Libri di Anita Pittoni
Intimo parlar. Poesia del '900 nei dialetti veneti
Virgilio Giotti, Anita Pittoni, Carolus L. Cergoly
Libro
editore: Esedra
anno edizione: 2009
pagine: 300
Penso a te, che sei tutt'uno con la poesia di tuo padre. Lettere inedite di Anita Pittoni e Linuccia Saba (1957-1966)
Anita Pittoni, Linuccia Saba
Libro: Libro in brossura
editore: Biblohaus
anno edizione: 2020
pagine: 286
Il carteggio fra Anita Pittoni e Linuccia Saba è la testimonianza dell'incontro-scontro tra due donne di forte temperamento e con una spiccata personalità. Vi affiora anche la stima professionale e personale che avevano una per l'altra tanto che la descrizione del lavoro di entrambe rimane sempre al centro dei loro scritti. Raramente si lasciarono andare a confidenze intime; infatti, nelle lettere sono pochi i riferimenti al loro legame affettivo, ad eccezione della reciproca preoccupazione per la loro salute e della partecipazione ai numerosi lutti che le colpirono entrambe. Primo fra tutti la scomparsa di Umberto Saba, che diede avvio al loro scambio epistolare. Da quel momento, nelle loro lettere, le due donne elaborarono soprattutto idee e progetti per ricordare il grande poeta triestino, molti dei quali purtroppo non videro mai la luce.
La scala a chiocciola. Anita Pittoni-Ugo Pierri. Lettere 1966-1979
Ugo Pierri, Anita Pittoni
Libro: Libro in brossura
editore: Battello Stampatore
anno edizione: 2017
pagine: 144
Il carteggio fra due personaggi protagonisti durante quel periodo nell'ambiente culturale triestino e italiano. In evidenza alcuni tratti della loro forte personalità fra il serio e l'ironia.
Diario 1944-1945
Anita Pittoni
Libro: Copertina morbida
editore: Studio Bibliografico Volpato
anno edizione: 2012
pagine: 128
Trieste è una donna: Anita Pittoni (1901-1982) - amica di Bragaglia, Pica, del gruppo BBPR, di Gio Ponti, creatrice di moda e di tessuti, ideatrice delle Edizioni dello Zibaldone (pubblicò Svevo, Saba, Giotti, Stuparich) - con il suo sguardo femminile trascrive giornalmente per diversi mesi tra il 1944 e il 1945, le pulsazioni del suo cuore e registra le intermittenze degli umori. Nel suo Diario trovano spazio i sentimenti verso Giani Stuparich, gli incontri con Virgilio Giotti e la moglie Nina, Marcello Mascherini, Federico Righi, Maria Lupieri, Carlotta De Jurco, Quarantotti Gambini. Compaiono, come in una visione onirica, le figure di Lawrence e Katherine Mansfield. Il Diario, ritenuto perduto dopo la sua morte, presenta un'introduzione di Cristina Benussi e saggi di Gabriella Norio, Sergio Vatta, Pietro Spirito e Simone Volpato. Una sezione è dedicata al famoso Centro di Studi Triestini da lei creato che possedeva inediti di Giotti e Saba e di molti scrittori giuliani.