia del 1914, ha infatti permesso di mettere nella giusta luce l'intero sviluppo novecentesco. L'eredità di questi «pionieri» fu raccolta, nella «seconda età», da Le Corbusier, Mendelsohn, Mies van der Rohe e Oud; e poi, a partire dal 1930 e soprattutto nel secondo dopoguerra, da Alvar Aalto, Hans Scharoun, Eero Saarinen e altri maestri fino a John Johansen e Moshe Safdie, con la gigantesca figura di Frank Lloyd Wright e la sua intuizione di «habitat organico» a collegare la prima alla terza età con eccezionale coerenza. Tutti costoro si sono opposti alla banalità delle scatole prefabbricate in acciaio e vetro. Il progetto moderno, come suggerì Edoardo Persico, è stato per molto tempo «profezia», all'insegna del coraggio creativo e della costante ricerca di un rapporto organico tra l'uomo e il suo ambiente. Se l'architettura non vuole limitarsi a revival accademici o futili eclettismi, deve costantemente tornare a questi grandi maestri, per ritrovare il senso di una lezione che non ha perso la sua attualità. I pionieri dell'architettura moderna, pubblicato per la prima volta nel 1936 a Londra, dove Pevsner si era rifugiato per sfuggire al nazismo, è stato arricchito dall'autore fino al 1975 nelle successive edizioni, sia per quanto riguarda il testo sia per quanto riguarda la ricchissima iconografia.
Europa politica. Ragioni di una necessità
Libro
editore: Manifestolibri
anno edizione: 2002
pagine: 288
Archeologia industriale. Indagini sul territorio in Lombardia e Veneto
Libro
editore: Unicopli
anno edizione: 2006
pagine: 261
Le liriche del trovatore Guilhem de la Tor
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2006
pagine: 238
L'edizione "Le liriche del trovatore Guilhem de la Tor", poeta originario del Périgord giunto in Italia alla metà del XIII secolo e ospitato presso le più importanti corti dell'Italia settentrionale, offre alla lettura una produzione poetica molto variegata quanto a tipologia letteraria. Le liriche di cui si compone il suo canzoniere danno voce a uno spazio poetico che, pur collocandosi sul crinale dell'amor cortese nella sua visione ortodossa, non si esaurisce in esso e pare invece muoversi da un riuso di temi trobadorici di marca feudale verso una loro accorta valorizzazione nel complesso clima culturale comunale che fa da sfondo alla permanenza di questo trovatore in Italia.
Poesie. Testo francese a fronte
Aimeric de Peguillan
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2013
pagine: 154
Ricordato da Dante e da Petrarca come uno dei trovatori più illustri del XIII secolo, Aimeric de Peguillan, protagonista dell'"internationalisme vécu" di area europea, approda nell'Italia settentrionale, dove frequenta i casati dei Monferrato, dei Malaspina e degli Estensi. La scelta antologica offre una campionatura della sua produzione letteraria, attraversata da una "clamorosa dicotomia": un côté di tipo giullaresco con testi di registro quotidiano e basso, nei quali l'autore dialoga con Sordello o con Guillem Figueira, e un versante più elevato, in cui l'esaltazione della follia amorosa e l'inutile guerra contro la passione diventano le note caratterizzanti di un'elezione aristocratica di matrice cortese. L'ars retorica del tolosano trova una vasta eco di riprese, non solo in ambito trobadorico, ma anche italiano, dai siciliani ai siculo-toscani, fino a Guittone d'Arezzo. Nel costruire un ponte fra Aimeric e il pubblico di oggi, si è dunque cercato di rendere "leggibile" una produzione lontana dalla nostra sensibilità, e di sottrarre il lettore a una sorta di "atrophie sentimentale", proprio come voleva Aimeric de Peguillan.

