Libri di Alessandro Bontempi

"La bellezza è una promessa di felicità". La frase di Stendhal permea l'intero romanzo di un alone di magia riferendosi, in particolare, alla bellezza femminile, in omaggio alla quale, Max sostiene che ogni maschio della razza umana, rimanendone immancabilmente stregato e, sottoposto a tensioni a volte insostenibili, che molto difficilmente permettono un ragionamento logico e coerente, è portato, generalmente, a commettere una sequenza infinita di idiozie.

È un mondo di erranti quello che si narra in Una storia di uomini di navi, di vagabondi, di avventurieri, di pellegrini, di pirati, di conquistatori e di randagi e di un viaggio lungo sei mesi in una terra, la Nigeria, ricca grazie al petrolio, ma intralciata dall'instabilità politica e dalla corruzione. Storie di mare e di marinai, di un mondo lontano e sconosciuto, di individui alla ventura, di durezze e di solidarietà; divertente, appassionato e suggestivo, Una storia di uomini di navi tocca i vertici della cronaca di viaggio e ci fa conoscere la dura e sfaccettata realtà di uomini bruciati dal sole e corrosi dalla salsedine.

Raccolta di racconti che tornano a parlare dei "marittimi", sorta di alieni sconosciuti alla maggior parte dei terrestri; e lo fanno con l'ironia di sempre, mescolata a una buona dose del menefreghismo anarcoide e ribelle che da sempre ha caratterizzato questi personaggi. Racconti ambientati su navi mercantili di un paio di decenni fa, prima dell'arrivo delle imponenti navi portacontainer che, con la loro presenza, hanno rivoluzionato il trasporto marittimo di merce varia e trasformato i marittimi da navigatori in "reclusi del mare".

Su uno sfondo dai contorni apocalittici, una impietosa analisi nei riguardi della presenza umana su questo pianeta. Il compito dei Custodi dell'universo è quello di mantenere l'ordine e l'integrità del Cosmo e ora, riuniti in Consiglio, devono decidere quale soluzione adottare per la salvezza del pianeta Terra, dal momento che le sue attuali condizioni sono considerate altamente critiche. La causa di tutto questo è stata individuata nei ripetuti errori commessi dall'elemento umano che la abita, il quale, dimostratosi totalmente incapace di modificare le sue deleterie abitudini, viene indicato come unico responsabile dell'imminente catastrofe.

Ancora oggi, nel territorio ligure, storica patria di navigatori, l'appellativo "marittimo" è ironico sinonimo di disadattato, emarginato, semplicemente diverso dai normali "terrestri". Questi racconti parlano di loro, di questi "marittimi", con un lieve sapore nostalgico unito, a volte, ad una punta di amaro; di quando le navi erano fatte a misura d'uomo, e l'andar per mare possedeva ancora un residuo di romanticismo. Parlano di questa sorta di alieni e del loro pianeta di "acque salate".