Libri di Angelo Scandurra
Fabulae
Franco Corradini, Angelo Scandurra
Libro: Copertina morbida
editore: Le Farfalle
anno edizione: 2014
pagine: 40
Un velo d'altra ruggine. Piero Vignozzi
Vincenzo Crapio, Angelo Scandurra
Libro
editore: A & B
anno edizione: 2009
pagine: 96
Quadreria dei poeti passanti
Angelo Scandurra
Libro: Copertina morbida
editore: Bompiani
anno edizione: 2009
pagine: 74
"In questo libro Angelo Scandurra esercita il mestiere dell'intelligenza. Vi si sentono gli eccitamenti della letteratura eterna. La sua prosa sta tra l'essere e il non essere tesa a catturare l'idea di bello e l'idea di pensiero insieme. Non per caso ma perché tale è il suo proposito. Vi sono tante idee di prosa in questa età di confusioni. Ma è l'idea della letteratura, il suo canone, a dargli le indicazioni che ci soddisfano. Sono queste, credo, che segue Scandurra. Ammaliato dalle regole in cui traduce le sue emozioni e dall'idea che le regge: la prosa come opera chiusa, infine. Mi sembra che egli insegua questa superba chimera. Emozione e significato si danno per quello che sono. Nascono esseri di letteratura. Ciascuno causa di se stesso. Destino che l'autore del Cimitero marino riconosceva a tutto ciò che riesce. In questo libro un mixtum tratta di Idee regolate da Idee. Una stregoneria. Ma non si tratta nemmeno di un "discours de prose" se questo, come lo definiva Valéry, è un discorso che messo in altri termini adempie lo stesso officio. Qui, invece, ogni parola tende all'insostituibile." Manilo Sgalambro
Appunti per un colloquio forzato
Angelo Scandurra
Libro
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2007
pagine: 96
Il bersaglio e il silenzio
Angelo Scandurra
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2003
pagine: 72
"In questa raccolta, già dal titolo bellissimo e significativo, mi commuove e mi coinvolge particolarmente l'idea che Angelo Scandurra abbia percepito che il poeta è un bersaglio mobile che si può impunemente punire da qualsiasi baraccone di tiro a segno. Come tutte le marionette il poeta cade e risorge. Pregnanti le poesie di Scandurra che ho deliberatamente 'sorvolato' non volendo essere nè filologa, né critico; ma come poeta ho toccato la terra della sua anima, la voce dei suoi fantasmi, i destini del suo sangue, gli abbandoni dei suoi pensieri e i ritmi della sua originalità stilistica che sostengono la presenza di un metro nuovo di scrittura che il tempo ha già convalidato". (Alda Merini)